martedì 24 luglio 2007

"Quando il merito non conta", Filorosso si esprime sui fondi alle associazioni studentesche

"Un criterio demenziale che non ha precedenti nella storia dell’università o di qualsiasi altro ente – sebbene quelli adoperati negli anni passati non siano stati proprio illuminati". Questo il giudizio dello spazio sociale Filorosso all'indomani del Consiglio d'Amministrazione di lunedì 23 luglio che ha deliberato, come preannunciato, sui fondi alle associazioni studentesche. Il Filorosso contesta in particolare il parametro utilizzato dalla commissione e chiede conto al Rettore Latorre. "Considerato che le richieste presentate erano più di quaranta e la somma ammontava – scrive Filorosso in una nota stampa – a 70 mila euro, la commissione formata dai tre rappresentanti in CdA degli studenti D’Acri, Macrì e Palmieri, più le rappresentanti dei ricercatori (?) Morrone e Losso, ha pensato di escludere a priori le associazioni destinatarie di un contributo (di qualsiasi entità) da parte del Centro Residenziale (notoriamente ente autonomo). Dietro l’adozione di un sistema distributivo apparentemente “democratico” che tenta con superficialità di accontentare tutti, si cela in realtà un esempio di cattiva amministrazione".
"Senza alcuna considerazione per i progetti presentati, né per le attività effettivamente svolte nel passato e nel presente dal soggetto proponente, senza entrare assolutamente nel merito delle proposte e senza esprimere alcun giudizio sull’effettiva qualità delle iniziative, ma usando un mero criterio quantitativo e d’equilibrio fra le liste elettorali rappresentate, questa commissione – di cui chiediamo lo scioglimento per “manifesta incapacità valutativa” – ha diviso il gruzzoletto fra 18 associazioni, Icu in testa con 14 mila euro (se la matematica non è un’opinione, la diciottesima dovrà accontentarsi di pochi spiccioli). Da notare che l’attività di Icu, come quella delle altre liste elettorali è visibile solo ogni due anni in odor d’elezioni sotto forma di migliaia di santini e gadgets, ed essendo Icu, come altre, conosciuta all’Unical da più di un decennio per la medesima condotta, risulta davvero perversa la perseveranza con cui l’amministrazione universitaria continua a premiarla, a prescindere dal merito. Da notare inoltre che Icu, come altre liste, è rappresentata anche al CR, quindi ha facoltà di decidere dove prendere i soldi. Senza parlare di Università Futura, con le sue sette associazioni consorelle, che prende un po’ qua e un po’ là. Sono degli esempi naturalmente, magari c’è di peggio: ci sono anche associazioni che hanno già ricevuto migliaia di euro senza che vi sia traccia in università di una che sia una iniziativa pubblica. Ma parliamo dell’oggi. Il rischio è che si incentivino (come già peraltro avviene) entità amorfe prive nel quotidiano di qualsiasi effervescenza associativa, destinate unicamente a succhiare fondi tramite il rappresentante di turno".
"La decisione della commissione è stata ratificata dal Consiglio d’Amministrazione di lunedì 23 luglio, in pieno deserto estivo, senza colpo ferire: come primo segnale della “qualità” di cui il Rettore Latorre ha promesso di farsi garante nella prossima legislatura, ci sembra alquanto contraddittorio. Non si può fissare un criterio così esclusivo in sede decisionale: la clausola doveva semmai comparire in maniera chiara e trasparente nei rispettivi bandi di concorso (del CR e dell’Amministrazione Centrale), lasciando alla singola associazione la facoltà di scegliere a quale bando partecipare. La clausola sarebbe comunque assurda, perché i due enti sono giuridicamente autonomi seppure operano nel medesimo territorio: come se la Provincia non finanziasse i soggetti già finanziati dal Comune… Nel merito, ci sembra un modo per lavarsi le mani e per evitare di giudicare veramente i progetti: una commissione seria dovrebbe al contrario assumersi la responsabilità di premiare quelli che valgono ed escludere (perché no) le domandine redatte in due righe e in un italiano stentato… o forse era l’unico espediente per fare fuori qualche associazione che aveva tutte le carte in regola per essere sostenuta?"
"Siamo alla stregua degli enti locali, Regione in testa, dove se non conosci non esisti. E’ quella logica tutta calabrese – di cui l’Università della Calabria è pienamente intrisa – del fare fuori chi ha troppe idee e troppa favella, perché nuoce al decoroso silenzio istituzionale. Anzi, peggio. Perché l’Università potrebbe costruire una Calabria diversa ma sceglie deliberatamente di non farlo".
Filorosso chiede infine "che in nome della trasparenza il Rettore relazioni pubblicamente sulle associazioni studentesche finanziate, sui loro “meriti” e sui “criteri” adottati dalla commissione".

