mercoledì 25 luglio 2012

Elezioni, il CdA prende tempo. I dubbi dei sindacati sulla validità del voto


Si chiude con un nulla di fatto la votazione in CdA che avrebbe dovuto stabilire la data delle prossime elezioni all'Unical.
Dopo un’ampia e articolata discussione, il Consiglio di Amministrazione dell’Università della Calabria, chiamato ad esprimere il proprio parere (non vincolante) sulla fissazione del calendario delle elezioni del Rettore, deliberata dal Senato Accademico lo scorso sedici luglio, ha terminato i lavori sullo specifico punto all’ordine del giorno con una votazione di parità.
 Le due proposte, emerse al termine della discussione - una che prevedeva il rinvio della decisione a settembre, in attesa di un chiarimento del quadro normativo; l’altra che auspicava un allungamento dei tempi (45/60 giorni) tra l’elezione del Senato e quella Rettore, con la raccomandazione di avviare il più tardi possibile le relative procedure - hanno infatti ottenuto entrambe cinque voti.
 A favore del rinvio hanno votato il prorettore Lucio Grandinetti, che ha presieduto la discussione, i professori Gaetano Florio, Raffaele Agostino, Paolo Pugliese, e lo studente Emilio D’Acri.
 D’accordo con la seconda proposta, invece, Giuseppe Passarino, Gabriele Grandinetti, Domenico Greco, Domenico Cambrea e Ferenc Macrì.
 Tenuto conto che nessuna delle due proposte ha ottenuto la maggioranza, il punto sarà posto nuovamente all’ordine del giorno del prossimo Consiglio di Amministrazione.
L'importanza della scelta di una data non è da sottovalutare, poichè e: sullo sfondo c'è infatti grande attesa sulla sentenza del Consiglio di Stato che potrebbe redimere il contenzioso fra il Miur, retto dal ministro Profumo, e il Tar dell'Umbria, che di recente ha espresso parere negativo sulla proroga della doppia nomina dei rettori.
I sindacati, comunque, non stanno a guardare e inviano una lettera aperta al rettore e ai massimi organi amministrativi, che riportiamo integralmente di seguito.

LETTERA APERTA 

 MAGNIFICO RETTORE
DIRETTORE GENERALE
DIRETTORI DEI DIPARTIMENTI
 PRESIDI
CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE
COMPONENTI  SENATO ACCADEMICO

Le Organizzazione Sindacali dell’Università della Calabria, FLC CGIL- UIL RUA- CISL- CISAL- USB- SNALS, in ordine al comunicato pubblicato sul portale di Ateneo sulle decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 23 luglio 2012, fanno rilevare quanto segue:
E’ sorprendente che un altro pensionato assurga a ruoli determinanti nell’Ateno; infatti, il Professore Lucio Grandinetti ha partecipato all’ultima riunione del CdiA in qualità di Pro Rettore, esercitando addirittura il diritto di voto.
Lo Statuto dell’Università della Calabria è chiaro: il Pro Rettore partecipa al Consiglio con parere consultivo, può presiedere al posto del Rettore ma non influisce sul numero legale dell’Organo.
Proprio per queste ragioni le OO.SS. ritengono che nel Consiglio del 23 u.s., relativamente al punto riguardante il parere sulla delibera del Senato Accademico, a riguardo del calendario per le elezioni del Rettore, erano presenti 9 componenti,oltre al prof. Grandinetti.
La votazione, quindi, secondo le scriventi Organizzazioni, ha visto prevalere la mozione che approvava la proposta del Senato, integrata con alcuni opportuni suggerimenti – ritardare la comunicazione al decano per indire le elezioni, spostare al mese di novembre la prima tornata elettorale, rendere coerenti le date rispetto a quanto stabilito nello statuto.
Alla luce di quanto espresso, se pur fosse necessaria una maggioranza per esprimere un parere non vincolante, le OO.SS. ritengono che il risultato della votazione ha visto prevalere, con 5 voti favorevoli, la proposta a sostegno della delibera di Senato.
Invitano, pertanto, il Senato Accademico a proseguire con gli adempimenti successivi, fissando senza indugio il calendario, cercando di tenere in considerazione i suggerimenti contenuti nella della parte che ha ottenuto più voti.

LE SEGRETERIE :
FLC CGIL- UIL RUA- CISL- CISAL- USB- SNALS

mercoledì 18 luglio 2012

Elezioni del Rettore, Filorosso: "Finalmente un moto d'orgoglio"


Riceviamo e pubblichiamo il commento del Filorosso alla notizia delle elezioni del rettore volute dai presidi e votate dall'ultimo Senato accademico.

