lunedì 17 settembre 2007

L'UniCal chiude le porte a migliaia di studenti

In questi giorni all’Unical come in tutti gli altri atenei d’Italia è tempo di immatricolazioni.
Ancora prima di iniziare “gli apprendisti” studenti universitari si trovano subito davanti ad una delle scelte più difficili della loro carriera accademica, la scelta del corso di laurea. Gli studi non sono ancora cominciati e già sorgono dei problemi, proprio così : dei grossi problemi.
In passato, entrare all’università, non era molto difficile tranne che per qualche corso di laurea particolarmente ambito e con pochi posti disponibili. Oggi, purtroppo, i tempi sono cambiati!
Anche i corsi che in passato accoglievano quasi tutte le richieste di immatricolazione oggi risultano particolarmente affollati e di conseguenza le facoltà si riservano il diritto di selezione all’ingresso, un po’ come si fa in quei locali alla moda in cui si entra solo in abito da sera. In passato all’università in questi periodi si sceglieva a quale corso di laurea iscriversi, oggi invece decidi di iscriverti all’Università, poi se sei fortunato scegli il corso di laurea che preferisci, altrimenti… pazienza!, aspetti i saldi e ti accontenti di quello che è rimasto.
Ad esempio all’Unical: dai dati acquisiti dal sito delle segreterie è emerso che sono state presentate 9500 domande di ammissione, (i dati sono da intendersi in senso complessivo sui tre bandi pubblicati e con i poli didattici di Crotone e Vibo Valentia inclusi), a fronte dei soli 6500 posti programmati per l’anno accademico 2007/08. A conti fatti - speriamo di sbagliarci! - completate le operazioni di immatricolazioni ed assegnazione dei posti vacanti fino ad esaurimento disponibilità, circa 2500 studenti calabresi non potranno iscriversi all’Università della Calabria e saranno costretti a scegliere, reddito permettendo, altri atenei fuori regione o, in caso contrario, ad aspettare il prossimo a.a. per riprovarci, con il rischio concreto di dover rinunciare in via definitiva agli studi. In un contesto come il nostro - in cui bisognerebbe puntare di più su politiche serie volte a tamponare il fenomeno della fuga dei cervelli - questa paradossale situazione risulta ulteriormente compromettente per le giovani generazioni calabresi e quindi per il futuro della nostra regione, che continua ancora a perdere un notevole “patrimonio” di risorse ed intelligenze umane.
Trattasi pertanto di un monito d’allarme che vogliamo lanciare pubblicamente così come fatto più volte in altre sedi in questi ultimi due anni, soprattutto durante la campagna elettore (dei mesi di maggio e giugno scorsi) delle elezioni per il rinnovo del Rettore.
L’UDU CS denuncia da anni l’assurdità di questa “metodologia d’accesso”, criticandone i limiti e gli occulti traguardi raggiunti, con un notevole appiattimento continuo del mondo accademico. Questo è un problema dell’Università della Calabria ma anche di molti altri atenei d’Italia. Registriamo soltanto: test d’ingresso per i corsi a numero chiuso, con lo scopo di selezionare i “migliori raccomandati e/o i migliori paganti” (vedi i casi dell’Ateneo Magna Grascia di Catanzaro e/o dell’Università di Bari, Roma, Messina ecc…); intelligenze, attitudini e perché no passioni che vengono azzerate, senza storia e senza futuro. Trovare una soluzione per gli accessi all’Università non è cosa facile. Certamente, e ciò è dimostrato dai fatti, per gli atenei che godono di molta autonomia spesso diventa facile scegliere il metodo più semplice piuttosto che quello più giusto ed equo.
In definitiva, auspichiamo che in futuro siano accolte le istanze del sindacato studentesco - Unione degli Universitari, che con una campagna nazionale, già da tempo chiede l’abrogazione della legge n. 264/99. Questa, lasciando i margini alla diffusione indiscriminata del numero chiuso, limita fortemente il libero accesso al sapere e discrimina gli studenti sulla base delle competenze iniziali. Chiediamo solo la libertà per gli aspiranti studenti universitari di poter scegliere di studiare e di realizzarsi nella vita, contro ogni abuso e contro ogni giustizia perpetrata alle loro spalle con danni culturali, sociali ed economici incalcolabili per le famiglie calabresi.
Ecco perché continueremo con le nostre battaglie e con le nostre “campagne”, di carattere nazionale, raccogliendo adesioni e firme in ogni dove e, soprattutto, all’interno del Campus di Arcavacata. In questi giorni si sono svolti i test che sbarrano l’accesso all’università in migliaia di corsi di laurea a decine di migliaia di studenti, con grossi problemi e spaventosi scandali che minano la credibilità dell’intero Sistema Universitario Italiano e che ci “costringono” ad una esplicita richiesta: annullare subito i test (vedi decisione Rettore prof. Costanzo di Catanzaro) e riproporli, in tempo utile, garantendo i diritti di TUTTI così come sancito dalla Carta Costituzionale. Anche quest’anno, pertanto, l’Unione degli Universitari rilancia la sua campagna contro il numero chiuso, per il libero accesso all’università con la promozione di Ricorsi Collettivi da inoltrare al TAR e per cercare di far entrare il maggior numero di studenti esclusi dalla roulette dei test, combattendo le illegalità diffuse che si verificano durante lo svolgimento dei test; e con la successiva realizzazione di una raccolta di firme per la promozione di una nuova legge con l’obbiettivo di eliminare ogni barriera all’accesso all’università.

Unione degli Universitari - 13.09.07

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