La sospensione della
ricercatrice Monica Lanzillotta da parte del Consiglio d’Amministrazione dell’Unical
rischia di ripercuotersi negativamente sugli studenti che hanno regolarmente
sostenuto l’esame di Letteratura italiana moderna e contemporanea il 22 giugno
scorso. Essendo intervenuta la sospensione infatti, la docente non ha ancora registrato
gli esami e se questo non avverrà entro la sessione di luglio, alcuni studenti non
avranno i crediti necessari alla borsa di studio.
I ragazzi sono
in allarme e affollano da giorni gli uffici del dipartimento di Studi
Umanistici: a loro i dipendenti stanno “consigliando” di ripetere l’esame al
primo appello utile con la professoressa Margherita Ganeri, che ha intanto accettato
la supplenza della ricercatrice per i due mesi di sospensione. O in
alternativa, dovranno attendere il rientro della docente in settembre.
Ma perché le
colpe dei docenti le devono pagare gli studenti? Se lo chiedono in queste ore
anche le famiglie dei ragazzi, che vedono leso un diritto fondamentale dei loro
figli, nell’apparente indifferenza da parte degli organi di governo dell’ateneo.
“Mi sento di rappresentare lo scontento di tutte le famiglie che pagano
annualmente tasse molto onerose per poter mantenere i propri figli allo studio
e che si vedono coinvolte inconsapevolmente e direttamente in questa
vostra diatriba – scrive ad esempio una mamma in una lettera indirizzata al
direttore del dipartimento Raffaele Perrelli e alla stessa Lanzillotta - che
nulla ha a che fare con l'esame regolarmente sostenuto e che ingiustamente non
si vuole riconoscere. Mi appello, se non al vostro senso di
responsabilità che purtroppo non avete assolutamente dimostrato in questa
vicenda, al vostro senso del Dovere dal quale ogni persona eticamente corretta
non si può esimere”.
“Non mi sono
opposto alla registrazione di esami svolti prima della sospensione della
docente – ha risposto Perrelli – anzi l’ho autorizzata ad agire in tal senso”. “Aspettiamo
che l’autorizzazione venga formalizzata e messa per iscritto” sostiene dal
canto suo la Lanzillotta, per bocca dell’avvocato Giuseppe Lanzino. “La docente
è sinceramente rammaricata – prosegue l’avvocato – ma dal punto di vista legale
non è sufficiente una dichiarazione”.
E’facile
intuire che si tratta solo di un cavillo burocratico e che la situazione
potrebbe sbloccarsi all’istante se solo vi fosse da entrambe le parti la
volontà di guardare al bene supremo degli studenti. Noi confidiamo che ciò
avvenga nelle prossime ore, perché l’università insegna a rispettare i diritti e
perché l’immagine dell’Unical si gioca in questi momenti non durante le
conferenze stampa.
Daniela Ielasi
Nessun commento:
Posta un commento