venerdì 10 luglio 2015

Docente sospesa, gli studenti rischiano di perdere l'esame



La sospensione della ricercatrice Monica Lanzillotta da parte del Consiglio d’Amministrazione dell’Unical rischia di ripercuotersi negativamente sugli studenti che hanno regolarmente sostenuto l’esame di Letteratura italiana moderna e contemporanea il 22 giugno scorso. Essendo intervenuta la sospensione infatti, la docente non ha ancora registrato gli esami e se questo non avverrà entro la sessione di luglio, alcuni studenti non avranno i crediti necessari alla borsa di studio.

I ragazzi sono in allarme e affollano da giorni gli uffici del dipartimento di Studi Umanistici: a loro i dipendenti stanno “consigliando” di ripetere l’esame al primo appello utile con la professoressa Margherita Ganeri, che ha intanto accettato la supplenza della ricercatrice per i due mesi di sospensione. O in alternativa, dovranno attendere il rientro della docente in settembre.
Ma perché le colpe dei docenti le devono pagare gli studenti? Se lo chiedono in queste ore anche le famiglie dei ragazzi, che vedono leso un diritto fondamentale dei loro figli, nell’apparente indifferenza da parte degli organi di governo dell’ateneo. “Mi sento di rappresentare lo scontento di tutte le famiglie che pagano annualmente tasse molto onerose per poter mantenere i propri figli allo studio e che si vedono coinvolte inconsapevolmente e direttamente in  questa vostra diatriba – scrive ad esempio una mamma in una lettera indirizzata al direttore del dipartimento Raffaele Perrelli e alla stessa Lanzillotta - che nulla ha a che fare con l'esame regolarmente sostenuto e che ingiustamente non si vuole  riconoscere. Mi appello, se non al vostro senso di responsabilità che purtroppo non avete assolutamente dimostrato in questa vicenda, al vostro senso del Dovere dal quale ogni persona eticamente corretta non si può esimere”.
“Non mi sono opposto alla registrazione di esami svolti prima della sospensione della docente – ha risposto Perrelli – anzi l’ho autorizzata ad agire in tal senso”. “Aspettiamo che l’autorizzazione venga formalizzata e messa per iscritto” sostiene dal canto suo la Lanzillotta, per bocca dell’avvocato Giuseppe Lanzino. “La docente è sinceramente rammaricata – prosegue l’avvocato – ma dal punto di vista legale non è sufficiente una dichiarazione”.
E’facile intuire che si tratta solo di un cavillo burocratico e che la situazione potrebbe sbloccarsi all’istante se solo vi fosse da entrambe le parti la volontà di guardare al bene supremo degli studenti. Noi confidiamo che ciò avvenga nelle prossime ore, perché l’università insegna a rispettare i diritti e perché l’immagine dell’Unical si gioca in questi momenti non durante le conferenze stampa.  

Daniela Ielasi

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