Un moto d’orgoglio ha scosso finalmente le colline di Arcavacata. Dopo il terzo mandato ottenuto con una legge ad personam e la proroga di un anno consentita dalla legge Gelmini, difronte alla proroga bis per il Magnifico i presidi e il personale hanno ritrovato l’unità e la dignità di opporsi. Intendiamoci, siamo contenti, prima se ne va questo rettore meglio è. Ma i danni degli ultimi cinque anni saranno difficili da riparare, danni fatti anche grazie alla complicità più o meno esplicita degli stessi attori che oggi si ribellano al sovrano.
Primo danno: il Centro Residenziale. La gestione privata dei nuovi alloggi è solo l’ultimo tratto di un lungo disegno che ha portato allo smantellamento progressivo di un settore altamente competente e specializzato nella gestione diretta del diritto allo studio. Quello che era il fiore all’occhiello dell’Unical si è trasformato in un orpello, la residenzialità ha ceduto il passo al modello “casa dello studente”, dormitori senza identità vuoti di abitanti e cittadini e pieni di pendolari, appartamenti che rischiano di rimanere deserti perché il Campus non è appetibile né desiderabile da vivere per un giovane che oltre a studiare vuole conoscere altre persone, crescere e confrontarsi in un ambiente culturalmente vivace e dinamico. La mobilità dentro e verso l’Unical non è degna di un campus: autobus insufficienti, automobili ovunque e biciclette stipate in un magazzino, non un passo è stato fatto per migliorare la vivibilità.
Politiche socioculturali. Il campus è moribondo e l’amministrazione Latorre non solo non ha fatto nulla per contrastare questa tendenza ma l’ha addirittura accelerata con le sue scelte autoritarie. La demolizione l’estate scorsa del Filorosso, che per 17 anni si è adoperato per la socialità e l’aggregazione studentesca, perseguendo attivamente un modello di “comunità universitaria”, era parte integrante del disegno normalizzatore del Grande Rettore. Aspettiamo ancora di vedere inaugurare il centro di aggregazione giovanile, di cui già un anno fa il rettore annunciava l’imminente apertura: comunque inadeguato per attività che contemplino la partecipazione di oltre venti studenti, il centro resta chiuso per evidenti errori di progettazione che lo rendono impraticabile con le piogge. E mentre i teatri finalmente ultimati dopo ingenti investimenti vengono arbitrariamente affidati ai privati, il Cams non possiede neanche un telone per proiettare un film all’anfiteatro.
Il terrorismo finanziario. L’ultimo mandato del rettore Latorre è stato caratterizzato dal ritornello stonato dei tagli al FFO. Per ogni buona proposta avanzata, per ogni lavoratore sgradito, la canzoncina è stata sempre “non ci sono soldi”, salvo poi perpetrare sprechi di ogni sorta ed elargire consulenze ai dirigenti in pensione.
La coscienza studentesca. Il danno peggiore è stato l’azzeramento della coscienza studentesca, attraverso la repressione dei movimenti più radicali e il foraggiamento di pochi politicanti di mestiere lontanissimi dal rappresentare le istanze degli studenti. Per l’obbedienza prestata costoro oggi godono di favori personali noti a tutti, come l’assunzione a tempo indeterminato dei congiunti più prossimi o addirittura di se stessi.
La democrazia. Auspichiamo che il nuovo rettore metta mano con urgenza alle storture contenute nel nuovo Statuto, prima fra tutte la nomina del CDA, prevedendo piuttosto una sua democratica elezione. Purtroppo non sarà sufficiente questo per tornare al clima di confronto dialettico e costruttivo che caratterizzava l’Unical dalla sua nascita. Il familismo che pervade i cubi è un dato con il quale bisognerà misurarsi a prescindere da chi sarà il nuovo rettore. La decisione del Senato apre uno spiraglio su una realtà carica di astio e sofferenza. La prepotenza, la minaccia e l’insulto che hanno caratterizzato gli ultimi anni dell’era Latorre dovranno essere banditi dai luoghi della formazione e della cultura.
Ognuno dovrà fare la sua parte affinchè l’ateneo più grande della regione torni ad essere riferimento culturale per tutti i calabresi e non solo. Perchè l’Università torni ad essere un bene comune non serve un uomo solo al comando ma la partecipazione attiva di tutti i suoi protagonisti, dagli studenti ai docenti, dai dipendenti alle associazioni. E noi continueremo a fare la nostra parte.
Filorosso 1995

lunedì 16 luglio 2012

Elezioni del rettore subito: ecco le ragioni dei presidi

Pubblichiamo la lettera firmata dai sei presidi dell'Unical in cui spiegano le ragioni della loro proposta in Senato accademico.


La recente sentenza del TAR per l’Umbria (in allegato a questa lettera) ha confermato l’interpretazione letterale del testo della legge 240/2010 in materia di proroga dei rettori in carica. 
L’interpretazione del giudice amministrativo dell’Umbria del combinato disposto dei commi 9, 5, 6 e 1 dell’articolo 2 della legge 240 (in allegato a questa lettera citati nell’ordine di richiamo e non in quello testuale) fa decorrere la proroga rettorale di 1 anno accademico a partire dall’unica adozione dello Statuto, avvenuta per il nostro Ateneo il 29 ottobre 2011. Sulla base di questa interpretazione, la proroga del Rettore dell’Università della Calabria scade il 31 ottobre 2012 e non il 31 ottobre 2013, come si era fatto pensare al momento dell’approvazione delle modifiche ministeriali dello Statuto adottato dal Senato Accademico. Tale approvazione, infatti, attiene soltanto all’integrazione dell’efficacia e non si deve intendere “alla stregua di seconda adozione dello statuto”.
L’intervento del ministero, invece, avvenuto con una nota non inviata a tutte le università e non firmata dal ministro, aveva introdotto una interpretazione non letterale della legge, considerando il terminus a quo del computo della proroga il momento di adozione delle correzioni ministeriali. Tale interpretazione, autorevole solo per la fonte da cui proviene, unitamente al mancato pronunciamento di altro tribunale amministrativo, ha indotto un ritardo (e per alcuni una rimozione) dell’avvio delle procedure elettorali, la cui responsabilità, in prima applicazione del nuovo statuto, è in capo al Senato Accademico, previo parere del Consiglio di Amministrazione.
Alla luce di quanto sopra, si rende necessario tutelare la legittimità di tutti gli atti che saranno posti in essere dall’Università della Calabria a partire dal primo novembre 2012. Pertanto, anche sulla scorta di quanto emerso nell’assemblea sindacale di tutte le componenti dell’Università della Calabria svoltasi la mattina del sedici luglio, non è oltremodo rinviabile una discussione approfondita negli organi di governo dell’Unical sulla decorrenza della proroga dell’attuale rettore.
Sarebbe da irresponsabili lasciare l’Università nell’indeterminatezza che scaturirebbe all’atto di qualsiasi controversia che mettesse in discussione la legittimità del suo governo. Ogni valutazione di opportunità politica deve cedere il passo davanti all’obbligo della tutela della legittimità dell’operato dell’Università.
Tuttavia, anche riguardo agli aspetti dell’opportunità, che pur vanno collocati in dichiarato subordine alle ragioni di legittimità da tutelare, è bene avanzare sulla scena del dibattito d’Ateneo alcune riflessioni.
Siamo in piena fase di trasformazione dell’Ateneo, tra qualche mese tutta la governance sarà cambiata strutturalmente, con una nuova distribuzione dei poteri, tra i diversi organi, profondamente mutati. Abbiamo già nuovi Direttori di Dipartimento, tra qualche mese avremo un Senato rinnovato (sia sotto il profilo della composizione che per quanto attiene ai membri eletti) ed un nuovo Consiglio di Amministrazione. A questo scenario fa da contraltare il permanere, in regime di proroga, dell’attuale Rettore. Una tale anomala situazione richiederebbe di per sé, per il bene dell’Ateneo, un momento di discussione e di chiarezza, probabilmente tardivo, ma certamente non più rinviabile.
Le elezioni, quando la loro scadenza giunge, non dovrebbero mai essere percepite come una patologia dell’organismo che da esse riceve il nuovo assetto di governo. Inoltre, in considerazione del difficile momento storico dell’università italiana e della nostra in particolare, esse rappresentano oggi l’unica maniera possibile di identificare le scelte da fare e le persone capaci di attuarle. Programmi e progetti condivisi dall’intera comunità universitaria attraverso il confronto elettorale (anche quando questo si risolva, come è ovvio, in una decisione a maggioranza) sono le uniche modalità attraverso cui realizzare la conservazione dello stato presente delle cose o il loro profondo, radicale cambiamento. 
Ci auguriamo che non prevalga in nessuno la paura della democrazia che è figlia della desuetudine del confronto elettorale né quell’ ‘estremismo della cautela’ che consegnerebbe, al di là di ogni ragionevole intervallo di tempo, il nostro Ateneo a una guida legittimata solo dalla consuetudine.

