lunedì 6 aprile 2009

Domenica di spezzatino calcistico. Il sogno di Macheda e la realtà scudetto dell'Inter



Ai tanti, ai molti, soprattutto a quelli che mettono sempre la speranza e la fede sportiva davanti a tutto, sembrava di averla già vista questa giornata, o meglio, sembrava che potesse andare come si era immaginato.
Il distacco poteva ridursi già oggi stesso, in questa domenica di spezzatino calcistico – in cui si sperimentano le partite nell’arco dell’intera giornata, simile al modello inglese- e ci si poteva avvicinare allo scontro diretto previsto fra due settimane con qualche punto di svantaggio in meno.
La Juve ospita in casa il Chievo, facile per una squadra che deve cercare di riacciuffare lo scudetto, in una fase del campionato dove non si può più sbagliare. L’ Inter con 7 punti in più, deve passare a Udine un campo e una squadra da sempre molto ostili ai nerazzurri che si presentano al Friuli in tardo pomeriggio privi dell’infortunato Maicon. Lo stanco Milan ospita nel posticipo il Lecce e butta un occhio all’inseguitrice Genoa impegnato sul campo della Reggina, che sembra si sia lasciata andare al suo destino, in una stagione che non rispecchia affatto il carattere di una città che ha sempre speso molto per la propria squadra, e che da parecchi anni a questa parte compra, valorizza e poi vende veri campioni.
E invece anche questa volta, ad avere l’ultima parola, a dire che, quello che conta sempre e comunque è il risultato e non di certo, tutte le fantasticherie che possono farsi prima del triplice fischio, è stato il campo. Le amnesie difensive della Juventus hanno trasformato la partita che doveva essere dell’avvicinamento all’Inter, alla quasi consegna dello scudetto, una partita cominciata male, salvata poco dopo, ripresa andando in vantaggio, e alla fine buttata li, come se i giocatori abbiano voluto ricordarsi che il destino non può cambiare, come se si siano abbandonati a quello che tutti dicono con tono quasi scaramantico, l’Inter vincerà lo scudetto.
Il riscontro a tutto ciò si aveva un paio d’ore dopo quando l’Inter consapevole del 3-3 della Juve e della possibilità di allungare scendeva in campo con qualche pensiero in più, con qualche fantasticheria sportiva che poteva diventare triste realtà. Perché quello che lega la finzìone alla realtà alle volte è un filo sottilissimo.
Un filo sottilissimo che questa volta passa per i piedi di Viera, che lanciato in porta da Ibrahimovic, incespicava sul pallone facendolo carambolare su Insla che stava cercando di recuperare la posizione, mandando lentamente la palla oltre la linea di porta. L’Inter passa di misura 1-0 , ed ecco ad un tratto tutto cambia.
I tanti, i molti, che avevano già visto questa giornata, si ricordano che nel calcio esiste una legge dura, triste, affascinante, anomala, imprevedibile, una causale che è un mix di fortuna, episodi, imprevisti accidentali che possono trasformarsi in una mossa vincente.
Quando al lunedì poi, il popolo calcistico si sveglia, tutto è sempre diverso dalle fantasticherie della vigilia. La realtà diventa un triste sogno, e il sogno una splendida realtà. E’ il caso di un giovane ragazzo romano di origini calabresi, cresciuto nelle giovanile della Lazio Federico Macheda, e “rubato” dal Manchestere United a soli 16 anni, che guarda caso è stato convocato in panchina per le assenze di Rooney, Berbatov, non per fare numero, ma per entrare di diritto nella storia del calcio.
Entra in campo davanti a un All Trafford sulle spine dopo un’ora di gioco, con il risultato di 2-2. A due minuti dal termine, neanche un giovane ragazzo non ancora maggiorenne potrebbe mai fantasticare che sarà proprio lui a regalare la vittoria con un gol strepitoso all’esordio, facendo piangere i 55mila dell’ All Trafford e portando a casa una vittoria che forse ipotecherà il campionato.
Tutto ciò forse non era mai passato per la testa di “Kiko” come ormai lo chiamano da quelle parti, ma di certo è passato attraverso quel filo che lega la realtà ai sogni, la fortuna agli imprevisti, il possibile all’impossibile. E se qualcuno diceva che nei sogni puoi trovare quello che non hai nella realtà, Kiko nella realtà, ha trovato quello che non aveva nemmeno lontanamente immaginato.

Paolo Mercurio

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