Fumata
nera per l’elezione del settimo rettore dell’Università della Calabria. Com’era
prevedibile, visto l’alto numero di candidati in gara, la prima votazione non
ha decretato alcun vincitore. Non ha vinto il favorito Gino Mirocle Crisci, che
si ferma a 333 voti, cento voti sotto il quorum necessario. Secondo posto ex
aequo per Domenico Cersosimo e Marcello Maggiolini, entrambi attestati su 174
voti. Buona affermazione per Patrizia Piro, con 95 voti, e ultimo Girolamo
Giordano che si ferma a 61 voti. Molto alta l’affluenza, con una partecipazione
del 90% circa di tutte le categorie (docenti, personale e studenti).
La
giornata è iniziata presto per i candidati, fra i primi ad andare a votare
presso il seggio allestito in Aula Magna. Alcuni di loro resteranno a
presidiarlo fino alla fine, Maggiolini su tutti, altri non si faranno proprio
vedere, come Crisci. Lo spoglio ha inizio intorno alle 18.00, la logistica non
è delle migliori: per timore di contestazioni il presidente della commissione
elettorale evita di spostare le urne chiuse dall’ingresso all’interno
dell’Aula. La calca è inevitabile, l’attenzione è altissima. La prima urna
aperta è quella dei docenti, 755 i votanti su 835 aventi diritto al voto. Le
preferenze di Crisci staccano subito quelle degli altri, e dall’inizio si
profila il testa a testa Cersosimo-Maggiolini, mentre Piro e Giordano restano
indietro.
Risultato:
289 fra professori ordinari, associati e ricercatori hanno votato per Crisci,
161 per Cersosimo, 148 per Maggiolini, 81 per Piro e 56 per Giordano. La
tendenza è confermata, con lievi variazioni poco determinanti, anche da
personale tecnico-amministrativo e rappresentanti degli studenti. Le urne vengono
aperte subito dopo e il conteggio si fa più complicato, poiché il voto di
queste due categorie si calcola sulla base di un’apposita formula. I dipendenti
che si sono recati alle urne sono stati 629 su 736 aventi diritto. Il più
votato è Crisci con 211 voti (che equivalgono a 23 voti “pesati”), segue
l’ottima affermazione di Maggiolini con 172 voti (19 pesati), Piro con 103 voti
(11 pesati), Cersosimo con 92 voti (10 pesati), Giordano con 33 (3 voti
pesati).
Infine
gli studenti, 128 i votanti su 146 aventi diritto. Non hanno votato tutti
compatti come annunciato: a Crisci sono andati 74 voti (21 voti pesati), 25 a
Maggiolini (7 pesati), 11 a Piro e Cersosimo (3 voti pesati a testa), 6 voti a
Giordano (1 voto pesato).
Poche,
ma non sono mancate, nonostante l’ampia possibilità di scelta, le schede
bianche (7 fra i docenti, 5 fra i dipendenti, 1 fra gli studenti) e le nulle
(13 fra i docenti e 13 fra i dipendenti).
Le
urne hanno rispettato le previsioni della vigilia, senza però aprire la strada
ad un ballottaggio anticipato il 16 luglio, come molti speravano. Si torna a
votare dunque fra quindici giorni, con un quadro ancora ampio di candidature ed
uno scenario aperto di possibili esiti elettorali. Molto dipenderà dalle
alleanze che si chiuderanno nei prossimi giorni, ma se la percentuale dei
votanti resterà ancora così alta, e di conseguenza il quorum, bisognerà
aspettare il ballottaggio del 31 luglio per conoscere il nome del nuovo rettore.
Die
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