giovedì 19 luglio 2007

Facoltà di Lettere: gli studenti "invadono" il consiglio, il Preside chiama i carabinieri


Mattinata movimentata al cubo 28B. Si tiene il Consiglio di facoltà di Lettere e Filosofia, ma da subito ci accorgiamo che qualcosa non va. Fuori c’è un gruppetto di studenti che fa la spola da un ingresso all’altro dell’aula per cercare di entrare, ascoltare e soprattutto far sentire la propria voce, ma non è possibile.
Consiglio di facoltà super blindato, le porte vengono aperte a turno con le finestre, ma solo per far entrare un po’ d’aria e per consentire ad un carabiniere di sorvegliare scrupolosamente affinché il gruppetto di studenti ribelli non produca un sommovimento dalle imprevedibili e certamente funeste conseguenze. Il militare dell’Arma va via, probabilmente ritiene ci siano luoghi in cui la sua presenza possa essere più appropriata nonché oggettivamente più utile, ma non sa ancora che dovrà tornare poco dopo.
Prendiamo uno dei volantini che portano la firma de “I laureandi di ottobre” e proviamo a capire le ragioni della protesta. Fatti al Cubo aveva già seguito la faccenda dal mese di giugno e sembrava che la stessa avesse trovato una soluzione nel corso del consiglio di facoltà del 12 giugno. Invece a giudicare dal clima di stamattina il problema era da ritenersi tutt’altro che risolto.
Ad un certo punto gli studenti fanno una pacifica irruzione in aula, ma ci si aggrappa al formalismo burocratico, vengono chiamati di nuovo i carabinieri, ed il preside a più riprese avverte della necessità di sospendere il Consiglio qualora gli studenti non lascino l’aula ma ovviamente, a fronte di questo sacrificio, dà disponibilità di incontrarli al termine dei lavori. Sali-scendi di persone, parole, tentativi di preside e docenti di riportare alla ragionevolezza i riottosi studenti e riportare finalmente la calma infranta.
E così sarà, gli studenti escono di nuovo, gli agenti dell’arma si dividono, uno aspetta in macchina, l’altro fa il suo richiesto giro per assicurare l’ordine pubblico, ma senza troppa convinzione.
Termina il consiglio, si aprono le porte e la discussione.
Riepiloghiamo i termini del contendere: da un lato gli studenti che lamentano la soppressione della seduta di laurea di ottobre, soppressione di cui sarebbero stati informati troppo tardi rispetto ad una programmazione già fatta sugli ultimi esami da sostenere, contando appunto di fruire della sessione di ottobre, la qual cosa avrebbe consentito, soprattutto a coloro che vogliono accedere a corsi di laurea specialistica erogati in altri atenei extra regionem, di potersi immatricolare comunque, a nuovo anno accademico già iniziato. Fra l’altro, pur volendo completamente rinunciare alle vacanze agostane per mettersi sui libri, chi arriva alla sessione d’esami di settembre con oltre 8 crediti formativi da recuperare non ha titolo per laurearsi nella stessa sessione, dovrebbe pertanto aspettare la sessione di febbraio, con buona pace delle tasse pagate quasi a vuoto e del quasi intero anno perso, e dello status conseguente di non-occupato e non- immatricolato.
Dall’altro lato il corpo dei docenti a difendere a spada tratta, preside in testa, la decisione adottata, la quale si imporrebbe a causa di un richiesto adeguamento alle nuove direttive ministeriali e la quale, nella loro volontà, sarebbe stata altresì adottata proprio nell’ottica di voler favorire gli studenti che conseguono il titolo di laurea triennale, al fine di consentire loro di seguire da subito i corsi della laurea specialistica. D’altro canto nulla più si sarebbe fatto se non anticipare di 15 giorni il termine della consegna della domanda di laurea.
Vi è poi la posizione dei rappresentanti degli studenti di facoltà, i quali stranamente, ma forse non troppo, non stanno dalla parte dei loro colleghi in protesta. Gli studenti/rappresentanti attaccano infatti i loro colleghi poiché sembrerebbe che anche quelli di Lettere, da classici studenti Unical, si mobilitino solo nel caso in cui vengano toccati in un loro particolarissimo interesse; i rappresentanti dicono d’aver distribuito per intere settimane volantini per sensibilizzare le coscienze dei colleghi, aver indetto ben due assemblee, nelle quali, non erano presenti nemmeno l’1% degli iscritti a Lettere, come a voler dire “quando i problemi erano collettivi e non individuali come oggi dove eravate?!”
Vi è infine la solitaria posizione del Prof. Romolo Perrotta, che tenta di difendere strenuamente, ma senza visibile successo, la causa degli studenti, studenti che, a dire del professore di Storia delle religioni, sarebbero stati vittime di falsa informazione, poiché era stato loro comunicato, che laurearsi oltre settembre avrebbe significato trovare l’accesso sbarrato alla specialistica in ogni ateneo d’Italia. Informazione istituzionalmente non vera poiché, come gli stessi studenti han potuto verificare con un giro di telefonate alle segreterie di diversi atenei, non sono poche le università che permettono a laureati triennali di iscriversi ai corsi di laurea specialistica a dicembre, o anche addirittura a febbraio, garantendo loro la continuità negli studi.
Replica il preside, Prof. Raffaele Perrelli, che questa possibilità è legata ad una linea politica che evidentemente può differire da un ateneo ad un altro, dunque le singole facoltà in questo senso non hanno alcun potere decisionale, ma ci risulta invece che altre facoltà dell’Unical (vedi Scienze Politiche) mantengono aperte le iscrizioni alla laurea specialistica ben oltre il mese di ottobre, o hanno adottato formule diverse che impediscano ai laureati di trascorrere un anno a vuoto.
La discussione è tuttavia breve, non si giunge affatto ad una mediazione, l’unica possibilità che viene concessa agli studenti è di poter presentare domanda per la seduta di laurea di settembre, nonostante i termini siano scaduti il 30 giugno.
Più e più docenti riprendono gli studenti per la forma utilizzata per esporre le loro idee, cioè per la loro invasione (sarà stato l’influsso delle Invasioni Bruzie?!), del tutto pacifica fra l’altro, in aula, nel corso dei lavori del consiglio.
A noi spettatori esterni ci è sembrato molto molto strano, quasi bizzarro, che docenti che collocavamo a sinistra, e quindi forse più vicini alle esigenze degli studenti e ad una modalità più orizzontale di relazionarsi con gli stessi, facciano a gara per garantire l’ordine pubblico, in una situazione che, oggettivamente, di disordine non aveva proprio nulla!

