Dopo l'anteprima di
ottobre con “Il caso della famiglia Coleman” di Claudio
Tolcachir, entra nel vivo la stagione del Teatro Auditorium
dell'Università della Calabria. Nove gli appuntamenti teatrali già
in calendario fino a marzo 2018, e altri in via di definizione, dal
pop-rock alla lirica: la rassegna “MeridianoSud, dalla tradizione
al contemporaneo”, finanziata dalla Regione Calabria per tre anni
con 110mila euro l'anno, è stata presentata alla stampa dal Rettore
Gino Mirocle Crisci e dal responsabile del TAU Fabio Vincenzi.
Assenti i docenti del Dams De Gaetano, Roberti e Fanelli, e il
direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli.
“So che i colleghi del
Dams sono molto arrabbiati, ma nella mia scelta di non prorogare il
loro mandato oltre la scadenza non c'è nulla di personale”. Noi
sappiamo che non è vero, eppure il rettore prova a giocare
d'anticipo sull'argomento più spinoso della mattinata, ovvero la
presentazione di un cartellone realizzato in gran parte dal comitato
tecnico scientifico del Cams, lo stesso che nelle settimane scorse ha
pubblicamente denunciato di essere stato “estromesso” dalla
gestione dei teatri. “Non ho prorogato il Cts perché secondo me
quel modello sperimentale, formato di soli docenti del Dams, non ha
funzionato. Il Cams di Maurizio Grande era nato con un docente per
ogni facoltà, invece negli ultimi anni si è confuso il Cams con il
Dams, trascurando il rapporto con il territorio che per me è di
fondamentale importanza”. Crisci si riferisce in particolare al
Conservatorio e al Comune di Rende, con cui invece auspica una
proficua collaborazione, prova ne sia l'intervento in conferenza
stampa anche della neo assessora alla Cultura di Rende Marta
Petrusewicz e del direttore del Conservatorio Giorgio Feroleto. Ma si
riferisce anche al rapporto con le compagnie teatrali locali, alcune
nate proprio all'interno dell'ateneo, come Libero Teatro e
Rossosimona, marginalizzate negli ultimi tempi e recuperate invece
nella nuova programmazione.
Una questione di metodo,
più che di merito, dunque per il Magnifico, anche perché i
risultati positivi del Teatro Auditorium nel triennio passato sono
innegabili. Non può non ammetterlo Fabio Vincenzi, che prendendo la
parola scorre velocemente la vecchia programmazione, Nekrosius, Del
Bono, Emma Dante, Ascanio Celestini, la Raffaello Sanzio. E
aggiungiamo noi, i tanti laboratori con gli studenti, momento
imprescindibile, quello della formazione, per un teatro
universitario. Qui forse sta l'unica debolezza di “MeridianoSud”,
rassegna di assoluta qualità artistica, improntata più all'evento
spettacolo che all'interazione con gli studenti, per il momento. “La
didattica non mancherà – assicura il responsabile del Tau –
magari da realizzare proprio in collaborazione con i docenti del
Dams, se vorranno”. Ma se il conflitto in atto dovesse permanere,
come sembra probabile, a discapito degli studenti, questa potrebbe
rimanere solo una promessa.
Intanto il territorio ha
la sua buona offerta culturale, a prezzi ragionevoli (per gli
studenti l'ingresso oscillerà fra i 5 e gli 8 euro, per gli altri
dai 10 ai 20). “MeridianoSud è un progetto orientato a Sud che
rende omaggio al teatro di tradizione, da Shakespeare a Pirandello, a
De Filippo – ha aggiunto Vincenzi – ma che guarda con attenzione
alle forme del teatro contemporaneo e sperimentale”. Si comincia il
23 novembre con un'esclusiva regionale, “Quel gran pezzo di
Desdemona” di Luciano Saltarelli, una produzione Napoli Teatro
Festival, Teatri Uniti, Casa del Contemporaneo in collaborazione con
l'Università della Calabria, una pièce scanzonata e surreale che
nasce dalla bizzarra contaminazione fra la trama tragica dell'Otello
di Shakespeare e la commedia sexy del cinema italiano anni '70.
Daniela Ielasi
Per l'intera rassegna
clicca QUI.
Nessun commento:
Posta un commento