Se i ricercatori dell'Università della Calabria votassero compatti, determinerebbero da soli il nuovo Rettore dell'ateneo: sono la categoria più numerosa, con oltre 400 unità. Lo sa bene il candidato Marcello Maggiolini, che nella giornata di ieri si è estesamente confrontato con loro, o meglio, con una parte di loro. Dopo l'incontro della mattinata con il personale tecnico-amministrativo - che pesa meno nell'elettorato attivo, ma a cui il candidato ha comunque voluto riservare il primo dei suoi confronti pubblici - Maggiolini ha raccolto suggerimenti e critiche da parte dei colleghi più giovani. Camicia bianca, fresco come una rosa, ha dibattuto per ore, segno della
forte carica con cui sta affrontando questa campagna elettorale. Una cinquantina in tutto i presenti, e fra di loro, il senatore accademico Fernando Puzzo e tanti dei ricercatori e delle ricercatrici che hanno animato il dibattito in ateneo negli ultimi anni.
Tocca a Puzzo introdurre le tematiche care ai ricercatori, prima fra tutte la questione dei carichi didattici che segna un vero e proprio scontro fra categorie: laddove i ricercatori sono costretti ad erogare didattica a titolo gratuito, molti ordinari non svolgono le famose 120 ore ed appaltano porzioni di didattica retribuita a contrattisti esterni, con conseguente abbassamento della qualità. "Nell'ultimo anno, con la nascita dei dipartimenti, che ha seguito spesso logiche di difesa ed arrocamento delle posizioni - commenta Puzzo - si è fatto un danno enorme agli studenti, offrendo una didattica di pessima qualità".
"Il primo punto - gli fa eco Gianluca Aloi - deve essere quello di ristabilire correttezza, trasparenza e legalità". Una questione di metodo quindi prima di tutto, che passa anche dalla messa in discussione dello Statuto, che pure Maggiolini però ha votato. "Io chiedo che vi sia un impegno da parte del candidato - ha ripetuto Aloi - affinché nel processo di 'scelta o designazione' del CdA dell'ateneo, siano contemplate forme di consultazione partecipate dal corpo elettorale".
Su un Consiglio d'Amministrazione più o meno elettivo si esprimono favorevolmente quasi tutti gli intervenuti chiedendo al professore parole chiare, come sulla questione di Medicina, sulle biblioteche, sul diritto allo studio, sul centro residenziale, sulle risorse, sui dottorati, sul rispetto delle differenze, ma anche sulla evidente contiguità con il Rettore uscente, di cui continua ad essere delegato alla ricerca.
Maggiolini prende appunti e risponde a tutti e tutte alla fine, spesso interrotto da incisi e puntualizzazioni, in un sano ed autentico confronto alla pari. Molte delle domande trovavano già risposta nella nostra intervista pubblicata sull'edizione cartacea di Fatti Al Cubo - che non a caso il prof cita spesso e a cui vi rimandiamo per approfondimenti, ndr. Su tutto Maggiolini mantiene un atteggiamento possibilista, nel senso che ha certamente le sue idee, ma è disponibile a rimetterle in discussione "secondo un metodo concertativo che ha contraddistinto la mia presidenza in Cocop negli ultimi anni". E alla fine prende un impegno da futuro rettore: "nominerò un delegato ricercatore che si occuperà dei rapporti con voi e con le vostre problematiche".
Ma l'impegno più coraggioso i ricercatori lo strappano ad incontro concluso: uscire dalla Crui, la conferenza dei rettori, che tante responsabilità ha avuto e continua ad avere nei disastri compiuti dai vari ministri dell'università. Altre università lo hanno già fatto, per risparmiare qualche soldo (l'adesione è a titolo oneroso, ndr) ed in segno di protesta. "Lo farò se la Crui non riuscirà ad ottenere il ritiro dei punti organico che bloccano il turn over", si impegna alla fine il candidato.
Daniela Ielasi
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