Le liste CUORE e SUD, le associazioni Unione Degli Universitari, Impegno Cattolico Universitario, Impegno Culturale Cinese, Dimensione Area Studentesca, Entropia, Associazione ValleCrati, Associazione Studenti Unical, Associazione Studenti Arbereshe, ArciPelago, Associazione Università Futura, Associazione Universound, Associazione Donne per l’Unical, University Calabria Students, Aula Liberata Zenith, Associazione Pul, Associazione UnicalLive, il coordinatore dell’associazione RDU, Filippo Garofalo, e i rappresentanti degli studenti Talarico Carmine (Consiglio Nazionale Studenti Universitari), Borrelli Stefano (Senatore Accademico), Emilio D’Acri (C. d. A. Unical), Gaudio Francesco (C. d. A. Centro Residenziale), dopo il corpo accademico del 7 giugno, ritengono necessario un più ampio e articolato confronto tra i programmi dei due candidati all’elezioni rettorali del 27 giugno.
Noi studenti, che rappresentiamo oltre il 50 %degli aventi diritto al voto della componente (circa 20 voti), consapevoli dell’importanza della scelta per il futuro dell’Ateneo e non solo, manifestiamo l’esigenza di approfondire le tante questioni irrisolte della vita del Campus di Arcavacata. Non si può liquidare tale momento con due dibattiti di qualche ora, come quelli al momento previsti prima del voto che vedono ridotta per non dire mortificata la partecipazione studentesca alla discussione. Auspichiamo che il futuro Rettore sia anche il Rettore degli studenti, non soltanto per la capacità d’intercettare il consenso elettorale ma soprattutto per la capacità d’interpretare le proposte studentesche.
Dalla riorganizzazione della didattica, a partire cioè da una più efficace razionalizzazione dell’offerta formativa e dell’ordinamento didattico dei corsi di studio, al miglioramento della qualità dei servizi di segreteria, dalla tutela del diritto allo studio a quello della residenzialità, l’ottimizzazione delle politiche sull’orientamento in entrata, in uscita ed itinere ( meno eventi commerciali, meno fiere, e più spazi culturali e formativi di sostegno).
Sogniamo un grande Campus che sia motore dello sviluppo socio-economico della Regione, che guardi all’innovazione e alla creazione di una nuova classe dirigente. Uno spazio importante di confronto non può che essere dedicato alla risoluzione del problema del precariato amministrativo e di ricerca, che ha raggiunto numeri rilevanti. Non possiamo accettare di perdere le nostre migliori energie o di vederle convivere con il disagio e l’incertezza del proprio futuro. Noi siamo dell’idea che tutti gli studenti abbiano le facoltà intellettive di scegliere, siano diversi gli uni con gli altri e che queste differenze costituiscano una ricchezza in termini culturali e politici.
Questioni che dimostrano la necessità e l’urgenza di un vero dibattito: non banale, né scontato oppure ovattato. Tutte le componenti dell’Ateneo hanno il dovere civico di promuovere una discussione franca e serena in grado di chiarire il percorso futuro della comunità universitaria.
Noi intendiamo farlo. Per queste ragioni prima di scegliere intendiamo capire l’efficacia delle proposte.
Noi studenti, che rappresentiamo oltre il 50 %degli aventi diritto al voto della componente (circa 20 voti), consapevoli dell’importanza della scelta per il futuro dell’Ateneo e non solo, manifestiamo l’esigenza di approfondire le tante questioni irrisolte della vita del Campus di Arcavacata. Non si può liquidare tale momento con due dibattiti di qualche ora, come quelli al momento previsti prima del voto che vedono ridotta per non dire mortificata la partecipazione studentesca alla discussione. Auspichiamo che il futuro Rettore sia anche il Rettore degli studenti, non soltanto per la capacità d’intercettare il consenso elettorale ma soprattutto per la capacità d’interpretare le proposte studentesche.
Dalla riorganizzazione della didattica, a partire cioè da una più efficace razionalizzazione dell’offerta formativa e dell’ordinamento didattico dei corsi di studio, al miglioramento della qualità dei servizi di segreteria, dalla tutela del diritto allo studio a quello della residenzialità, l’ottimizzazione delle politiche sull’orientamento in entrata, in uscita ed itinere ( meno eventi commerciali, meno fiere, e più spazi culturali e formativi di sostegno).
Sogniamo un grande Campus che sia motore dello sviluppo socio-economico della Regione, che guardi all’innovazione e alla creazione di una nuova classe dirigente. Uno spazio importante di confronto non può che essere dedicato alla risoluzione del problema del precariato amministrativo e di ricerca, che ha raggiunto numeri rilevanti. Non possiamo accettare di perdere le nostre migliori energie o di vederle convivere con il disagio e l’incertezza del proprio futuro. Noi siamo dell’idea che tutti gli studenti abbiano le facoltà intellettive di scegliere, siano diversi gli uni con gli altri e che queste differenze costituiscano una ricchezza in termini culturali e politici.
Questioni che dimostrano la necessità e l’urgenza di un vero dibattito: non banale, né scontato oppure ovattato. Tutte le componenti dell’Ateneo hanno il dovere civico di promuovere una discussione franca e serena in grado di chiarire il percorso futuro della comunità universitaria.
Noi intendiamo farlo. Per queste ragioni prima di scegliere intendiamo capire l’efficacia delle proposte.
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