Il
20 giugno è stato il giorno di Girolamo Giordano. Il candidato a rettore, che
per scelta non ha girato come gli altri i dipartimenti dell’Unical, ha
incontrato il personale tecnico-amministrativo la mattina e i ricercatori il
pomeriggio. “Sono stato sempre dall’altra parte – spiega – e in tanti anni ho
visto passare diversi candidati a rettore, compreso Bucci che era un chimico
come me: li ho visti sempre prima delle elezioni, mai dopo. Io, se vincerò,
farò il giro dei dipartimenti dopo le elezioni”.
Lo
stile di Giordano è spiazzante, senza troppi giri di parole, senza troppi
calcoli, è uno che dice le cose che ha in testa. E in testa il professore ha
prima di tutto la trasparenza, caratteristica attualmente carente
nell’amministrazione dell’ateneo: trasparenza nelle decisioni, trasparenza nei
concorsi, trasparenza nella gestione.
Ai
dipendenti la mattina illustra con la stessa schiettezza i punti salienti del
suo programma. Parla di politiche per la didattica, in ingresso ed in itinere,
da compiere attraverso un’attenta valutazione. “Nelle voci di bilancio la
didattica deve comparire fra le entrate, non solo fra le uscite”
commenta, suscitando l’approvazione di Franco Santolla, dirigente dell’area
didattica, seduto fra il pubblico. Poi scende in esempi concreti. “Uniwex, il
sistema di registrazione degli esami – racconta - è uno spin-off
dell’Università di Bologna. Noi siamo stati i primi ad acquistarlo, eppure il
sistema ha evidenti limiti, come dimostra l’inchiesta giudiziaria in corso”.
Quel sistema era concepito per la registrazione degli esami al momento e sul
posto, non per la registrazione in differita. “Basterebbe prevedere dei
tesserini elettronici, uno per il docente, uno per lo studente, uno per un
commissario – propone Giordano - e la registrazione potrebbe avvenire semplicemente
strisciando un badge”.
Ci
sono poi le politiche per il Campus ed il Centro Residenziale. “Nessuna
esternalizzazione” è lo slogan di Giordano, piuttosto “si può pensare a
cooperative di studenti, o di dipendenti in pensione, o al part-time degli
studenti per gestire i servizi”. Fidelizzare gli studenti per il prof è un modo
per garantire la sicurezza, “Io non voglio i carabinieri nell’università”
commenta. E poi “va ricreato un ufficio
manutenzione con personale addetto interno all’ateneo”. E ancora vanno
sviluppate le energie rinnovabili, con l’installazione di pannelli solari in
tutta l'università, e per risparmiare energia da subito “il sabato si chiude –
esclama categorico – senza che qualche direttore chiede al dipendente di
lavorare il sabato”.
Nel
programma del prof Giordano ci sono anche le modifiche dello Statuto e dei
regolamenti, e le politiche per la ricerca, temi non secondari per qualsiasi
aspirante rettore. Ma per i dipendenti il professore ha ancora qualche altra
parola chiara prima di congedarsi, “zero consulenze”, ad esempio, che i
presenti dimostrano di capire e apprezzare.
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