venerdì 3 aprile 2009

Vizi e virtù dell'Italia di oggi secondo Celli


Presentato nell’Aula Magna dell’Università il libro “Le virtù deboli” scritto da Pierluigi Celli, direttore generale presso l’Università LUISS di Roma. Presenti oltre al Rettore dell’Unical, Giovanni Latorre, il giornalista Virgilio Squillace, moderatore della presentazione, il professore Mario Caligiuri e l’imprenditore calabrese Antonio Schiavelli.
Durante la presentazione si sono susseguiti i vari interventi dei partecipanti, che hanno espresso considerazioni favorevoli alle varie tematiche contenute nell’opera.
Il libro, costituito da 29 capitoli, è un insieme di saggi riguardanti i valori e le virtù che oggi nel nostro Paese sono quasi del tutto decadute, secondo lo scrittore.
Infatti come ha affermato il professore Caligiuri “il libro si riferisce alle virtù deboli ma in realtà richiama le virtù forti che mancano alla nostra società”. Sempre lo stesso professore ha letto alcuni passi riguardanti il problema della leadership, delle speranze, e soprattutto dell’elite, della classe dirigente su cui si basa la nostra società, ma dalla quale emerge anche la decadenza dell’Italia.
La parola è toccata poi all’autore. Dopo i ringraziamenti all’Università che lo ha accolto, ha iniziato un digressione sulla sua passione per la scrittura e per i ragazzi, con i quali ama stare “per cercare di non invecchiare troppo”. Celli, infatti, ha scritto questo suo libro dedicandolo ai ragazzi della LUISS, ai quali vuole dare un incoraggiamento per il loro avvenire. “Racconto le virtù per vivere con onore in un mondo che onore non ne ha più” ha affermato Celli. Vuole lasciare ai suoi ragazzi “la speranza per neutralizzare e per alleggerire l’avvenire”.
Celli, che ha avuto un grande passato nelle più importanti aziende italiane (Enel, Olivetti, Omnitel etc.), punta il dito soprattutto con la falsa meritocrazia che vige nel nostro Paese. Una meritocrazia che non si conosce bene e che viene usata male, in una società dove “le regole del gioco non sono le stesse per tutte”. Problemi questi che Celli affronta da molti anni ma che “mai nessuno ha avuto il coraggio di affrontare” e che emergono solo ora che si vive in un momento di crisi così delicato. L’autore ha concluso il suo intervento affermando che si può uscire dalla crisi “ facendo riferimento a valori diversi rispetto a quelli con cui ci siamo entrati”.

Adelia Pantano

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