giovedì 13 maggio 2010

Consiglio degli Studenti, nuovo presidente fra le polemiche


Il Consiglio degli Studenti dell’Università della Calabria ha finalmente eletto il suo nuovo presidente. Si tratta di Domenico Cambrea, rappresentante della lista Athena, sostenuto dalle associazioni Alfa e Icu, ed eletto all’unanimità con 27 voti su 27 presenti grazie anche al sostegno di un rappresentante di Unicentro e di tre di Unicalabria.
Ci si era praticamente dimenticati dell’esistenza del Consiglio degli Studenti, pur essendo questo un organo centrale per la rappresentanza degli studenti dell’Unical. Mesi di inattività, e contrapposizioni tra associazioni e tra rappresentanti, ne hanno quasi annichilito la funzione di affiancare gli altri organi amministrativi nella gestione del sistema universitario. Pochi giorni fa però ecco la svolta. Su istanza di ICU e ALFA il consiglio finalmente è convocato dal Rettore per le 16:00 del 5 maggio, con ordine del giorno che prevede l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Modaffari il cui mandato era già scaduto da mesi. C’è però una cosa che non va già a molti: la convocazione arriva a pochi giorni dalle imminenti elezioni del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. La scelta è così contestata da molti, che vedono nella elezione del presidente un possibile strumento di scambio in vista delle elezioni del CNSU. In particolare va segnalato come a contestare questa scelta siano le associazioni che sostengono per le imminenti elezioni ben 4 dei 5 candidati, ovvero Nisticò, Disì, Modaffari e Chiappetta, che vedono nella scelta uno scambio preelettorale tra Alfa ed Icu consistente nel baratto dei voti per Cambrea a presidente del CDS con quelli per Martire a rappresentante del CNSU. Da più parti si sottolineava per questo motivo l’opportunità di rinviare la riunione a dopo le elezioni. Appelli inutili, che hanno portato molti rappresentanti a disertare la prima riunione per far venir meno il numero legale, invalidando così la riunione, e non permettendo di procedere al rinnovo di nessun presidente.
Nonostante ciò alla riunione il numero legale dei 27 rappresentanti su 53 totali sembra raggiungersi. L’incontro è comunque segnato da proteste, ad iniziare da quella seguita alla chiusura delle porte della sala Guarasci all’arrivo del Rettore. Un gruppo di studenti chiede di far rispettare il diritto di poter assistere alla riunione del Consiglio, ed a questo punto la situazione fuori dalla sala precipita: ad un ragazzo di Ponte Radio che stava scattando delle foto il Rettore intima di identificarsi o consegnare la macchina fotografica. Al suo rifiuto vengono allertate le forse dell’ordine, che al loro arrivo procedono subito all’identificazione di alcuni dei presenti. Intanto un applauso dalla sala segnala che la votazione si è chiusa ed il presidente è stato eletto.
Anche gli studenti contestatori però hanno qualcosa da chiedere ai carabinieri, e cioè che si vigili sulla regolarità della stessa riunione del CDS in base a queste considerazioni: la riunione era stata convocata per le 16:00, il regolamento prevede che se non si da il via alla riunione entro 45 minuti, presenti i rappresentanti in numero legale, allora la riunione debba considerarsi invalidata. Uno dei rappresentanti infatti era rientrato alle 17:03, dunque ben oltre il limite temporale, ma lo stesso risultava però presente perché aveva firmato prima di allontanarsi. Un caos, insomma. Cosa fare dunque? Le forze dell’ordine a questo punto si defilano. Vigilare sui regolamenti interni all’Unical non è questione di loro competenza. Terminata la riunione il Rettore si ferma ancora un po’ per cercare di placare gli animi degli studenti che ancora protestano nel corridoio, dichiarando di sperare in un miglior funzionamento del CDS visto il ruolo utile che potrebbe rivestire. Intanto le contestazioni di alcuni e la festa di altri si spostano sotto il ponte, nello spazio delle associazioni.
Le polemiche della riunione possono considerarsi la conferma di come l’organo sia impossibilitato, nelle condizioni attuali, a lavorare in condizioni efficaci per garantire una rappresentanza democratica agli studenti. Va detto poi che la strategia dei rappresentanti che con la loro assenza volevano non far procedere alle elezioni si è dimostrata inutile, visto che si è riusciti a raggiungere il numero legale grazie ad alcuni rappresentanti che, anche se non appartenenti alle liste di sostegno a Cambrea, hanno deciso poco prima della riunione di dagli il loro appoggio. La partecipazione di più rappresentanti avrebbe anzi permesso di far valere le proprie ragioni facendo opposizione all’interno del consiglio. Quello che ora ci si augura, a prescindere da tutto, è che il nuovo presidente riesca a rilanciare l’azione del CNS come organo portavoce degli studenti, funzione che a detta dei più nella scorsa legislatura non era stata quasi del tutto esercitata.

Lorenzo Coscarella

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