mercoledì 24 novembre 2010

Riforma Università, la protesta dilaga in tutto il Paese. A Roma gli studenti assediano Palazzo Madama


ROMA - Giornata di proteste, cortei e occupazioni in tutta Italia contro la riforma dell'Università. Alcuni studenti, a Roma, nel corso della manifestazione, hanno superato le barriere di sicurezza, tentando di entrare a Palazzo Madama, sede del Senato, ma sono stati allontanati dalle forze dell'ordine, che hanno chiuso il portone. Durante l'invasione dell'atrio, una persona ha accusato un malore e i ragazzi sono stati trascinati e respinti all'esterno. Fuori da Palazzo Madama c'è stato lancio di fumogeni e uova 1 contro il portone. Il corteo si è diretto, poi, a palazzo Grazioli. "Dimissioni, andate a casa", hanno urlato gli studenti, bloccati a pochi metri dall'edificio dal cordone della polizia in tenuta anti-sommossa.

Proteste e manifestazioni in tante altre città: docenti e studenti sono saliti sui tetti delle facoltà a Torino, Perugia e Salerno. A Pisa traffico in tilt. E per domani si annuncia una nuova manifestazione dalla Sapienza a Montecitorio: ''Domani ripartiremo in corteo dall'università La Sapienza di Roma diretti a Montecitorio'', hanno detto gli studenti.

Studenti: "Contusi alcuni manifestanti". ''Alcuni manifestanti, forse più di una decina, sono rimasti contusi durante gli scontri con le forze dell'ordine in via di San Marcello'', hanno riferito alcuni ragazzi. Anche otto carabinieri sono rimasti feriti.

Due arresti e 27 denunce. Due arrestati e ventisette denunciati: è questo il bilancio dei disordini durante la manifestazione nella Capitale. Tra i denunciati otto hanno partecipato all'irruzione nell'atrio di Palazzo Madama. Sull'episodio sono in corso indagini della Digos per identificare eventuali altri responsabili del blitz al Senato e degli scontri nel centro di Roma.

Fini: "Inaccettabile violenza". L'attacco al Senato è stato un gesto "di inaccettabile violenza". Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha commentato in una nota inviata a Renato Schifani, la protesta degli studenti a Palazzo Madama. ''Signor Presidente - scrive Fini - ho appreso con preoccupazione le notizie sui tumulti e gli incidenti avvenuti nel corso di una manifestazione di studenti svoltasi oggi davanti al Senato della Repubblica e che ha anche comportato il ferimento del Dottor Francesco Capelli, addetto alla Sicurezza del Palazzo''. ''Nel condannare con fermezza questo inaccettabile episodio di violenza e di intolleranza, che ha avuto come obiettivo una sede parlamentare, cuore della vita democratica del Paese, e gli uomini che in essa operano, desidero esprimere - conclude il presidente della Camera - la intensa solidarieta' mia personale e della Camera dei deputati, unitamente agli auguri di pronta guarigione al funzionario coinvolto negli scontri''.

Schifani: "Intollerabile se la protesta colpisce istituzioni". È con "grande amarezza" che il presidente dell'assemblea di palazzo Madama Renato Schifani ha preso la parola per riferire sui "gravi incidenti" avvenuti questa mattina di fronte all'ingresso principale del palazzo. La protesta è legittima, ha detto in sostanza, Schifani a patto che non sia violenta. Diventa "intollerabile" se colpisce le istituzioni che sono un patrimonio di tutti.

Scontri in centro. Gli studenti che si sono mossi verso Montecitorio, hanno tentato di forzare un cordone delle forze dell'ordine e sono stati respinti con i manganelli. I manifestanti hanno lanciato anche un petardo. Gli scontri sono avvenuti mentre nell'Aula della Camera era in corso l'esame della riforma dell'Università, che domani dovrebbe avere il via libera. Il leader del Partito democratico, Pier Luigi Bersani ha parlato con i ricercatori e gli studenti che da ieri sono sul tetto della facoltà di Architettura in piazza Borghese a Roma: ''Il ddl Gelmini è un disastro omeopatico, smantella l'università pezzo a pezzo'', ha detto, dopo essere salito sul tetto.

Il sit-in a Montecitorio. Un sit-in di protesta si è svolto davanti a Montecitorio contro il ddl Gelmini. Slogan contro il governo e striscioni con scritto 'Ridateci il nostro futuro', 'No ai tagli', 'Qui riposa in pace la scuola pubblica'. Ci sono bandiere e palloncini colorati della Flc Cgil. Una protesta che si accompagna a quella di questi giorni in molte città d'Italia con studenti e ricercatori che sono saliti sui tetti e hanno occupato scuole e facoltà. Tutto questo, spiega la Rete degli studenti, per ''gridare il nostro dissenso nei confronti di un ddl che distrugge l'università e la ricerca, che non pensa al futuro di noi studenti e del Paese''. ''Da Torino a Palermo passando per Milano, Firenze, Roma, Napoli e Catania - prosegue la Rete degli studenti - gli studenti occupano e autogestiscono scuole e facoltà. Il ddl Gelmini è una pietra tombale sull'università italiana che si inserisce in un'ottica generale di riforma della scuola e dell'università basata su tagli e privatizzazioni. Noi studenti non possiamo permettere che si giochi sul nostro futuro".

