sabato 19 ottobre 2013

Tindaro Granata racconta l’Italia in una storia di violenza


La stagione del Morelli si è aperta con una storia di pedofilia. Scritto, diretto e interpretato da Tindaro Granata “Invidiatemi come io ho invidiato voi” è tratto da un agghiacciante caso di cronaca avvenuto qualche anno fa nel perugino. Una bambina di due anni e mezzo muore dopo essere stata stuprata dall’amante della madre.
Tindaro Granata costruisce un dramma pedagogico, attraverso vari personaggi come la madre, la cognata, l’amante, la vicina, il marito analizzando i comportamenti umani sia nel luogo intimo delle mura domestiche che nel tribunale. Entrambi luoghi di sentenze senza fine. Ognuno racconta il suo punto di vista indagando e colpevolizzando, anche l’amante/stupratore racconta con una tranquillità raccapricciante le sue devianze. I protagonisti sono vittime e carnefici di se stessi, la chiave metaforica che Tindaro Granata porta in scena insieme a Mariangela Granelli, Paolo Li Volsi, Bianca Pesce, Francesca Porrini e Giorgia Senesi diventa specchio dei nostri sentimenti. Un paese che ha bisogno di assistere al male degli altri, per nascondere il proprio, per esaltarsi e sentirsi migliore. Sul palcoscenico la realtà viene trasfigurata, la pedofilia è il pretesto per analizzare i meccanismi che scatenano o celano gli atteggiamenti orripilanti della nostra società. La morte della bambina è la morte dell’Italia, di quei valori ormai calpestati dall’egoismo che generando solitudine sfociano nell’invidia.
Aggiudicandosi il premio “Mariangela Melato” come artista emergente, assegnato dall’associazione Mariangela Melato in collaborazione con “Le maschere del teatro”, Granata costruisce una talentuosa  parodia equilibrando ironia e delicatezza. Lo spettacolo, prodotto da Proxima Res e BIBOteatro, vincitore del premio alla regia Fersen 2013, mira a sensibilizzare il pubblico cercando un confronto diretto. Difatti dopo la messa in scena la compagnia ha incontrato gli spettatori nel foyer del Morelli portando avanti le riflessioni sul tema.
Valeria Bonacci 

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