venerdì 30 ottobre 2015

I teatri calabresi fanno squadra e ottengono un incontro con Oliverio

Il teatro in Calabria fa gioco di squadra ed ottiene in brevissimo tempo un incontro “interlocutorio, conoscitivo e programmatico” con il presidente della giunta regionale Mario Oliverio. Venerdì 6 novembre a Catanzaro il governatore riceverà compagnie e gruppi teatrali: lo ha scritto nero su bianco, rispondendo in meno di 48 ore alla richiesta che gli avevano inviato. Ventisette le firme in calce alla lettera indirizzata al presidente: le loro argomentazioni sono state spiegate stamattina alla stampa, presso il Teatro Auditorium dell’Unical, da Settimio Pisano ed Emanuela Bianchi; in sala, oltre ai giornalisti, tanti attori, attrici e registi, da Max Mazzotta a Lindo Nudo, da Antonello Antonante a Nino Racco, a Ernesto Orrico. E Fabio Vincenzi, direttore artistico del Teatro Auditorium, segno che la questione riguarda anche le strutture, non solo gli artisti.

Il settore teatrale calabrese punta a riprendere il tavolo di lavoro avviato nel 2013 con il Dipartimento Cultura, sulla scia di una proficua interlocuzione cominciata in verità con l’assessore Cersosimo che portò alla nascita delle Residenze Teatrali, linfa vitale per il teatro calabrese negli ultimi anni. A residenze concluse, il teatro si trova oggi nella sua storica difficoltà, poiché l’unico riferimento per gruppi e compagnie rimane la legge regionale numero tre del 2004: strumento normativo che – a detta degli artisti – presenta forti limiti, sia dal punto di vista dei requisiti richiesti per l’accesso, sia per quanto riguarda il budget assegnato, che da oltre un milione di euro (ai tempi aurei del Teatro Stabile) è passato a soli 200mila euro. Ad essere inquadrati nella legge, al momento, sono non a caso soltanto quattro compagnie, di cui tre cosentine: Teatro dell’Acquario, Scena Verticale e Rossosimona.
Da qui la necessità di rivedere, dopo oltre dieci anni dalla sua nascita, una norma inadeguata ai tempi e al panorama teatrale calabrese, mutato rispetto al passato e che ha visto un impoverimento della produzione, a vantaggio dell’offerta e della fruizione. Per questo il coordinamento guarda anche ai fondi comunitari 2014/2020, e chiede il rilancio dei progetti di Residenza Teatrale e l’elaborazione di “nuovi progetti in grado di sostenere e sviluppare un Sistema Teatrale Regionale, che tenda a comprendere il teatro calabrese in tutta la sua complessità e ricchezza (dalle compagnie storiche alle nuove compagnie e gruppi teatrali emergenti)”.
L’incontro di venerdì è sicuramente un primo passo, per sondare le intenzioni di Oliverio, il quale, non va dimenticato, ha tenuto per sé la delega alla Cultura. Ma l’interlocuzione dovrà essere duratura nel tempo: per questo le compagnie auspicano infine un “potenziamento del Dipartimento Cultura in seno all'Assessorato, attraverso la formazione e l'assegnazione di almeno tre figure di assistenza tecnica che rendano più efficiente e snello il gravoso lavoro di dirigenti e funzionari”.


Daniela Ielasi

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