Seconda
fumata nera all’Unical per l’elezione del rettore. Come previsto, toccherà al
ballottaggio dare un nome al nuovo magnifico mentre la tornata elettorale del
16 luglio è servita solo a dare un nome allo sfidante di Gino Crisci: è quello
di Marcello Maggiolini, che ha conquistato il secondo posto con 213 voti, 39 in
più rispetto al primo turno.
L’affluenza
alle urne è rimasta altissima, anche maggiore dell’1 luglio, specie fra docenti
e ricercatori (24 votanti in più), mentre fra PTA (14 in meno) e studenti (4 in
meno) si è registrata una lieve flessione.
Il direttore del Dibest, sempre in testa alla corsa, stavolta ha mancato il traguardo davvero per un soffio: ha guadagnato ben 80 voti in più del primo turno, chiudendo con 413, a soli trenta voti di distanza dal quorum - che per il secondo turno era fissato a 442. L’elettorato di Crisci sale in tutte le categorie, ma la differenza la fanno 72 docenti e ricercatori in più: su di lui si è orientata una parte dell’elettorato di Girolamo Giordano – il prof si era ritirato dalla competizione alla vigilia del voto, invitando a votare Crisci – ma anche una parte dell’elettorato di Patrizia Piro – la prof ha praticamente dimezzato i suoi consensi, fermandosi a 47 voti e perdendone 48.
Il direttore del Dibest, sempre in testa alla corsa, stavolta ha mancato il traguardo davvero per un soffio: ha guadagnato ben 80 voti in più del primo turno, chiudendo con 413, a soli trenta voti di distanza dal quorum - che per il secondo turno era fissato a 442. L’elettorato di Crisci sale in tutte le categorie, ma la differenza la fanno 72 docenti e ricercatori in più: su di lui si è orientata una parte dell’elettorato di Girolamo Giordano – il prof si era ritirato dalla competizione alla vigilia del voto, invitando a votare Crisci – ma anche una parte dell’elettorato di Patrizia Piro – la prof ha praticamente dimezzato i suoi consensi, fermandosi a 47 voti e perdendone 48.
Marcello
Maggiolini perde consensi fra gli studenti (10 preferenze in meno), ma ne
guadagna fra il PTA (14 in più) e soprattutto fra docenti e ricercatori dove
registra ben 41 preferenze in più. Una parte di questi voti è arrivata anche
dall’elettorato di Giordano, ma lo zoccolo duro di Maggiolini restano i
ricercatori, che al secondo turno si sono espressi in maniera più netta.
Più
che dignitosa l’affermazione di Mimmo Cersosimo, con 190 preferenze (16 in più
rispetto al primo turno). Cersosimo guadagna consensi aggiuntivi in tutte le
categorie e resta dietro a Maggiolini di soli 23 voti. Il gruppo Unical 2020 ha
votato in coerenza – nonostante i rumors degli ultimi giorni - ma non ha mostrato
la compattezza necessaria a spingere in avanti il proprio candidato aggregando
nuove energie.
Ma
vediamo tutti i numeri di questa votazione.
Dall’urna
dei docenti e dei ricercatori sono uscite 779 espressioni di voto su 835 aventi
diritto: di queste, 361 sono andate a Crisci, 189 a Maggiolini, 173 a Cersosimo,
41 a Piro. I voti del PTA (615 su 736 aventi diritto) sono andati in ordine di
preferenza a Crisci (246 pari a 27 voti pesati), a Maggiolini (186 pari a 20
voti pesati), a Cersosimo (110 pari a 12 pesati) e a Piro (52 pari a 5 pesati).
Infine gli studenti (128 votanti su 146 aventi diritto): il preferito dei rappresentanti resta Crisci con 88 voti
(25 pesati), segue Cersosimo con 18 voti (5 pesati), Maggiolini con 15 voti (4
pesati) e infine Piro, che prende 3 voti, insufficienti per farne uno pesato.
Non
sono mancate schede bianche (7 fra i docenti, 6 fra il PTA) e nulle (7 fra i
docenti, 12 fra il PTA) e quattro voti sono persino andati a Giordano (1 fra i
docenti, 3 fra il PTA) – le schede elettorali con il suo nome erano già state stampate al momento del ritiro, ndr.
Il
corpo elettorale tornerà al voto il 31 luglio: con soli due nomi sarà un’altra
votazione, Maggiolini guarda già fiducioso all’elettorato di Cersosimo – il travaso
non è scontato - ma lo scarto che lo separa da Crisci (200 voti) è davvero
difficile da colmare.
Daniela Ielasi
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