Occupata Giurisprudenza, salta inaugurazione anno accademico. "Gli studenti tornati in corteo alla
Sapienza hanno occupato la facoltà di Giurisprudenza, dove si sarebbe dovuta tenere l'inaugurazione dell'anno accademico", hanno detto i Collettivi universitari. "La cerimonia è saltata, al suo posto c'è stata un'assemblea degli studenti che ora sono accerchiati dalla polizia e dalla questura universitaria- dice la
nota-. Questa sera assemblea di studenti, ricercatori e di tutti coloro che vivono ogni giorno l'università per decidere le prossime tappe della mobilitazione".

Gelmini: "Studenti strumentalizzati dalla sinistra". "Gli studenti che contestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo. Alcuni studenti vengono strumentalizzati da esponenti politici della sinistra che oggi hanno deciso di inscenare una sceneggiata sui tetti delle università". Così in una nota il ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, commentando le mobilitazioni e l'intervento di alcuni politici dell'opposizione: "Bersani - prosegue la Gelmini - in questo modo dimostra poco rispetto nei confronti dell'Aula che in queste ore sta discutendo una riforma che rivoluziona l'università italiana. Ai leader della sinistra dico che non basta salire un'ora sul tetto per far dimenticare come la sinistra ha ridotto l'università pubblica in italia. Per anni la sinistra ha impedito, per motivi culturali, che nelle università venisse premiato il merito. Sono stati umiliati i migliori per promuovere parenti e amici. È da respingere - conclude - il tentativo maldestro di alcuni di addebitare al governo o ai tagli l'inefficienza del sistema universitario. I soldi invece ci sono sempre stati, ma sono stati usati per moltiplicare posti, corsi di laurea inutili e sedi distaccate non necessarie".

Protesta a oltranza. Le mobilitazioni continueranno anche nei prossimi giorni e sabato 27 novembre, in occasione della manifestazione nazionale della Cgil, gli studenti scenderanno di nuovo in piazza.

Flash mob a Firenze. Una lunga catena umana per circondare, in un simbolico abbraccio, il rettorato
dell'Università di Firenze. Questo il 'flash mob' organizzato dal coordinamento dei ricercatori dell'ateneo fiorentino contro il disegno di legge Gelmini. Circa 100 i partecipanti che dopo aver anche attraversato,
formando una catena umana, piazza San Marco, sono stati ricevuti dal rettore, professor Alberto Tesi. ''Vi sono vicino - ha detto il rettore Tesi - e anche voi dovete essere vicini all'universita'. È un momento difficile,
ognuno deve fare la propria parte''. Ieri il rettore aveva sottolineato la preoccupazione ''per le risorse promesse e poi accantonate negli ultimi passaggi parlamentari'' nel testo del ddl e aveva convocato per oggi un Senato accademico straordinario.

A Torino, Perugia e Salerno ricercatori sui tetti. Anche a Torino prosegue la protesta. Gli studenti hanno occupato Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà umanistiche. Da questa mattina alle 8 ci sono picchetti davanti agli ingressi che bloccano le entrate, mentre le lauree che si dovevano discutere sono state spostate in altre sedi universitarie. La notte scorsa è stato bloccato con catene ad opera del 'Fantasma dell'onda' l'ingresso della palazzina Einaudi, sede di Giurisprudenza e Scienze politiche. Infine, restano sul tetto di Palazzo Nuovo i ricercatori saliti nel pomeriggio di ieri e che hanno trascorso la notte attrezzati con coperte e sacchi a pelo. La protesta fanno sapere andrà avanti ad oltranza. A Perugia alcuni ricercatori sono saliti sul tetto della mensa dell'Università, in via Pascoli. Ed è ripresa stamani, anche sui tetti degli edifici dell'Università di Salerno, la protesta di professori, ricercatori e studenti. Circa una cinquantina di persone, sui tetti dell'edificio del campus di Fisciano, sta sfidando la pioggia e il freddo, "per opporsi in maniera visibile - dice Diego Barletta, uno dei ricercatori in protesta - all'approvazione di una riforma che non investe sull'università pubblica, non garantisce il diritto allo studio per tutti, concentra il potere decisionale delle università nelle mani di pochi e non offre giuste prospettive di carriera ai giovani studiosi".

Pisa, ponti bloccati, aeroporto occupato. Un migliaio di studenti universitari ha occupato stamani i cinque principali ponti sull'Arno, situati nei pressi del centro storico di Pisa, paralizzando il traffico in tutta la città. L'azione rientra nella mobilitazione contro il ddl Gelmini ed è stata attuata da studenti di sette facoltà occupate (scienze, scienze politiche, lingue, lettere, giurisprudenza, ingegneria ed economia) e di altre facoltà dove sono in corso assemblee. Dal centro cittadino, duemila studenti in corteo si sono diretti all'aeroporto 'Galileo Galilei', e alcune centinaia di loro hanno occupato i piazzali adiacenti alle piste. L'operativita' dello scalo pisano è stata temporaneamente sospesa.

Siena: occupati binari della stazione. Circa 100 studenti hanno occupato i binari della stazione di Siena. Gli studenti hanno esposto uno striscione con scritto "Basta tagli all'università". Il transito dei treni è bloccato su tutti i binari.

Palermo, occupate 16 scuole. Sedici istituti superiori in 'stato d'agitazione' e la Facoltà di lettere e filosofia occupata dagli studenti a Palermo. Proseguono la protesta e l'ininterrotto volantinaggio degli studenti. Per domani indetta un'assemblea d'ateneo.

(da LaRepubblica.it del 24 novembre 2010)

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