“Questo è il tempo dell'assenza del
padre, una figura che ha sempre avuto l'atavico compito di
trasmettere la conoscenza, la memoria del passato. Non esistono più
padri politici, padri spirituali, padri maestri (...) Patres nasce
dall'intento di analizzare il rapporto tra padri e figli, intendendo
la figura genitoriale come un riferimento ad ampio raggio”. Miglior
spettacolo festival Inventaria 2014, Premio contro le mafie del MEI
2014 e secondo premio al Festival Teatrale di Resistenza Museo Cervi,
“Patres” di Saverio Tavano con Dario Natale e Gianluca Vetromilo,
per la prima volta a Cosenza, andrà in scena domani venerdì 31
marzo alle ore 21 al DAM dell'Università della Calabria, nell'ambito
della rassegna “microteatro 2017” organizzata dall'associazione
culturale Entropia.
Un giovane Telemaco di Calabria attende
da anni il ritorno di suo padre, paralizzato dall'attesa, davanti
all’orizzonte che può solo immaginare dal buio della sua cecità,
attende su una spiaggia bagnata dal Mar Tirreno, mette le mani avanti
per vedere l’orizzonte, si rivolge verso il mare e aspetta che
questo padre ritorni. È il mare che scandisce e accompagna la vita
di questo figlio incapace di vedere come di andare, in attesa di un
padre che invece non è in grado di restare/tornare a casa, in una
terra ostile. Un “Pater” che lega il figlio ad una corda perché
altrimenti potrebbe perdersi, incapace di stargli accanto, non
ritrova il coraggio della testimonianza e la forza della
trasmissione. Telemaco dalla lunga attesa, non aspetta un Godot,
aspetta realmente qualcuno e l’attesa è dinamica, come un'erranza,
un rischio. Goethe afferma che l'eredità sta in un movimento di
riconquista, vero erede è un orfano a cui nessuno garantirà nulla.
Ereditiamo il niente, ma non proveniamo dal niente, occorre quindi
recuperare il nostro scarto col passato.
Lo spettacolo è bello e imperdibile, ma è necessario prenotarsi per la capienza limitata della sala
(tel. 347.2273893 –
microteatro.dam@gmail.com).
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