Prof. Sebastiano Andò, Preside Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute
Prof. Gino Mirocle Crisci, Preside Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Prof. Guerino D’Ignazio, Preside Facoltà di Scienze Politiche
Prof. Raffaele Perrelli, Preside Facoltà di Lettere e Filosofia 
Prof. Franco Rubino, Preside Facoltà di Economia 
Prof. Paolo Veltri, Preside Facoltà di Ingegneria 

Latorre KO. Il Senato ha deciso: si vota in autunno

Il Senato ha deciso: si vota in autunno. Ecco il resoconto istituzionale dell'articolata discussione che si è tenuta in Senato accademico lunedì 16 luglio.




Le votazioni per l’elezione del nuovo rettore dell’Università della Calabria si svolgeranno il prossimo 25 ottobre in prima convocazione e, in caso necessario, in seconda e terza convocazione, il 14 e 29 novembre. Lo ha deciso questo pomeriggio il Senato Accademico, con dieci voti favorevoli e sei astenuti, al termine di una lunga e articolata discussione.
I lavori sono iniziati con l’intervento del rettore, prof. Giovanni Latorre, che ha informato il Senato di aver chiesto al prorettore, Prof. Lucio Grandinetti, di presiedere la riunione, vista l’intenzione di non partecipare alla discussione di questo punto all’ordine del giorno. L’indisponibilità del prof. Grandinetti, dovuta a motivi di carattere familiare, ha indotto il rettore a proporre di individuare tra i presenti chi presiedere i lavori o di assumere regolarmente il proprio ruolo, ma senza prendere la parola.
Dopo la decisione per la seconda opzione proposta dal rettore (Un atteggiamento – ha detto Latorre – che mi ha auguro venga apprezzato da tutti e seguito anche in futuro), il Senato ha iniziato il confronto sul punto: “Fissazione del calendario delle elezioni del Rettore (Statuto di Ateneo – art. 8.1, comma 1).
La discussione, oltre alla richiesta in merito presentata venerdì scorso dai sei presidi di Facoltà Franco Rubino (Economia), Sebastiano Andò (Farmacia), Paolo Veltri (Ingegneria), Raffaele Perrelli (Lettere e Filosofia), Gino Crisci (Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali) e Guerino D’Ignazio (Scienze Politiche), ha tenuto conto anche di un documento sull’argomento inviato questa mattina al Rettore e ai membri del Senato accademico dai direttori di Dipartimento Franco Altimari (Lingue e Scienze dell’Educazione), Riccardo Barberi (Fisica), Sergio Bova (Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale), Piero Fantozzi (Scienze Politiche e Sociali), Girolamo Giordano (Ingegneria per l’ambiente e il territorio e ingegneria chimica), Sergio Greco (Informatica, Modellistica e Sistemistica per l’Ingegneria), Nicola Leone (Matematica e Informatica), Ivar Massabò (Scienze Economiche, Statistiche e Finanziarie) e Giovanni Sindona (Chimica e Tecnologie Chimiche).

I firmatari del documento, "al fine di pervenire a soluzioni commisurate al grado di responsabilità che gli organi istituzionali, ed in particolar modo il Senato Accademico, rivestono in tale difficile momento della vita dell’Ateneo", hanno sottolineato l’urgenza di "procedere alla elezione del nuovo Senato Accademico dell’Ateneo e successivamente procedere alla elezione del Rettore e alla nomina del Consiglio di Amministrazione, al fine di garantire una corretta ed ordinata transizione verso la nuova “governance” dell’Università della Calabria".

