lunedì 16 aprile 2012

Sciopero autobus: studenti sotto la pioggia

Hanno avuto una sgradita sorpresina gli studenti e i lavoratori che stamattina si erano recati come d'abitudine alla stazione delle Autolinee di Cosenza per prendere l'autobus che li avrebbe portati all'Unical. Oltre al diluvio universale e alle pozzanghere minacciose sotto le ruote delle auto impazzite, ci si è messo anche lo sciopero dei dipendenti delle aziende di trasporti regionali, in agitazione a seguito della decisione della Regione di tagliare 3 milioni di Km di corse con la delibera n. 147 dello scorso 30 marzo.  È incentrata essenzialmente sui tagli al trasporto pubblico locale, che a quanto pare penalizzerebbe soprattutto la provincia bruzia. Il territorio cosentino, infatti, rischia di perdere, in termini di risorse disponibili per il servizio su gomma, diversi milioni di euro, pronti a ripercuotersi sul personale dipendente delle ditte private. Molti lavoratori, infatti, tra autisti e controllori, sarebbero già in odore di licenziamento. Si parla addirittura di 150 esuberi. Dei 4,5 milioni di chilometri eliminati in tutta la Calabria, tre riguarderebbero proprio la provincia di Cosenza. Da qui la “paccata” di euro in meno di finanziamenti, destinata – dicono gli addetti ai lavori – a riversarsi sul personale dipendente. Se l’ipotesi licenziamento dovesse concretizzarsi, sarebbe un altro boccone amaro da mandare giù per un territorio già fortemente penalizzato. E a farne le spese non saranno soltanto i lavoratori. I disagi si riverseranno anche sulle migliaia di persone che ogni giorno si affidano al trasporto pubblico per recarsi sul posto di lavoro, oppure nei luoghi di studio, come le università. Una beffa non da poco, se si pensa che su circa trentamila studenti che frequentano il campus di Arcavacata, il 60% è costituito da fuori sede della Provincia di Cosenza (dati indagine Ecostat - 2003, n.d.r.) e che il 30% circa è costituito o da pendolari veri e propri (chi si muove da fuori città), o dai cosiddetti "pendolari a corto raggio" (chi si sposta da Cosenza o Rende usando comunque mezzi pubblici). La qualità dei servizi di trasporto lascia a desiderare già a pieno regime e con tutto il personale assunto: le corse sono ogni ora, i mezzi sono pochi e spesso malridotti, le aziende negli anni hanno aumentato il costo dei biglietti sfiorando il raddoppio (da 70 cent nel 2007, a 1,20 euro oggi). Ci domandiamo come diventerà la situazione all'attuazione della delibera regionale. Nella migliore delle ipotesi, sarà un disastro.

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