martedì 1 aprile 2008

"Studente e studentessa standard" di Salvatore Bufanio

Lo studente standard va a lezione se proprio ci deve andare, ad esempio se deve sostenere un esame.
Per quell’ occasione sceglie di mettere la sveglia, ma anche se è psicologicamente preparato, quel suono, quel tiri ti ti tiri ti ti resta sempre un trauma.
Gli serviranno quelle due o tre ore prima di rassegnarsi, farsi strada nel disordine della sua stanza e aprire anche l’altro occhio.
Finalmente raccoglie le sue forze,le sue speranze e anche le sue cuffiette mp3 e si reca finalmente in quella fatidica aula dove ad attenderlo ci sarà quel professore che al primo sguardo capirà chi ha di fronte.
Infatti, dopo la prima domanda si sentirà confessare la solita frase: "Professore ,ho studiato tanto , ma in questo momento ho un vuoto di memoria" …
La media dello studente standard a confronto sembra la temperatura di Bolzano, ma questo non lo spaventa perché per lui ogni voto va bene.
Per questo quel 18 elemosinato lo accetterà come fosse un 30 e lode senza battere ciglio e contatterà tutti i suoi amici e per festeggiare andrà con loro in discoteca dove elogerà quel professore così bravo e comprensivo.
Benedetto Professore.

La studentessa standard, invece, non ha bisogno di mettere la sveglia perché non ha chiuso occhio tutta la notte.
La sua stanza ordinatissima rivela ancora sulla scrivania la numerose tazze di caffè che l’hanno aiutata a rimanere sveglia.
Nel vestirsi ripete ciò che ha imparato e non la smette neanche quando la gente nel bus la fissa insistentemente.
La sua ansia è paragonabile a quella di un condannato a morte e nonostante conosca il libro a memoria è convinta di non ricordarsi nulla e così inizia a tremare,sudare e balbettare.
Alla sua vista il professore si trasforma in uno psicoterapeuta e dopo averla rassicurata le propone di iniziare con un argomento a piacere.
Dopo questa proposta, arrivata come la manna dal cielo, inizierà il suo monologo nel quale riprodurrà fedelmente ogni pagina del libro, ogni appunto preso durante il corso, qualsiasi cosa possa far capire che ha studiato e che ha una memoria di ferro.
Il professore soddisfatto la interrompe,ma solo per farle i complimenti e comunicarle che ha deciso di darle un bel 30.
Ha capito che ha studiato e non vuole prolungare oltre la sua agonia.
La studentessa standard lo guarda , sorride, firma lo statino,ma si allontana con una rabbia in corpo che la rende una vipera perché quel 30 non era il 30 e lode che si aspettava.
Questo sarà un buon motivo per contattare tutte le sue amiche e avvisarle che l’esame è andato male e visto che non dorme da due giorni, non potrà andare con loro in discoteca.
Maledetto Professore.

Salvatore Bufanio

14 commenti:

  1. guardi mister Bufanio, onestamente non condivido appieno... non si può fare di tutta l'erba un fascio.

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  2. guardi signor Bufanio, non mi trova daccordo...non si può fare di tutta l'erba un fascio.

    azuz_marzuk

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  3. non è vero,io il 30 me lo tengo e non mi lamento! Non sapevo che scrivessi qui. W le donne o come le chiami tu "studentesse standard"

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  4. comunque la prima parte descrive la mia vita, ci conosciamo?

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  5. Humm vediamo...Salvatore l'articolo è molto simpatico..uno standard abbastanza verosimile direi! per i ragazzi non lo sò, ma per le ragazze ti dico che l'ordine in certi periodi non esiste manco per scherzo! E fidati che un 30 pur senza lode, non lascia male nessuno (tranne le psicolabili) e che per avere 30 (almeno a me) non è cosi facile, una Cià...

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  6. nn è vero !!! un 30 è sempre un 30 però sui ragazzi ci hai preso

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  7. come fa la sveglia ? tiriritiriti ????????? :)

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  8. ti assicuro di aver visto casi totalmente contrari.. di ragazze svogliatissime e ragazzi super secchioni...

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  9. sinceramente neanche io sono poi così d'accordo, e spezzerei una lancia per le ragazze che amano studiare...! a volte anche per noi secchione un 20 vale 30 molto sta a come ti tratta il professore, sono le persone che non sanno cosa significa amare ciò che si studia che si fermano a dire 'che scema quella ha rifiutato tot' oppure 'ha preso 30 e piange', persone che non sanno cosa significa dedicarsi completamente a qualcosa... E MI DISPIACE PER LORO! purtroppo le istituzioni ci vogliono tutti uguali e invece la vera intelligenza sta nel differenziarsi, il modo di differenziarsi all'università sta nello studiare e nell'avere un'ottima riuscita e chi vuole questo è giusto che debba ottenerla e che ce la metta tutta. già a scuola siamo tutti uguali, beh vi informo che non tutti amano la mediocrità... ragazzi miei CHI SI ACCONTENTA GODE COSì COSì! e perchè essere mediocri quando si può essere eccellenti? l'eccellenza paga, poi godete quanto volete dei vostri 18 striminsiti ma non parlate male delle ragazze o dei ragazzi (ringraziando dio ce ne sono) che studiano e amano studiare!

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  10. come mai queste distinzioni tra ragazze e ragazzi? benvenga anche un 18 ma preso con coscienza

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  11. Gentile mister, vorrei segnalarle una grave incogruenza del suo scritto con quella che è la reale vita universitaria. La sveglia fa DRIIINN!!! non tirititi

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  12. ah ah, divertente, però è proprio vero.

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  13. io sono orgogliosamente uno studente standard e la tua descrizione è di uno studente scapocchione . Io la mattina dopo aver sistemato la casa provvedo alla gestione domestica , se è necessario vado in campagna a spaccarmi piacevolmente la schiena, poi torno a casa e dedico tempo alle arti (pianoforte e arte pittorica), mangio e nel pomeriggio studio e faccio sport concedendomi la sera un paio di meritate trombate. Mi hanno insegnato a non rispondere a coloro i quali sparano cazzate , ma oggi faccio un'eccezione

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  14. E' verissimo. Conosco tante "studentesse standard" e sono proprio così :)

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