martedì 23 marzo 2010

La tecnologia non ucciderà i libri


La tecnologia aiuta o ostacola la lettura? A questa domanda si è cercato di dare una risposta giovedì 4 marzo presso l’aula Caldora dell’Università della Calabria, dove si è tenuto un dibattito circa l’importanza della lettura in Italia, comparata alle nuove forme tecnologiche che la riguardano, in occasione della seconda edizione del Premio "Città del libro". Tra i relatori erano presenti Giulia Blasi (coordinatrice del seminario), Gino Roncaglia (docente d’Informatica), Raffaele Perrelli (preside della facoltà di Lettere e Filosofia) e Andrea De Benedetti (giornalista).
Oggi in Italia si legge meno rispetto a qualche decennio fa, e spesso il tradizionale testo cartaceo viene sostituito da più comodi e veloci supporti digitali. Il dato paradossale è che ci sono molti più scrittori rispetto ai lettori, e gli stessi studenti di Lettere che dovrebbero favorire lo sviluppo nell’industria culturale - come sottolineato dal preside Perrelli - leggono solo se un testo rappresenta per loro un oggetto di studio.
Ma perché oggi si legge così poco nel nostro Paese? Chi è che toglie tempo alla lettura? Il tempo è la principale causa nella decrescita della lettura. Ormai tante persone mostrano una superficiale attenzione verso di essa - causa il troppo lavoro e il poco tempo libero. Gran parte del tempo prima dedicato al libro oggi si è assottigliato. Tuttavia i media digitali diffondono in tempo reale molte notizie, offrendo così agli utenti un’ampia scelta, e inoltre il materiale on-line è facilmente reperibile e meno costoso. Soprattutto, la tecnologia contribuisce a salvare e conservare il patrimonio culturale, si pensi alla digitalizzazione dei documenti. Le cause della decrescita della lettura non sono quindi di natura tecnologica, bensì da ricercare nella comunità stessa dei lettori.
E' molto indicativo il fatto che ad un così interessante evento, siano presenti poche decine di persone, così come è rilevante il dato che vede diminuire costantemente la percentuale – annuale, ma anche mensile e settimanale - che riguarda la lettura di libri e/o riviste nel nostro paese. Il fenomeno di decrescita riguarda soprattutto le nuove generazioni, che si allontanano sempre di più dalle forme tradizionali di lettura: mentre chi leggeva il libro o il giornale prima continua a farlo tuttora, i giovani preferiscono attingere le informazioni da Internet sacrificando così la lettura dei quotidiani o di un buon romanzo.
Forse il problema è costituito da una inadeguata preparazione degli studenti, che spesso iniziano il loro cammino universitario con delle lacune che si portano dietro dalle scuole superiori. Le università stesse non stimolando più di tanto la lettura di testi che non siano universitari. Bisogna investire più tempo e denaro nella lettura, ed aprirsi a tutti i generi letterari, integrando la nostra cultura con la tecnologia, senza pensare di poter sostituire con Internet il libro o il giornale. Dovremmo lasciarci catturare ancora dall'enorme fascino della lettura tradizionale.

Antonio Osso

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