Il dibattito ha registrato numerosi interventi.
Ha iniziato il preside D’Ignazio, che ha ricordato come la richiesta sottoscritta venerdì scorso insieme ai colleghi delle altre facoltà abbia risposto 'all’esigenza di discutere, alla luce della sentenza pronunciata dal Tar dell’Umbria, della opportunità politica di un secondo anno di proroga del rettore'. Pur riconoscendo che il pronunciamento del tribunale amministrativo non determina una soluzione definitiva del problema, D’Ignazio tuttavia ne ha sottolineato 'l’importanza e la capacità che offre di affrontare questioni ritenute finora indiscutibili'.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli interventi dei Presidi Raffaele Perrelli e Gino Mirocle Crisci. 'E’ giusto – ha detto il preside di Lettere con riferimento al documento dei nove direttori di dipartimento – che si elegga prima il nuovo Senato accademico e, poi, il rettore, ma bisogna avere certezza che, fissando la data delle votazioni dopo il 31 ottobre, non si incorra in situazioni di nullità. In ogni caso – ha concluso Perrelli – c’è una convenienza di tipo politico ad avere un nuovo rettore, vista la necessità, di fronte alle scelte difficili che l’Ateneo sarà chiamato a compiere, di poter contare su un interlocutore nella pienezza delle proprie funzioni'. Anche il preside Crisci ha espresso apprezzamento per il documento sottoscritto dai direttori di dipartimento 'nel quale viene chiesto esattamente ciò di cui l’Università ha bisogno', anche se, ha aggiunto, 'se alla riunione dal quale esso è scaturito fossimo stati invitati anche noi avremmo potuto spiegare meglio le ragioni che hanno determinato la nostra iniziativa venerdì scorso'.

Per il preside Sebastiano Andò 'la sentenza del Tar dell’Umbria aiuta a dare valenza ad una interpretazione letterale della legge, peraltro condivisa da molti', mentre il preside di Ingegneria, Paolo Veltri, così come fatto precedentemente dal preside Crisci, ha rivendicato la correttezza dei comportamenti seguiti insieme agli altri colleghi, 'nel pieno rispetto di quanto stabilito dallo Statuto e nell’alveo istituzionale in cui l’iniziativa è maturata ed è stata portata avanti'.


Di diverso tenore gli interventi dei professori Marcello Maggiolini e Pierluigi Veltri.
'Concordo sullo spirito della richiesta dei presidi – ha detto il primo – ma un momento di chiarezza iniziale sarebbe stato opportuno, così come è importante ricercare un punto di convergenza tra le posizioni in campo nel superiore interesse dell’Ateneo. Il pronunciamento del Tar – ha aggiunto Maggiolini – non assicura un’interpretazione certa e non possiamo consentirci di avviare iniziative che poi potrebbero essere bloccate. L’esigenza cui dobbiamo far fronte oggi – ha proseguito Maggiolini – è quella del rinnovo del Senato Accademico, come chiedono i nove direttori di dipartimento, ma non meno importante è preservare il patrimonio di credibilità e l’immagine altamente positiva che l’Unical è riuscita a conquistarsi in questi anni, evitando comportamenti dannosi e controproducenti'.
D’accordo con Maggiolini si è detto il prof. Pierluigi Veltri, per il quale 'muoversi in maniera intempestiva, a fronte della volontà espressa dal Ministero, che va in una direzione diversa, non è la decisione migliore. Il problema – ha detto ancora Veltri – dopo la sentenza del Tar dell’Umbria certamente si pone, ma va affrontato responsabilmente, aspettando l’esito del ricorso che il Miur ha già annunciato, e mettendo in conto, a valle di questo, l’elezione del rettore. Quel che invece oggi deve avvenire in tempi brevi – ha concluso il prof. Veltri – è l’elezione del Senato Accademico. Prima si insedia e meglio è, dopodicchè, in presenza di elementi di maggiore chiarezza, potrà essere affrontata la questione del nuovo rettore'.


Dopo le rassicurazioni da parte del Direttore generale, dott. Fulvio Scarpelli, circa la validità di un percorso elettorale che superasse la scadenza del 31 ottobre, hanno preso la parola il prof. Agostino Tarsitano, che ha auspicato un 'percorso rapido durante il quale procedere, innanzitutto, alla stabilizzazione dei nuovi dipartimenti e, poi, alla elezione del Senato e del Rettore', e il rappresentante del personale, dott. Salvatore Ricchio, per il quale 'i documenti dei presidi e dei direttori di dipartimento vanno nella stessa direzione e rappresentano il momento unificante di una prospettiva che, oltre alla elezione del senato e del rettore, segna l’avvio di un dibattito al quale anche il sindacato vuole partecipare'.


Le preoccupazioni espresse dai rappresentanti degli studenti, Eugenio Maria Gagliardi e Vincenzo Scarpelli, hanno fatto il paio con l’invito che il prof. Marcello Maggiolini, riprendendo la parola, ha fatto al Senato 'di approfondire con calma il problema, evitando fughe in avanti e decisioni in grado di strozzare un confronto invece assolutamente necessario'. Appello condiviso ed espresso nuovamente anche dal prof. Pierluigi Veltri, dalla professoressa Beatrice Bitonti, che ha sottolineato la 'necessità di un dibattito più ampio su una questione di tale importanza e il coinvolgimento delle altre strutture dell’Ateneo', e dal prof. Giuseppe Oliveti, per il quale 'è prudente concedersi un attimo in più di riflessione'.


Terminata la discussione, si è passati alla votazione sulla proposta del preside Perrelli di fissare la votazione per l’elezione del rettore il 25 ottobre, in prima convocazione, e successivamente, se necessario, il 14 e il 29 novembre.
Hanno votato a favore D’Ignazio, Perrelli, Crisci, Paolo Veltri, Andò, Rubino, Roma, Ricchio, Pantusa e Gagliardi. Si sono astenuti Pierluigi Veltri, Bitonti, Oliveti e Maggiolini, mentre Tarsitano non ha partecipato al voto. Anche il rettore, coerentemente con quanto dichiarato inizialmente di non voler partecipare alla discussione, che inevitabilmente avrebbe riguardato la sua persona, si è astenuto.


Il senato, su proposta del rettore, ha dato il via libera anche alle elezioni dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo, dei docenti e dei ricercatori nel nuovo Senato, che si terranno il 26 e 27 settembre; quelle degli studenti, invece, sono fissate per il 23 e 24 ottobre.

