sabato 8 luglio 2017

Sciopero dei professori, slitta la sessione autunnale anche all’Unical?


Sono 5444 i professori e ricercatori universitari che hanno aderito allo sciopero degli esami indetto per protestare contro il blocco degli scatti stipendiali negli atenei italiani. La vertenza si trascina da circa tre anni, da quando cioè il governo ha deciso di sbloccare gli scatti del quinquennio 2011-2015, ma solo a partire dal primo gennaio 2016 e non dal 2015 come inizialmente previsto. Dopo diverse lettere ed incontri con il Ministero, si è arrivati allo sciopero degli esami, una forma di protesta forte ed inusuale nella storia dell’università.

Nel periodo che va dal 28 agosto al 31 ottobre 2017, che corrisponde alla sessione autunnale, i docenti si asterranno dallo svolgere un appello d’esame, aderendo a 24 ore di sciopero, ma assicurando comunque lo svolgimento del secondo appello previsto entro il 31 ottobre. La notizia non è stata accolta con entusiasmo dagli studenti, e da un paio di giorni sui social si moltiplicano le lamentele da parte di chi contava su entrambi gli appelli, magari per rientrare nei crediti previsti per la borsa di studio. 

E all’Università della Calabria, che succede? I docenti che hanno aderito allo sciopero sono 93 in tutto, distribuiti in diversi dipartimenti. Ma qui l’allarme è cresciuto ancora di più, perché l’Unical rientra fra gli atenei che in autunno prevede un solo appello d’esame. Ebbene, la lettera di proclamazione dello sciopero è chiara su questo punto: “nelle Sedi in cui i calendari degli esami prevedano un solo appello per gli esami di profitto in tale periodo, e questo cada nel periodo anzidetto, ci asterremo dal tenere tale appello, per la durata massima di 24 ore corrispondenti alla giornata fissata, ma chiederemo alle strutture degli Atenei di competenza di fissare un appello straordinario dopo il quattordicesimo giorno dalla data del giorno dello sciopero”. Detto in altre parole, l’appello previsto dovrebbe slittare di minimo 14 giorni e non saltare del tutto. “Dovrebbe”, perché comunque saranno le strutture a decidere se e quando fissare i nuovi appelli. Insomma, un po’ di caos per gli studenti, lavoro in più per i dipartimenti, ma l’appello autunnale dovrebbe essere comunque garantito.  
Va detto infine che lo sciopero potrebbe rivelarsi anche un falso allarme, un modo per fare pressione e per ottenere una risposta: la protesta sarà infatti revocata se arriveranno segnali positivi dal governo. A tal fine è stata nominata una delegazione nazionale di quattro docenti (che sono i primi firmatari della lettera), con il compito di gestire “una eventuale fase di conciliazione, una maggior precisazione richiesta per le modalità dello sciopero, una eventuale sospensione dello sciopero, una riduzione del periodo di sciopero, uno spostamento dello sciopero a sessione successiva, una eventuale fase di dialogo/comunicazioni con la Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero, eventuali contenziosi a fronte di possibili azioni di contrasto allo sciopero”.
Daniela Ielasi

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