giovedì 20 giugno 2013

Il giorno di Giordano, il candidato che non gira i dipartimenti


Il 20 giugno è stato il giorno di Girolamo Giordano. Il candidato a rettore, che per scelta non ha girato come gli altri i dipartimenti dell’Unical, ha incontrato il personale tecnico-amministrativo la mattina e i ricercatori il pomeriggio. “Sono stato sempre dall’altra parte – spiega – e in tanti anni ho visto passare diversi candidati a rettore, compreso Bucci che era un chimico come me: li ho visti sempre prima delle elezioni, mai dopo. Io, se vincerò, farò il giro dei dipartimenti dopo le elezioni”.

Lo stile di Giordano è spiazzante, senza troppi giri di parole, senza troppi calcoli, è uno che dice le cose che ha in testa. E in testa il professore ha prima di tutto la trasparenza, caratteristica attualmente carente nell’amministrazione dell’ateneo: trasparenza nelle decisioni, trasparenza nei concorsi, trasparenza nella gestione.
Ai dipendenti la mattina illustra con la stessa schiettezza i punti salienti del suo programma. Parla di politiche per la didattica, in ingresso ed in itinere, da compiere attraverso un’attenta valutazione. “Nelle voci di bilancio la didattica deve comparire fra le entrate, non solo fra le uscite” commenta, suscitando l’approvazione di Franco Santolla, dirigente dell’area didattica, seduto fra il pubblico. Poi scende in esempi concreti. “Uniwex, il sistema di registrazione degli esami – racconta - è uno spin-off dell’Università di Bologna. Noi siamo stati i primi ad acquistarlo, eppure il sistema ha evidenti limiti, come dimostra l’inchiesta giudiziaria in corso”. Quel sistema era concepito per la registrazione degli esami al momento e sul posto, non per la registrazione in differita. “Basterebbe prevedere dei tesserini elettronici, uno per il docente, uno per lo studente, uno per un commissario – propone Giordano - e la registrazione potrebbe avvenire semplicemente strisciando un badge”.
Ci sono poi le politiche per il Campus ed il Centro Residenziale. “Nessuna esternalizzazione” è lo slogan di Giordano, piuttosto “si può pensare a cooperative di studenti, o di dipendenti in pensione, o al part-time degli studenti per gestire i servizi”. Fidelizzare gli studenti per il prof è un modo per garantire la sicurezza, “Io non voglio i carabinieri nell’università” commenta.  E poi “va ricreato un ufficio manutenzione con personale addetto interno all’ateneo”. E ancora vanno sviluppate le energie rinnovabili, con l’installazione di pannelli solari in tutta l'università, e per risparmiare energia da subito “il sabato si chiude – esclama categorico – senza che qualche direttore chiede al dipendente di lavorare il sabato”.
Nel programma del prof Giordano ci sono anche le modifiche dello Statuto e dei regolamenti, e le politiche per la ricerca, temi non secondari per qualsiasi aspirante rettore. Ma per i dipendenti il professore ha ancora qualche altra parola chiara prima di congedarsi, “zero consulenze”, ad esempio, che i presenti dimostrano di capire e apprezzare.

Die

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