Unical, assemblea dei sindacati uniti per il cambiamento


Si è tenuta oggi 16 luglio 2012, presso l’Aula Magna, l’assemblea generale di Ateneo, indetta dalle Organizzazione Sindacali dell’Unical:  FLC CGIL- UIL RUA- CISL- CISAL- USB- SNALS, per discutere il futuro dell’Università della Calabria alla luce della riforma Gelmini; del DL 95/2012; del parere espresso dal Senato Accademico in merito all’esternalizzazione dei servizi ed all’impoverimento dei servizi residenziali e della precarietà del personale tecnico amministrativo afferente a detto Centro.
Le Organizzazioni Sindacali esprimono forte disappunto in merito a quanto citato, perché tali provvedimenti sono stati sempre assunti dall’Amministrazione senza alcun coinvolgimento delle stesse e di tutte le componenti dell’Ateneo.
Forte preoccupazione è quella relativa allo studio sulla riorganizzazione delle nuove strutture dipartimentali che, secondo quanto riferito dal Direttore Generale, prevede la definizione dei criteri riguardanti le assegnazioni del personale alle quattro macro strutture: Amministrazione, Dipartimenti, Centro Residenziale e Biblioteche. Da tale studio non risulterebbero scostamenti, rispetto alla situazione attuale, in termini numerici, di attribuzione di personale alle singole macro strutture, per cui “basterebbe” solo il restyling di quella dipartimentale.
Inoltre, secondo quanto più volte dichiarato, la gestione diretta dei servizi residenziali sarebbe in forte perdita mentre, se si passasse alla gestione indiretta, i benefici sul bilancio sarebbero indiscutibili. Le contestazioni, a tal proposito, sarebbero tante. La più evidente è quella di dichiarare apertamente l'incapacità di gestire questi servizi. Tenere sotto controllo i conti, partendo dalla condizione di vantaggio di non avere spese di canoni di locazione e di non avere costi per il personale, visto che la tenuta occupazionale non è in discussione, sarebbe così difficile? Perché sarebbe più facile per un privato che dovrebbe sostenere invece questi costi aggiuntivi?
Si chiedono, le Organizzazioni Sindacali, perché disperdere le tante professionalità che oggi gestiscono i servizi residenziali? Perché gli utili del privato non potrebbero diventare ulteriori risorse per borse di studio, attraverso la gestione diretta dei servizi suddetti?
Le Organizzazioni Sindacali ritengono che, in un contesto di difficoltà economico-sociali in cui si paventano tagli nella pubblica amministrazione e processi di mobilità, sia indispensabile garantire la tenuta occupazionale, controllando tutti i processi che riguardano la migliore gestione dell’organizzazione del lavoro, ivi compresa la rivendicazione delle proprie competenze.

Le Organizzazioni Sindacali esprimono forti perplessità sui contenuti del DL. 95/2012 (spending review), che prevede, nella sostanza, la liberalizzazione della tassazione universitaria. La norma citata, infatti, colpisce  duramente gli studenti consentendo agli Atenei di innalzare le tasse universitarie sopra gli attuali vincoli. È indegna, inoltre, la parte che riguarda la ricerca e l’Università Pubblica con il blocco delle assunzioni e il taglio dei fondi ordinari per la ricerca.
Alla luce di quanto esposto, le scriventi ritengono che il processo di cambiamento debba dare rilevanza al dialogo sociale, per poter fare scelte organiche che siano responsabili e condivise, al fine di portare al centro dell’attenzione la figura e la peculiarità dello studente.
Sono più che mai convinti che questa Università abbia bisogno di riforme incisive che possano darle una marcia in più, a patto che ci sia piena concordanza sugli obiettivi da raggiungere e i vincoli da rispettare.
In merito alla richiesta, avanzata in Senato Accademico, sulla necessità di indizione delle nuove elezioni del Rettore, le Organizzazioni Sindacali, avendo già anticipatamente individuato come necessità prioritaria un ricambio del vertice dell’Ateneo, accolgono favorevolmente tale prospettiva.
Alla luce di quanto espresso dall’assemblea, le Organizzazioni Sindacali chiedono al Rettore che si faccia carico di quanto segue:
·        che si riveda, assieme alle Organizzazioni Sindacali, il piano organizzativo prospettato dal Direttore Generale;
·        che si torni indietro sull’esternalizzazione dei servizi;
·        che si faccia una valutazione delle effettive esigenze residenziali e che, quindi, l’offerta sia pari alla richiesta;
·        che non si proceda a conferire incarichi e consulenze, mortificando, di fatto, le professionalità interne;
·        che si proceda alla stabilizzazione del personale precario;
·        che si faccia chiarezza sui consorzi, sugli spazi e sugli affitti;
·        che si dia nuova linfa al Centro Residenziale;
·        che sia avviata al più presto una rivisitazione dello statuto per quanto attiene la composizione e l’eleggibilità del Consiglio di Ammini­strazione.
Ai candidati a Rettore, le Organizzazioni Sindacali, che sottoscrivono il presente documento, chiedono spazi di confronto, di democrazia, di trasparenza, di considerazione di tutte le componenti dell’Ateneo.

venerdì 13 luglio 2012

Proroga bis per Latorre: i presidi non ci stanno


Questa mattina, in Senato Accademico, i sei presidi di Facoltà: Sebastiano Andò (Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute), Gino Mirocle Crisci (Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali), Guerino D’Ignazio (Scienze Politiche), Raffaele Perrelli (Lettere e Filosofia), Franco Rubino (Economia) e Paolo Veltri (Ingegneria), hanno formalmente chiesto al Rettore, prof. Giovanni Latorre, di inserire nell’ordine del giorno del prossimo Senato il punto relativo a: “Elezioni del Rettore per il periodo 2012-2018”.
 
L’iniziativa è stata illustrata al Rettore dal Prof. Gino Mirocle Crisci, che ha letto il documento con il quale i sei Presidi di Facoltà hanno esplicitato la loro determinazione.
 
