
Anno accademico 2006\2007. Dei circa 285mila immatricolati delle università statali, hanno proseguito gli studi circa 232mila ragazzi, con un tasso di abbandono pari al 18,5%. Sono questi i dati che arrivano dall´ultimo rapporto sullo stato dell'università (realizzato dal comitato nazionale di valutazione del sistema universitario organo istituzionale del ministero dell´Università e della Ricerca) e uscito oggi su un articolo de Il Corriere della Sera, a fare il quadro di una
situazione non certo facile, anzi inquietante.
Già dopo il primo anno, a lasciare l'Università è uno studente su 5, e l'Italia ha un tasso di abbandoni tra i più elevati dell'intera comunità europea. Ragazzi stanchi, tormentati, ansiosi. Il tempo è veramente poco per come sono strutturate le cose. Corsi che si accavallano, si moltiplicano, si diramano occupando 8-10 ore al giorno, il tutto poi deve essere accompagnato dallo studio a casa, (come dicono molti professori) perché se no poi è impossibile preparare un esame di 2-3 libri in pochi giorni....e allora perché non facciamo un giorno lungo 36 ore?
I ragazzi non hanno le idee chiare sul percorso di studi da fare, né sul tipo di attività professionale da svolgere nell´immediato futuro. Non ce l´hanno alle scuole superiori e continuano a non averle negli atenei.
E la famosa formula del 3+2 ha dato qualcosa in più? Si certo, maggiori problemi e meno certezze.
Completamente diversa la situazione negli atenei privati, in cui ad abbandonare gli studi sono solo il 6,5% nel 2007/2008.
Non mancano fortunatamente casi di atenei pubblici particolarmente virtuosi: la Bicocca ad esempio, quasi cinquemila immatricolati nell´anno accademico 2006/2007, ha un tasso di abbandono pari al 4,3%. Stessa cosa succede a Bergamo
4,8% e in molti atenei del centro e sud Italia come la Napoli II (5,6%) e l´Aquila (8,3%).
Per quanto riguarda la nostra Calabria, il più basso ce l´ha Unical con il (14,9 %) di tasso di abbandono, subito dopo Reggio Calabria al (21%) e all´ultimo posto Catanzaro al (25%).
Paolo Mercurio
Nessun commento:
Posta un commento