“Questo è il tempo dell'assenza del
padre, una figura che ha sempre avuto l'atavico compito di
trasmettere la conoscenza, la memoria del passato. Non esistono più
padri politici, padri spirituali, padri maestri (...) Patres nasce
dall'intento di analizzare il rapporto tra padri e figli, intendendo
la figura genitoriale come un riferimento ad ampio raggio”. Miglior
spettacolo festival Inventaria 2014, Premio contro le mafie del MEI
2014 e secondo premio al Festival Teatrale di Resistenza Museo Cervi,
“Patres” di Saverio Tavano con Dario Natale e Gianluca Vetromilo,
per la prima volta a Cosenza, andrà in scena domani venerdì 31
marzo alle ore 21 al DAM dell'Università della Calabria, nell'ambito
della rassegna “microteatro 2017” organizzata dall'associazione
culturale Entropia.
giovedì 30 marzo 2017
martedì 28 marzo 2017
Ripartire dalla Costituzione, dibattito con Violante all'Unical
Il
presidente emerito della Camera dei Deputati Luciano Violante sarà
all'Università della Calabria venerdì 31 marzo per tenere una
lezione dal titolo “L'incontro con l'altro: il genio della
Repubblica” nell'ambito dell'evento “Calabria e Università:
ripartiamo dalla Costituzione”. L'iniziativa, organizzata dalle
associazioni La Fenice, Amici del Sussidiario e Open.Space, si terrà
alle ore 17 nell'aula 43B (area Ingegneria). A presentare
l'iniziativa sarà Antonio Cannistrà, presidente dell'associazione
La Fenice, e dopo i saluti del Rettore Gino Crisci e l'introduzione
del docente Unical Franco Macchione, la parola passerà al presidente
Violante, che in coda alla sua lezione, risponderà alle domande degli
studenti. Nel corso della giornata saranno proiettati anche dei video
storici sulla nascita della Repubblica e della Costituzione.
sabato 18 marzo 2017
Dentro il corpo del teatro con la Societas Raffaello Sanzio. Al TAU pezzi staccati del "Giulio Cesare"
Il Teatro Auditorium Unical ha modificato temporaneamente il suo
grembo per l’arrivo della Societas Raffaello Sanzio. Da martedì 14 a giovedì 16
marzo l’allestimento del TAU si è tinto di bianco per ospitare la Societas. Il
palcoscenico si trasforma in un cubo bianco che contiene spettatori e spettacolo. La sola
modalità di fruizione ha un effetto straniante. Trasmette agli spettatori un
senso di imminenza: si insinua la certezza che qualcosa sta per avvenire! Molti
spettatori non sono a loro agio.
In scena due attori entrano preceduti da un tonfo sordo che desta la
nostra attenzione. I due preparano la scena: su un piedistallo campeggia la
scritta ARS (retorica). Sarà il piedistallo dal quale il vuoto discorso
politico verrà celebrato. L’opera curata da Romeo Castellucci è una riflessione
sul linguaggio, sulla voce, sulla sua materialità, sul senso, sul discorso e
sul potere che detiene chi lo padroneggia.
venerdì 10 marzo 2017
Laura Morante locandiera noir che seduce il pubblico del TAU
Nell’edizione
originale della Locandiera, Carlo Goldoni scrive un’introduzione dal sentore
aspramente misogino, invitando i suoi lettori, soprattutto quelli più giovani,
a diffidare dalle donne dal pianto facile e dalla lusinga gratuita. Nello
srotolarsi del testo goldoniano prende forma un carattere femminile
contraddistinto dalle capacità seduttive e manipolatrici di Mirandolina, e per
contrasto emerge un maschile avido, possessivo, pietrificato e raggrinzito
dall’avarizia. Da questo maschile e femminile perverso scaturisce il gioco
bellico fra uomo e donna che anima il testo goldoniano. Di tale contrasto è
animata anche La Locandiera B&B di Edoardo Erba con Laura Morante, andata
in scena il nove marzo al Teatro Auditorum Unical, ma del testo goldoniano è conservato
solo lo snodo germinale.
giovedì 2 marzo 2017
Il ritorno della Peppa Marriti. Terzo disco per la band arberesh che fonde folk e rock, tradizione e innovazione
La Peppa Marriti Band, con i suoi tempi
(che non sono quelli convulsi della discografia ai tempi di internet)
ha pubblicato il suo terzo disco, Ajëret (I Venti) il diciasette
Febbraio per MK Records.
Esattamente a sette anni da “Këndò!”,
Angelo Conte e compagni hanno rilasciato la loro terza fatica.
Dicevo, a sette anni dal secondo disco ed a dodici dal secondo
(“Rockarbëresh”), la musica della Peppa batte le solite strade
con il linguaggio consueto (l’Arbëresh) e lo fa con la classe che
conosciamo, affinata da anni di esperienza. La storia di questo
gruppo comincia molto prima, è bene ricordarlo, diciamo agli albori
degli anni Novanta, quando dei ragazzi innamorati del rock ‘n’
roll si ritrovano per creare un suono che possa ospitare anche la
lingua parlata nel loro paese di origine (Santa Sofia d’Epiro).
Sono momenti eroici che portano alla genesi di un demo (che per i fan
ha il valore di disco ufficiale), a concerti infuocati, dove assieme
ai pezzi storici della Peppa, vengono proposte cover di Tom Waits
(Jersey Girl), Leonard Cohen (The Window), Bob Marley (Redemption
Song, in coda alla quasi punk Tatanka) e della Nuova Compagnia di
Canto Popolare (Brigante se More).
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