19/07/2007 - Paola Staffa

venerdì 13 luglio 2007

Presentato il bando di ammissione all'Unical per l'a.a. 2007/2008


È stato presentato negli eleganti locali dell’University Club il bando di ammissione degli studenti ai Corsi di Laurea e Laurea Specialistica a ciclo unico, per l’anno accademico 2007-2008.
Pochissimi i convenuti, giornalisti per la maggiore, relaziona solo il neo e riconfermato Rettore, Professore Latorre, che, dopo aver concesso interviste alle emittenti radiotelevisive, illustra il nuovo bando ai presenti in un intervento dal carattere decisamente conciso, imposto forse dalla natura tecnica delle informazioni da dare e soprattutto dal fatto che il bando è sufficientemente asciutto, già disponibile on line.
L’ateneo riconferma sostanzialmente, in termini qualitativi e quantitativi, l’offerta formativa del volgente al termine anno accademico; le novità di rilievo attengono l’attivazione del corso di laurea specialistica in Scienze della Nutrizione, che fino ad ora ha conosciuto la sola veste di laurea triennale, la qual cosa rappresentava elemento di discriminazione per gli studenti che, conseguendo il solo titolo di primo livello, non vedevano loro accordata pari dignità accademica rispetto i colleghi di altri corsi di studio.
Altra novità, sembrerebbe in peius ad una prima lettura, consiste nella riduzione del numero di iscritti alla facoltà di ingegneria, numero che conoscerà dal prossimo anno accademico un decremento; poco significativo, rassicura il Magnifico, dal momento che la decurtazione è applicata su un totale di 1550, che era il numero di studenti ammessi fino a quest’anno.
Rispetto la spinosa questione delle surroghe, successive alla redazione della graduatoria dei risultati vincitori alla selezione, da quest’anno ne interverrà una soltanto. Per riempire i posti che risulteranno liberi verrà stilata un’unica graduatoria di tutti gli studenti esclusi, sulla base del voto del diploma, i quali studenti saranno successivamente convocati dalla segreteria per scegliere, fino alla saturazione dei posti, il corso di laurea di preferenza, corso che quindi potrebbe esser anche dissimile rispetto quelle che erano le scelte effettuate in sede di compilazione della domanda di partecipazione.
Le domande potranno esser compilate on line dal 1° agosto al 25 agosto e, nel corso dello stesso mese, per chi lo vorrà, in Aula Magna sarà offerta, in collaborazione con le associazioni studentesche, un’attività di supporto alle future matricole, al fine di agevolarne le operazioni di iscrizione.

