martedì 11 marzo 2008

Beata vita universitaria

Università, parola che rievoca nei giovani un senso di responsabilità e viene visto come trampolino di lancio per una degna attività lavorativa. Con le sue sei facoltà e i sessanta di corsi di laurea l’Unical rappresenta una delle università più organizzate del sud. A differenza degli altri Atenei dove le sedi sono staccate, l’Università della Calabria con il suo stile campus rappresenta una sorta di piccola comunità, grazie anche al suo lungo ponte che unisce tra loro facoltà, segreterie e biblioteche (eccezion fatta per la facoltà di farmacia).
A proposito delle segreterie ci sarebbe da fare una bella analisi, circa la scarsa organizzazione al loro interno che grava sulle “spalle” degli studenti costretti a ritornare più volte anche per una semplice banalità. Mi riferisco principalmente alle segreterie generali, le quali hanno un solo dipendente per facoltà, e questi devono sbrigare centinaia di richieste di studenti nelle due ore di ricevimento consentite (troppo poche!). Ma non bisogna dimenticare nemmeno il centro residenziale dove i dipendenti, a volte, non sanno rispondere su cose di loro competenza mandandoti da una parta all’altra, o liquidandoti con frasi tipo:“controlla su internet”.
Comunque, a parte alcuni aspetti decisamente da migliorare, ci sono anche cose positive. L’Unical (vista da fuori) sembrerebbe avere una doppia dimensione (ma magari l’una potrebbe essere la continuazione dell’altra), cioè l’Unical di giorno e l’Unical di notte. La giornata comincia verso le nove con le prime lezioni e quindi i primi incontri tra colleghi dove alla prima pausa magari si fa una passeggiata sul ponte o si va a prendere un caffè.
Ma il ponte riserva anche altre attrattive poiché tanti giovani al calar del sole si ritrovano per far allenamento oppure per una passeggiata romantica, o ancora per vedere le partite. Ma quando tutto sembra finito gli studenti si trasferiscono nei diversi locali che ci sono nell’hinterland cosentino (molto ben organizzati). Quasi tutti portano il marchio “serata universitaria” quindi ci si ritrova per bere qualcosa oppure per ballare o perché no anche per conoscere qualche ragazza o ragazzo. L’University nigth è una sorta di antistress per coloro che passano intere giornate all’Unical, ma è anche un diversivo per chi svolge una vita troppo monotona.
Quindi per chi sa organizzarsi bene, è il caso di dire beata vita universitaria.
Fucile Andrea

1 commento:

  1. un bel campus, il campus, piccolezze lo renderebbero una realtà molto più vivibile, un metro è forse solo un utopia ma u servizio navetta notturno... realizzabile sicuramente, semplicemente unire stress e piacere notturno..

    p.s. buon articolo

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