“Alla luce della sentenza del TAR per l’Umbria in materia di decorrenza della proroga dei Rettori ai sensi di quanto prescritto in materia dalla legge 240/2010 - hanno scritto i Presidi - Ti chiediamo di inserire all’ordine del giorno della prossima adunanza del Senato Accademico un punto dedicato a: “Elezioni del Rettore per il periodo 2012-2018” o, in subordine, ai sensi dell’articolo 2.4 comma 2 dello Statuto vigente, di convocare nel più breve tempo possibile, e comunque prima della fine del mese di luglio 2012, un Senato Accademico Straordinario con il sopra citato argomento come unico punto all’ordine del giorno”.
 
Il Rettore Latorre, dal canto suo, dopo aver ricordato che la sentenza del Tar per l’Umbria non definisce la questione sul tappeto e che il MIUR ha già annunciato ricorso al Consiglio di Stato, ha prontamente aderito alla richiesta dei Presidi assicurando un’immediata iniziativa nel senso sollecitato.
 
L’impegno assunto da Latorre ha trovato conferma attraverso l’integrazione dell’ordine del giorno relativo al Senato Accademico di lunedì prossimo, 16 luglio 2012, con il punto: “Fissazione calendario delle elezioni del Rettore (Statuto di Ateneo – art. 8.1, comma 1).

giovedì 28 giugno 2012

Ricercatori Unical: lettera aperta al Rettore



Mentre all’Università della Calabria, il flusso di studenti inizia progressivamente a defluire verso aule d’esame, luoghi di studio e preparazione, o semplicemente agognate spiagge, i ricercatori restano saldi sulle loro posizioni in merito alla questione della “Regolamentazione dei Compiti Didattici di Professori e Ricercatori ” (emanata con D.R. n°1078 del 24 maggio 2012, n.d.r.). L’arrivo dell’estate, infatti, non è bastato a distrarli dalle critiche e dalle incongruenze che avevano lamentato nelle riunioni informali dei mesi scorsi. L’ultimo aggiornamento è proprio del giorno del solstizio: il 21 giugno scorso, infatti, il gruppo di ricercatori formato da Iolinda Aiello, Gianluca Aloi, Ingrid Carbone, Alberto Di Renzo, Gianni Golemme, Massimo La Deda, Monica Lanzillotta e Massimo Migliori, ha redatto e firmato una lettera aperta al Rettore e al Senato Accademico, in cui si riprendono i punti già evidenziati nei precedenti incontri e si sottolineano alcune priorità. In particolare, si legge nella lettera, “(…) il Regolamento emanato promuove dinamiche di sostituzione della Didattica Integrativa con quote di Didattica Curriculare che vanno contro gli stessi interessi dell’istituzione non favorendo né l’efficienza, né la produttività, né il merito”. Pertanto i ricercatori richiedono una profonda riscrittura del documento, che ottemperi i seguenti emendamenti: “(…) l’eliminazione di ogni riferimento ai compiti didattici (sia dalla denominazione del regolamento, sia dall’art.1 del Regolamento di cui al D.R. 1078); l’eliminazione della regolamentazione dei compiti didattici dei Ricercatori (intero art. 3 del Regolamento di cui al D.R. 1078); l’eliminazione della possibilità di affidamento a titolo gratuito (intero art.5 del Regolamento di cui al D.R. 1078); l’eliminazione della disparità di retribuzione tra ore di lezione ed Esercitazioni/Laboratorio (art.6 del Regolamento di cui al DR.. 1078)”. La lettera prosegue puntualizzando le esigenze di adeguata remunerazione delle ore di didattica curriculare, a partire dalla prima ora di insegnamento; l’assenza di meccanismi di sostituzione, baratto, compensazione tra la Didattica Curriculare e quella Integrativa; la determinazione di un adeguato compenso orario, uguale per tutti i Ricercatori dell’Ateneo. Infine, i ricercatori riportano i dati esito del Referendum consultivo on-line, che gli stessi hanno aperto per dieci giorni ai soli Ricercatori d’Ateno. Di seguito ne riportiamo i numeri:
·         232 sono stati i voti validamente certificati;
·          225 sono stati i voti favorevoli alla proposta di ritiro e riscrittura del Regolamento (97% dei voti validi);
·         7 sono stati i voti contrari alla proposta di ritiro e riscrittura del Regolamento (3% dei voti validi).

giovedì 21 giugno 2012

Gestione privata delle residenze Unical, dura presa di posizione da parte dei sindacati