13/07/2007 - Paola Staffa

lunedì 2 luglio 2007

Alta Formazione, il bando della Regione Calabria


Pare che, nonostante la regione Calabria non sia propriamente brillante in quanto a produttività della sua azione politico-amministrativa, ci sia una proposta di recente approvata di cui andar fieri. È stato presentato stamattina in un workshop tenutosi in Aula Magna il progetto per l’Alta formazione e la cultura in Calabria, progetto voluto dall’assessorato regionale alla cultura, guidato dal convenuto al dibattito Sandro Principe.
Il progetto si articola in più misure, tirocini di ricerca, voucher per l’alta formazione, tirocini di eccellenza, gli ultimi due citati saranno oggetto di bandi emanati successivamente dalla Regione Calabria; il workshop di stramattina, che ha visto una nutrita e forse inaspettata platea di giovani visibilmente interessati a prender parte a quello che, si spera, possa rappresentare l’inizio di una miglior fase per la regione Calabria e per i suoi tanti laureati costretti a partire in cerca di adeguata collocazione, aveva l’obiettivo di meglio illustrare nello specifico i tirocini di ricerca.
È stato di recente pubblicato sul Bur Calabria il bando per l’assegnazione delle borse di studio “Tirocini di ricerca”, in attuazione del “Programma integrato di Vaucher e Borse per l’Alta Formazione, finanziato coi fondi europei nell’ambito del Por Calabria 2000/2006.
I fondi al momento stanziati per tale voce di spesa sembrano esser tutt’altro che irrisori, poiché sono al minimo 4 milioni di euro quelli che la Regione Calabria dovrà erogare a tal fine entro il 31 dicembre 2008. Entro questa data infatti dovrà essersi chiuso l’intero ciclo che va dalla selezione dei progetti e dei partecipanti all’effettivo svolgimento e conclusione dei tirocini.
Il bando è rivolto esclusivamente a laureati di vecchio ordinamento o laureati magistrali del nuovo ordinamento, residenti in Calabria, di età inferiore ai 35 anni (40 per i già occupati). La selezione si costituisce di due fasi, la prima delle quali è volta ad individuare i progetti oggetto di tirocinio di ricerca presso un ente proponente, che sarà un’università o un ente di ricerca regionale, nazionale o internazionale di riconosciuto prestigio; individuati i programmi che saranno oggetto di tirocinio, la materia del tirocinio, la durata (tra 6 e 12 mesi ), l’ente proponente e l’ente o gli enti ospitanti verrà stilato un elenco dei tirocini possibili. Segue la seconda fase poiché, rispetto tale elenco, articolato per area di interesse scientifico, i giovani laureati che lo vorranno presenteranno la loro candidatura. La selezione dei beneficiari avverrà in due momenti, nel primo si tratterà di una selezione piuttosto algoritmica, poiché basata sui titoli, voti di laurea ecc., nel secondo si tenderà a selezionare sulla base delle motivazioni e dell’aderenza del curriculum del candidato al progetto per il quale si è candidato. Coloro che risulteranno infine vincitori potranno usufruire di una borsa di importo massimo di 14.400 euro/anno, per i tirocini svolti in Calabria e in altre regioni italiane, o di 16.800 euro/anno per quelli svolti all’estero. L’invito, rivolto a giovani laureati, università, mondo dell’impresa e chi ne abbia interesse, è a partecipare attivamente al fine di contribuire tutti nella progettazione ed attuazione di tirocini che possano diventare volano di sviluppo.
02/07/2007 - Paola Staffa