domenica 8 marzo 2009

Fatti di TV, fatti di donne


Profumo di mimosa e feste organizzate ci travolgono come ogni anno l’8 Marzo; più che festa della donna potremmo chiamarla festa dei fiorai e dei ristoranti dato che sono loro a (stra)guadagnarci.
Siamo d’accordo sul fatto che le donne debbano avere un giorno dedicato interamente a loro (anzi, uno è troppo poco…) ma cosa c’è da festeggiare quando proprio nei giorni che precedono questa festa in televisione vediamo di tutto e di più?
L’occhio di Fatti di TV questa settimana ha voluto soffermarsi su quanto l’immagine della donna (che è da sempre simbolo di vita e prosperità) sia sfruttata in televisione per far innalzare lo Share.
Tra Veline, Letterine, Professorine e chi più ne ha più ne metta, di scollature e minigonne ne abbiamo l’imbarazzo della scelta (per non soffermarci su Melita Toniolo e Raffaella Fico a “Colorado” e “Real TV”).
E che dire del “Grande Fratello 9”? gli ascolti sono altissimi come sempre; ma Perché? Ipocrita pensare che il merito sia tutto della bravissima Alessia Marcuzzi, che ha certamente le sue doti, ma quest’anno, la casa più spiata d’Italia sembra più una playa nudista!
E’ la solita TV spazzatura (che TUTTI guardiamo), ma ciò che fa più rabbia è vedere quanto spettacolo (e quindi denaro) si guadagni sugli stupri che ultimamente invadono i nostri televisori.
“Stupro in diretta”, “Stupro in supermercato”, “Video di uno stupro venduto in internet”, non sono crimini da punire e ragazze da aiutare, ma titoli di testa che alzano gli ascolti.
Se ne parla nei TG, nei Talk Show, persino nei programmi pomeridiani che affiancano i cartoni animati per bambini, e tutto con una tale leggerezza, quasi fosse una cosa normalissima.
Non si pensa al fatto che forse molte donne maltrattate, a causa di tutta questa spettacolarizzazione, abbiano ancor più paura a denunciare le violenze?
Ancora peggio, non è brutto che donne dello spettacolo raccontino le violenze ricevute in diretta (e soprattutto in fascia protetta) solo per farsi pubblicità?
E’ vero che i tempi cambiano, ed anche dietro quello che prima era semplicemente un rametto di mimosa ed un invito a cena non si sa mai cosa potrebbe nascondersi.
Ma è giusto parlarne così tanto per fare spettacolo?
A voi la risposta. Da parte mia, che sono un femminista e difensore dei diritti delle donne, non posso fare altro che porgere i miei migliori auguri…

Diego Spaccarotella

1 commento:

  1. l'8 marzo è un giorno di ricordo e commemorazione non una 'festa', una 'carnevalata' come è diventata da quando l'immagine della donna, data in pasto ai media è stata trasformata in attrattiva e share fine a se stesso. Per vendere una macchina serve il corpo di una donna! anzi per vendere qualsiasi cosa serve il corpo di una donna... non riesco ancora a capire se sia un problema tautologico: la donna per fare carriera si spoglia oppure la carriera presuppone che ci si spogli... insomma da chi inizia non si sa, ma è certo la stessa causa per cui non finisce questo circolo vizioso che mercifica e ridicolizza la sensualità e la bellezza dell'essere donna.

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