Il Consiglio degli Studenti riunito in seduta straordinaria
lo scorso 5 ottobre ha approvato a maggioranza la richiesta di dimissioni al “responsabile politico” del Centro Residenziale, il prorettore
Luigino Filice. Stamattina in una conferenza stampa convocata dalla stessa
maggioranza, sono state spiegate le ragioni di una presa di posizione così
forte. Al tavolo con Domenico Tulino, presidente del CdS e rappresentante in
CdA, sedevano i senatori Michele Leonetti e Nicola Caruso, oltre che alcuni consiglieri
di dipartimento e i presidenti di due associazioni studentesche: un tavolo
monocolore, costituito dai membri di Rinnovamento è Futuro, che di fatto
possiedono da soli la maggioranza in Consiglio.
I cahiers de doleances sul Centro Residenziale sono lunghi e
annoverano i ritardi nell’erogazione delle borse di studio, nell’assegnazione
degli alloggi, nel servizio mensa, l’eclissi di servizi lanciati in pompa magna
come il bike sharing e le lavanderie a gettoni, e poi la fatiscenza delle
Maisonnettes, la videosorveglianza carente, e ancora un sistema di informazione
poco chiaro per gli studenti, e infine ma non ultima la sospensione dei fondi
alle associazioni. Due anni di promesse non mantenute da parte dell’attuale
prorettore, sempre disponibile al dialogo e al confronto con gli studenti, ma
mai conseguente nelle azioni e pronto a scaricare le responsabilità su
altri, primo fra tutti il direttore del Centro. “Prima era Santolla, ora dovrebbe
essere Scarpelli” - afferma Tulino, leggendo in conferenza stampa un messaggio
ricevuto praticamente in diretta dal professore Filice - “ma la responsabilità
è politica, non gestionale. Anzi voglio ringraziare i dipendenti che seppure
sottodimensionati lavorano faticosamente agli sportelli per rispondere ai
bisogni degli studenti, la colpa non è la loro”.
Ogni anno i problemi si
ripresentano puntuali, come se nulla fosse. Alcuni esempi: si era deciso di
attivare il servizio mensa dal primo settembre, ma non è avvenuto; si era
reinserita la preassegnazione degli alloggi, ma non è stata rispettata, gli
assegnatari si sono visti prendere il posto da chi era prima in graduatoria; le
borse di studio dell’anno scorso stanno andando in pagamento adesso, quando i
fondi dalla Regione sono arrivati ad agosto; si parla di rivitalizzare il
Campus ma il bar chiude alle 17; le biciclette sono sparite dalla circolazione,
perché non c’era un vero progetto di gestione; il servizio di lavanderia è
stato sospeso per tre mesi perché era scaduto l’appalto e gli studenti, a cui
sono state tolte le lavatrici dagli alloggi, hanno dovuto lavare i panni a mano;
hanno assegnato alloggi vecchi e sporchi (di cui mostrano le foto, ndr);
funzionano 150 telecamere su 380 e non l’80% come dichiarato dal prorettore.
Insomma, gli studenti sono sempre gli ultimi, e anche in questo momento così
delicato per l’ateneo, con la crisi aperta nella governance, il problema sono i
posti per i professori ordinari e non i diritti degli studenti.
“Ora basta - è
il coro unanime dei rappresentanti – non ci fermeremo davanti a niente: la
nostra lobby sono gli studenti, noi siamo studenti prima che amministratori e
andremo fino in fondo. Chiediamo le dimissioni di Filice non come un fatto personale
nei suoi confronti, ma politico: serve un cambio di passo, lasci spazio a chi è
capace davvero di dare risposte concrete”. Una richiesta che in queste ore, a prescindere dalle
intenzioni, e con un tempismo perfetto, non fa che rafforzare il fronte degli oppositori dell’amministrazione
Crisci.
Die
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