lunedì 14 dicembre 2009

Darwin Day, incontro ravvicinato con la scienza



Perché dedicare un giorno a Darwin? Molti penserebbero che le teorie dell’evoluzione siano ormai scontate, accettate da tutti o quasi. Ma non è così. A quanto pare sono ancora in molti quelli che mettono in dubbio le teorie di Darwin. Qualche anno fa Letizia Moratti, già ministro dell’istruzione, rimosse dai programmi scolastici l’evoluzionismo, sulla scia di un dibattito che sosteneva come il darwinismo non potesse considerarsi vera e propria scienza, in quanto non dimostrabile con formule ed esperimenti scientifici. E tra i maggiori sostenitori di questa visione c’era il noto prof. Zichichi. Ne seguì una reazione del mondo scolastico e accademico che portò alla istituzione di diverse iniziative, tra cui l’istituzione del Darwin Day, che in occasione del bicentenario della nascita dello studioso inglese anche l’Unical ha celebrato con un convegno in Aula Magna.
È naturale collegare questo bicentenario con un altro evento che ci sta interessando più da vicino: il cinquecentenario telesiano. A sottolineare l’affinità tra Telesio e Darwin è innanzitutto il Rettore. Telesio nel ‘500 invitava a guardare alla natura usando solo i sensi, ed abbandonando i dogmatismi filosofici. Fu così un innovatore, che aprì la strada ad una “rivoluzione scientifica” che, passando nel ‘600 da Galileo, ha in Darwin uno dei suoi principali rappresentanti.
Ferdinando Boero, dell’Università del Salento, precisa come la definizione che Darwin dava a sé stesso fosse quella di “Naturalista”. Osservando la natura infatti, e conducendo personalmente vari esperimenti, sviluppò le sue teorie. Darwin usa molta ecologia per spiegare l’evoluzione, anche se il termine “evoluzione” non compare nei suoi testi, nei quali il concetto principale è quello di “selezione naturale”. Certo le successive scoperte hanno in parte rivelato l’erroneità di diverse tesi darwiniane. Ma bisogna considerare che lo studioso inglese si trovò di fronte a temi non ancora toccati da nessun altro. Mancano ad esempio riferimenti alla genetica, che stava nascendo in quel periodo, però sono a lui riconducibili diverse intuizioni che, sviluppate poi da altri scienziati, saranno la base di nuove teorie.
Applicazioni concrete del naturalismo darwiniano possono considerarsi quella della prof. Sonia Ferraro, che presenta l’attività del Parco Nazionale della Sila, di cui è presidente, e quella del prof Pietro Brandmayr, che annuncia la scoperta in Sila di una specie di coleotteri che si credeva ormai estinta. Si tratta di un “cucuide color cinabro”, una specie “ombrello”, che cioè ci dà una indicazione del buono stato in cui si trovano le foreste della nostra Sila. Questo coleottero è infatti un predatore che, vivendo tra le cortecce, ha un ruolo decisivo nella disfacimento delle vecchie piante, per far spazio alle piante giovani. Oltre a questa scoperta sono state ritrovate diverse tracce di flora e fauna tipici della zona e che, già quasi scomparsi, stanno iniziando a ripopolare l’area del Parco. “Tutte scoperte di ricercatori della nostra Università”.
Special guest della giornata è stato Michael Rutzen, sudafricano, l’uomo che “parla con gli squali”. Si occupa infatti dello studio dei comportamenti del grande squalo bianco nell’area di Gansbaai, in Sud Africa, e la sua attività è oggetto del documentario “Great Withe Shark – a living legend”, prodotto dalla BBC e mostrato all’Unical in anteprima nazionale, in una Aula Magna gremita da studenti delle scuole superiori dopo gli altri interventi dei prof. Sandro Tripepi, Gino Mirocle Crisci, Beatrice Bisonti e Giuseppe Passarino.
Nello storico scontro tra evoluzionismo e creazionismo si assiste negli ultimi tempi a delle curiosità. Il vice presidente nazionale del Cnr ha di recente pubblicato un articolo in cui sostiene le tesi creazioniste, trincerandosi dietro al suo diritto di esprimere la propria opinione. Certo nessuno metterebbe mai in discussione questo diritto, cosa ben diversa è però ricondurre le proprie “opinabili opinioni” sotto l’egida del Cnr, massimo istituto di ricerca scientifica italiano, cercando di dargli così un velo di scientificità. A ciò si aggiunga che il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, che si penserebbe sostenitore di teorie tradizionaliste, ha invece negato la validità scientifica del creazionismo ed evidenziato una apertura della Chiesa all’evoluzionismo come fatto. Sembra proprio che ci sia stata una inversione di ruoli.
La nascita di iniziative come il Darwin Day è l’interessante frutto della reazione ad un tentativo di restare ancorati a idee non più attuali. Tentativo che ha interessato proprio gli organi di istruzione. La presenza degli studenti delle scuole superiori in questo contesto è significativa, ed a loro Boero si rivolge a conclusione del suo intervento ribadendo l’invito a “resistere sempre a chi impedisce di fare delle cose e ad incuriosirsi”, perché il fatto che una idea giusta sia contrastata da una maggioranza, come è avvenuto a lungo per il darwinismo, non significa che sia errata.

Lorenzo Coscarella

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