Lo scorso 4 giugno il Consiglio d'Amministrazione dell'Unica ha approvato l'affidamento a privati della gestione delle nuove residenze del Campus. Se ne parlava da tempo, il nostro giornale ha dedicato ampie pagine alla questione fortemente dibattuta fra i vertici dell'ateneo. Alla fine, come sempre, è prevalsa la linea del rettore Latorre che, lo ricordiamo, è in scadenza di mandato. Come fa questo rettore a prendersi una responsabilità del genere, quando le conseguenze ricadranno non su di lui ma su chi gli succederà fra meno di un anno?
Riceviamo e pubblichiamo in proposito un comunicato stampa congiunto dei sindacati.
Le Organizzazioni Sindacali, CGIL, CISL, UIL, CISAL, dell’Università della Calabria manifestano preoccupazioni e sospetti riguardo alla decisione del Consiglio di Amministrazione del 4 giugno.
La cessione della gestione dei servizi residenziali ai privati rappresenta un attacco ai valori fondativi dell’Ateneo. Sin dalla nascita della nostra Università, particolare attenzione è stata posta sul valore della residenzialità e sui servizi ad essa legati. Su queste peculiarità si è sviluppata l’idea di un Campus, che contenesse, nel suo perimetro, sia strutture didattiche e di ricerca sia strutture residenziali.
Proprio per questo motivo, solo all’Università della Calabria è riconosciuta la particolarità di poter attingere a finanziamenti destinati ai servizi residenziali, di cui altri Atenei non possono godere, in quanto non gestori diretti del diritto allo studio, che è, invece, di competenza delle Regioni.
Oltre a ciò, proprio per rafforzare l’idea del Campus, sono state investite risorse pubbliche e risorse proprie per realizzare strutture adeguate ad ospitare non solo la popolazione studentesca ma anche docenti, dottorandi e studenti stranieri.
La decisione assunta in Consiglio di Amministrazione preoccupa e pone una serie di interrogativi: si vuole snaturare il principio di residenzialità contenuto nello Statuto? può un Consiglio di Amministrazione in regime di prorogatio, con i limiti imposti dalla normativa, con una composizione non nella piena consistenza (8 presenti su 13), assumere una decisione di svolta di questo genere? Perché non si è aperta una discussione pubblica su questa vicenda? Il personale che è preposto ai servizi residenziali a cosa verrà destinato?
I sospetti sono tanti: perché tanta fretta? Le nuove residenze verranno messe sul mercato tutte insieme anche se solo una verrà consegnata in tempi brevi. Perché mettere a disposizione dei privati le nuove residenze che non hanno bisogno di manutenzione invece delle vecchie? È politicamente corretto raggiungere la maggioranza necessaria (cinque voti per 8 presenti), su un argomento così controverso, con il voto stesso del Rettore e quello, a questo punto, determinante di uno studente?
Per i motivi sopra evidenziati, le OO.SS. di Ateneo chiedono al Rettore di bloccare la delibera e di convocare, entro 10 giorni, un’assemblea di Ateneo per discutere su tutte le prospettive legate alla residenzialità e su tutte le criticità che stanno emergendo a seguito dell’applicazione della legge 240/2010
Le OO.SS., in attesa di risposte, proclamano lo stato di agitazione del personale tecnico amministrativo
Rende 21.06.2012 - Le segreterie FLC-CGIL – CISL – UIL RUA, CISAL

venerdì 8 giugno 2012

Elogio della radicalità


Arriverà anche all’Unical, precisamente il 19 giugno alle 17.30 nella Sala Teatro del D.A.M. (Polifunzionale), una tappa del nutrito tour di presentazione che sta accompagnando l’ultima fatica letteraria del noto storico italiano, Piero Bevilaqua. Ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma, Bevilacqua ha fondato e diretto la rivista “Meridiana” e ha pubblicato, tra gli altri, “Venezia e le acque” e “La mucca è savia”, “Ragioni storiche della crisi alimentare europea”.  “Elogio della radicalità” è un saggio che si propone come una riflessione per molti aspetti spiazzante sulle cause profonde della crisi, specchio degli effetti sull’ambiente, i paesaggi e le risorse naturali di scelte politiche ed economiche. È stato Marx a dare alla parola “radicale” il significato che ora si presenta a noi in tutta la sua potente attualità. «Per incredibile che possa apparire - spiega Bevilacqua - viviamo una fase nella quale, nonostante l’ immenso patrimonio di conoscenze di cui disponiamo, stiamo soffocando sotto la coltre di un occultamento totalitario della nostra umana radice. Viviamo secondo una 
teologia dell’andare avanti, senza cambiare percorso». L’autore   nel testo ribalta e ridisegna, provocatoriamente, il termine ‘radicale’, che indica invece uno sguardo approfondito, che porta a svelare i meccanismi alla base dei processi materiali, che aiuta gli uomini a scoprire ed individuare i beni comuni, necessari per la vita della società e per il benessere della collettività. 
Urge allora un pensiero radicale, che non significa estremista. Estremisti, scrive, sono semmai oggi i difensori dell’ordine esistente. E invece: radicalità di pensiero,  per affondare lo sguardo sotto la superficie/apparenza dei processi in atto e per “aprire la via a un diverso rapporto degli uomini con la natura che metta fine all’età del saccheggio; a nuove relazioni solidali fra gli uomi; a una più equa ripartizione del benessere; a forme egualitarie  di partecipazione al govverno della cosa pubblica”. Contro un capitalismo che oggi esercita sia dominio che egemonia. 
E se fossero proprio i radicali, a dispetto dell’etichetta che li inchioda, i fautori di una vita individuale e collettiva più sobria, più misurata, più moderata? E i moderati, invece, i sostenitori di un ordine economico e sociale votato alla competizione, all’eccesso, all’estremismo? È il doppio quesito che corre lungo le centosettanta pagine del libro  di Bevilacqua.

lunedì 28 maggio 2012

Direttori di dipartimento. Gli eletti.

