C’è
chi vuole un rettore ‘eretico’ come Antonino Campennì o un rettore
‘reazionario’ nel senso ‘che reagisca’, come Ines Crispini; chi desidera un
rettore che ‘faccia sognare’ come Paolo Veltri, e chi un rettore ‘libero dalla
politica, dalla massoneria, dall’opus dei’ come Lino Versace: l’aspettativa del
corpo elettorale che sceglierà il prossimo rettore dell’Unical è alta, molto
alta. E’ emerso chiaramente dai sedici interventi che si sono succeduti ieri in
Aula Magna, in occasione del primo incontro pubblico indetto dal decano Francesco
Aldo Costabile. I cinque candidati –
Girolamo Giordano, Patrizia Piro, Marcello Maggiolini, Gino Crisci, Domenico
Cersosimo – sono stati bersaglio facile per gli elettori che si aspettano
miracoli, viste le prospettive dell'università italiana, nel sessennio entrante.
Complice la disabitudine al metodo assembleare (l'ultimo corpo accademico convocato da Gianni Latorre risale al febbraio del 2011!) la discussione ha seguito un andamento piuttosto disordinato. Gli stessi candidati hanno interpretato il momento in maniera diversa: “Che ci dirà Maggiolini il
25 (data del secondo incontro pubblico, ndr)? - si chiede ironicamente Crisci,
dopo che il prof di Patologia generale ha finito di illustrare il suo programma
con tanto di slides – noi candidati siamo qui per ascoltare”. Gli replica Cersosimo, dicendo che “l’ascolto deve essere reciproco”, altrimenti non
serve a nulla.
Didattica, ricerca e campus sono i temi più ricorrenti. E modifiche di Statuto, per tutti. I ricercatori sono la categoria più nominata, improvvisamente ci si ricorda delle loro ‘legittime aspettative’. Il personale t.a. non è da meno, citazioni a profusione. E gli studenti, come dimenticarli, guai a chiamarli clienti, bisogna coinvolgerli, renderli parte della comunità.
Cinque ore piene di parole, di lessico – poco – forbito, di grammatiche impensabili. Sullo sfondo una comunità
sfilacciata, che tenta di riannodarsi, cercando significati comuni e
significanti che facciano la differenza fra un candidato e un altro. Eppure “le
differenze esistono – ricorda Romolo Perrotta – fra i candidati, i loro
programmi, il loro vissuto e la loro attitudine all’ascolto, non solo in
campagna elettorale”.
(...)
Daniela
Ielasi
Leggi
il resoconto completo e le interviste ai candidati sull’edizione cartacea di Fatti Al Cubo (in uscita lunedì
17 giugno).
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