giovedì 16 aprile 2009
Fenomeno Susan Boyle: quando si dice "Talento".
Il suo talento è stato evidenziato dai critici di mezzo mondo. Il successo di Susan dimostra come stia per finire il tempo dell'apparenza e dell'apparire... e stia arrivando il momento di valorizzare il vero talento.
Prendi una signora disoccupata di 47 anni, di un piccolo paesino vicino ad Edinburgo, e mettila sul palco di Britain’s Got Talent. All’inizio la prenderanno in giro, il pubblico riderà di fronte al suo aspetto buffo. I giurati penseranno di essere di fronte all’ennesimo dilettante allo sbaraglio, in perfetto stile Corrida. E, invece… sarà un’esibizione da brividi.
Alla fine, c’è chi avrà le lacrime agli occhi.I giurati diranno di essere davanti alla più grossa sorpresa degli ultimi tre anni di trasmissione. Susan Boyle canta “I dreamed a dream”, da “Les Miserables” e il video è tra più visti da quando è andata in onda, la puntata. Segno che la gente ha ancora tanto bisogno di sognare e di commuoversi.
Per chi ancora non avesse percepito il talento di Susan Boyle, ecco un video che chiarirà le idee...
Susan Boyle è stata vittima di bullismo, sin da piccola e per questo ha sempre cercato di ripiegare sulla musica, iniziando a cantare all’età di cinque anni. “Sono nata con una disabilità - racconta - che mi ha trasformata in un obiettivo per i bulli della scuola. Mi davano dei soprannomi per via dei miei capelli arruffati, e perché avevo dei problemi in classe. Ne parlai con gli insegnanti, ma siccome si trattava di bullismo verbale, più che fisico, non sono mai stata in grado di dimostrarlo. Ma le parole, spesso, fanno più male dei tagli. Le cicatrici oggi sono ancora al loro posto”.
La sua esibizione è stata così convincente, che uno dei giudici ha iniziato a trattare con la SONY, per farle firmare un contratto.
Susan dice: “Mi capita ancora di incontrare quei ragazzi che mi prendevano in giro. Oggi sono dei padri, con dei figli. Ma adesso mi sento di aver vinto”.
Susan, che vive sola, con un gatto di 10 anni, ha partecipato alla trasmissione soltanto per esaudire il desiderio della madre Bridget, morta nel 2007: “Mia madre amava quella trasmissione, ed era convinta che avrei vinto. Ma ho sempre pensato di non essere all’altezza. Solo dopo la sua morte mi sono fatta coraggio, e ho chiesto di partecipare. Ho vissuto un periodo difficile ho sofferto di depressione e ansia. Ma dopo il buio è arrivata la luce. Ho capito che per renderla fiera di me, dovevo partecipare alla trasmissione”.
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