Si è completata la rosa dei Direttori di dipartimento, eletti in virtù del nuovo Statuto dell'Unical. Quattordici nomi per altrettanti dipartimenti:
Biologia (Dibest): è Gino Mirocle Crisci, ex presidete di Scienze, unico candidato per l Dipartimento di Bilogia, Ecologia e Scienze della Terra, ha ottenuto 51 preferenze su 66 votanti.
Farmacia: elezione difficile per l'unico candiato, Sebastiano Andò, preside uscente, che preso solo 45 voti su 59 votanti. Quattordici suoi colleghi (il 24%) hanno votato scheda bianca in segno di protesta verso un assetto di potere che si perpetra ormai da vent'anni, cioè da quando Farmacia è nata.
Fisica: unica new entry fra i Direttori è Riccardo Barbieri, che ha ottenuto 38 preferenze su 46 votanti (gli aventi diritto erano 56). Sette schede bianche e una nulla sono la timida traccia lasciata da chi non ha gradito che una sana competizione elettorale finisse ancora prima di cominciare. L'altro candidato a direttore di Fisica, Francesco Carbone, ha ceduto il passo al collega alla vigilia del voto, lasciando senza alternativa una parte del Dipartimento.
Ingegneria civile: l'ex preside di Ingegneria Paolo Veltri, passa per meno di un pugno di voti. 26 preferenze su 51 aventi diritto. L'avversario, Domenico Bruno, direttore uscente di Strutture, si è fermato a quota 18 preferenze.
Matematica e Informatica: eletto con 40 preferenze su 43 votanti e 51 aventi diritto, Nicola Leone anche delegato del Rettore alla didattica.
Modellistica (Dimsi): nessuna sorpresa per questo Dipartimento, dove l'unico candidato era l'uscente Sergio Greco, che ha ottenuto 52 preferenze su 54 voti espressi.
Scienze aziendali e giuridiche: l'unica donna candidata in tutto l'ateneo, Rosa Adamo, non è stata premiata alle urne. Ha vinto invece il preside uscente di Economia Francesco Rubino con 44 preferenze su 50 votanti. Ora il direttore dovrà scegliere fra il suo impegno poltico nell'amministrazione comunale rendese e la direzione del dipartimento. Il nuovo Statuto infatti, come voleva la legge Gelmini, ha fatto sua la regola che il direttore di dipartimento scelga l'opzione 'tempo pieno' per svolgere il suo incarico, opzione inconciliabile con l'impegno amministrativo.
Scienze dell'educazione: risultato 'bulgaro' per il Dipartimento di Lingue e Scienze dell'Educazione, dove l candidato unico Franco Altimari incassa 46 voti su 46 votanti (gli aventi diritto erano 50). 
Scienze politiche e sociali: Pietro Fantozzi, direttore uscente del vecchio dipartimento di Sociologia, era l'unico candidato in lizza e ha preso 53 voti su 69 aventi diritto (i votanti sono stati 60). 
Studi umanistici: 110 voti per Raffaele Perrelli, preside uscente della facoltà di Lettere Filosofia e candidato unico del nuovo dipartimento di Studi Umanistici, solo due schede bianche sui 112 votanti e 119 aventi diritto. Simpatico il discorso del decano Trumper alla proclamazione dell'eletto, che ha ssancito la morte della facoltà e la nascita del dipartimento. Il 110 per il 'nuovo' direttore sarà di buon auspicio per la corsa al rettorato?
Chimica e Tecnologie chimiche: elezione al secondo turno per Giovanni Sindoma, che vince con  35 preferenze su 44 votanti. L'avversario, Gabriele Bartolo, si era ritirato dopo il primo turno.
Ingegneria Meccanica, energetica e gestionale: vittoria schiacciante al secondo turno per Sergio Bova, con 43 preferenze su 44 votanti, contro una sola espressa per l'avversario Leonardo Pagnotta. Al primo turno Pagnotta si era piazzato meglio, con 19 preferenze.
Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio e Ingegneria Chimica: 31 le preferenze che portano alla vittoria il candidato unico Girolamo Giordano, anche lui eletto al secondo turno dopo un primo turno impietoso: 11 astenuti, 14 schede bianche, una nulla. L'elezione in seconda battuta ha mantenuto lo stesso numero di astenuti, tradendo un malcontento, nato per il "tradimento" al fondatore del Dipartimento, Pasquale Versace. I chimici infatti, hanno deciso di candidare Giordano e in risposta, Versace, non solo non si è candidato né al primo né al secondo turno, ma ha inviato una lettera ai colleghi annunciando l'intenzione di cambiare dipartimento.
Scienze Economiche, statistiche e finanziare: al terzo turno tutti e tre i candidati, Giovanni Anania, Agostino Tarsitano e Ivar Massabò. Vince Massabò con 22 preferenze su 49 votanti e 52 aventi diritto, contro i 17 voti per Anania e 9 per Tarsitano.

martedì 8 maggio 2012

Al DAM dell'Unical va in scena la dignità del lavoro


Martedì 8 Maggio alle ore 20,45 il Dipartimento Autogestito Multimediale (DAM) dell’Università della Calabria e l’Associazione Entropia saranno lieti di ospitare e proporre a un pubblico che, a giudicare dalle richieste di prenotazione pervenute, già si presenta piuttosto entusiasta e numeroso, lo spettacolo teatrale di Francesco Suriano, PERCHÉ IL CANE SI MANGIA LE OSSA, una produzione Teatri del Sud e Teatro della Ginestra, in collaborazione con Mediterranea Teatro Le Nozze.
Lo spettacolo, si legge nelle note di regia: «è basato su due viaggi, quello del desiderio di essere accettati come cittadini e lavoratori e il viaggio interiore, la ricerca di un possibile ruolo in questa società labirintica» e nasce dall’incontro fra lo stesso autore e regista e Carlo Marrapodi, raffinato interprete teatrale ed ex operaio metalmeccanico, nei tristemente noti stabilimenti torinesi della Thyssen Krupp. Incontro grazie al quale Suriano ha l’opportunità di «scoprire l’ormai rara coscienza politica e il desiderio di combattere - forse donchisciottescamente - il disinteresse da parte della nostra società nei confronti del lavoro e nei confronti della dignità dell’operaio».
La piéce, che, oltre a Marrapodi, vede la presenza sulla scena dell’attrice cosentina Emilia Brandi, e si avvale dello straordinario commento sonoro di Canio Loguercio,  e che ha già ricevuto importanti riconoscimenti a livello nazionale, venendo ospitata in festival e rassegne di grande pregio, sarà preceduta, nello stesso pomeriggio di martedì – a partire dalle ore 18,30 - da un dibattito pubblico, intitolato «… perché la carne se la mangia il padrone» ; durante il quale Suriano e Marrapodi, si confronteranno con il sindacalista Delio Di Blasi e con l’ex operaio della Marlane Marzotto di Praia, Luigi Pacchiano - coautore del volume «Marlane, la fabbrica dei veleni» - intorno agli spinosi, e ahinoi sempre più attuali, temi della sicurezza sul lavoro, dei diritti dei lavoratori e della coscienza collettiva della società civile.
Il Dam Entropia Uni.Cal. si lancia nella sfida di proporre un teatro di qualità, in uno spazio atipico, che si sgancia dalle logiche di mercato e racconta le storie della vita, sforzandosi di superare gli steccati e le barriere dell’ideologia e della convenzione artistica, e cercando d’indagare il senso più vero del vivere in comune, restituendo dignità e coscienza a chi vaga senza una rotta.