martedì 31 marzo 2009

Università, crescono gli abbandoni


Anno accademico 2006\2007. Dei circa 285mila immatricolati delle università statali, hanno proseguito gli studi circa 232mila ragazzi, con un tasso di abbandono pari al 18,5%. Sono questi i dati che arrivano dall´ultimo rapporto sullo stato dell'università (realizzato dal comitato nazionale di valutazione del sistema universitario organo istituzionale del ministero dell´Università e della Ricerca) e uscito oggi su un articolo de Il Corriere della Sera, a fare il quadro di una
situazione non certo facile, anzi inquietante.
Già dopo il primo anno, a lasciare l'Università è uno studente su 5, e l'Italia ha un tasso di abbandoni tra i più elevati dell'intera comunità europea. Ragazzi stanchi, tormentati, ansiosi. Il tempo è veramente poco per come sono strutturate le cose. Corsi che si accavallano, si moltiplicano, si diramano occupando 8-10 ore al giorno, il tutto poi deve essere accompagnato dallo studio a casa, (come dicono molti professori) perché se no poi è impossibile preparare un esame di 2-3 libri in pochi giorni....e allora perché non facciamo un giorno lungo 36 ore?
I ragazzi non hanno le idee chiare sul percorso di studi da fare, né sul tipo di attività professionale da svolgere nell´immediato futuro. Non ce l´hanno alle scuole superiori e continuano a non averle negli atenei.
E la famosa formula del 3+2 ha dato qualcosa in più? Si certo, maggiori problemi e meno certezze.
Completamente diversa la situazione negli atenei privati, in cui ad abbandonare gli studi sono solo il 6,5% nel 2007/2008.
Non mancano fortunatamente casi di atenei pubblici particolarmente virtuosi: la Bicocca ad esempio, quasi cinquemila immatricolati nell´anno accademico 2006/2007, ha un tasso di abbandono pari al 4,3%. Stessa cosa succede a Bergamo
4,8% e in molti atenei del centro e sud Italia come la Napoli II (5,6%) e l´Aquila (8,3%).
Per quanto riguarda la nostra Calabria, il più basso ce l´ha Unical con il (14,9 %) di tasso di abbandono, subito dopo Reggio Calabria al (21%) e all´ultimo posto Catanzaro al (25%).

Paolo Mercurio

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