venerdì 18 novembre 2016

"Napolislam", un film per riflettere sui problemi dell'integrazione

“Napolislam” è un documentario di Ernesto Pagano, prodotto nel 2015 in collaborazione con Sky arte. Gli studenti di Scienze Politiche lo hanno visto insieme l’altra mattina nell'aula H4 del Polifunzionale: la proiezione è stata organizzata all'interno dei corsi di diritto islamico, condotto dal professor Fiorita, e di storia dei paesi islamici, condotto dal professor Ventura, in collaborazione con il laboratorio Occhialì, laboratorio calabrese sul mediterraneo islamico.

Il docu-film segue la vita quotidiana di dieci italiani convertiti all’Islam che abitano nella città di Napoli, ed esplora il rapporto tra la loro cultura d'origine e la fede che hanno abbracciato. Il lavoro di Pagano non esamina in maniera sistematica i motivi delle loro conversioni, ma analizza alcuni aspetti della loro vita quotidiana che sono inevitabilmente influenzati dal loro essere musulmani. Le domande a cui tenta di rispondere il film sono molto più semplici e dirette: chi sono i convertiti italiani di fede islamica? Cosa fanno e perchè lo fanno? Come e in che misura possono contribuire allo sviluppo culturale del nostro paese?
Vediamo alternarsi sullo schermo i volti e le voci di questi musulmani italiani che parlano di se, dei propri problemi, del proprio modo di vivere la fede e di come essi interpretino la propria cultura d'origine sulla base di una religione che, secondo una delle protagoniste, è ''una cultura di vita'' più che una semplice confessione, una cultura che interessa tutti gli ambiti dell’esistenza, dal modo di vestire al cibo, fino all'educazione dei figli. Dal racconto di queste persone emerge la distanza che si crea tra la dimensione “privata” della loro fede (''dio è verità e giustizia''), rifugio e porto sicuro nel quale ripararsi, e il mondo al di fuori delle loro comunità, caratterizzato da principi che essi considerano falsi e ipocriti, dalla corruzione e dal malaffare nella sfera pubblica, ma anche nei rapporti fra le persone.
Per alcuni di loro l'adesione all'islam è derivata dal bisogno di trovare consolazione alle circostanze drammatiche della propria esistenza, come la malattia e la morte di un familiare; ad altri l'islam ha fornito nuovi valori in cui credere, in contrapposizione a una società occidentale (in particolar modo quella italiana) ormai dominata dalle ingiustizie degli uomini e da un consumismo sfrenato e senza significato in cui non esistono più speranze o ideali a cui aggrapparsi. Una società dove persino la chiesa cattolica appare complice di questo stato di cose.

A fine proiezione, il dibattito con gli studenti ha messo in luce la necessità di affrontare i problemi di integrazione in un paese sempre più multietnico ma impreparato alle differenze religiose: un problema molto sentito dalle comunità musulmane è ad esempio la mancanza di luoghi di culto e la difficoltà ad aprire moschee, con tutte le polemiche e le strumentalizzazioni politiche che seguono sempre queste discussioni. La realtà che ci circonda cambia velocemente e noi dobbiamo essere preparati a questo cambiamento, per capire e cogliere correttamente le sfide future.

Francesco Baleno

Nessun commento:

Posta un commento