lunedì 20 novembre 2017

Unical. Chiusura del Diatic, si prende tempo

Un mese di tempo per tentare di ricomporre il quadro della situazione, ma se si fallisse, si procederà con la chiusura. Così ha deciso il Senato accademico dello scorso 17 novembre sulla sorte del dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio e Ingegneria Chimica che, in seguito alle richieste di trasferimento di alcuni docenti, scenderebbe sotto i 35 professori, ossia la soglia minima prevista dallo Statuto.
Il Senato ha sostanzialmente accolto la richiesta del direttore del Diatic, Giordano Girolamo, che in una lettera aperta alla vigilia del Senato, chiedeva di istituire un ulteriore tavolo di discussione per considerare le possibilità di mediazione con i docenti e scongiurare la chiusura. I docenti dal canto loro, hanno in qualche modo già risposto, esprimendo le proprie ragioni in una lettera di risposta a quella del direttore. Lettera nella quale viene comunicato che già a partire dal luglio 2016 altri colleghi avevano presentato domanda di trasferimento, per "limitazioni alla libertà di fare ricerca e didattica, a seguito di decisioni dipartimentali prese a maggioranza, vessazioni personali e anche episodi mortificanti della professionalità dei singoli docenti (…)” . Dunque nella risposta al direttore i docenti affermano che questa decisione è in realtà già nota da tempo.

Forte il disagio che gli studenti del Diatic, circa 700 iscritti, manifestano nei confronti di questa possibile decisione. Nella scorsa settimana, nell’assemblea organizzata dai rappresentanti degli studenti (nella foto), hanno esposto la netta contrapposizione alla chiusura del dipartimento per la paura di conseguenze sui corsi di laurea, sul percorso universitario e sul loro stesso futuro. Da questo punto di vista, il Senato ha tentato di rassicurare gli studenti: l’eventuale disattivazione del dipartimento infatti (in ogni caso prevista per la fine dell’anno accademico), comporterebbe cambiamenti nella collocazione degli uffici, ma per i corsi di laurea nessun rischio di chiusura poiché sarebbero incardinati in altri dipartimenti. 

RdR

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