giovedì 17 novembre 2016

Tre titoli di qualità per la stagione invernale del TAU. Si parte con Filumena Marturano


Riparte la programmazione del Teatro Auditorium Unical con la rassegna Verso L'attore. Si comincia con quello che è ormai un classico del teatro italiano, in scena il 19 e 20 novembre alle 20.30, Filumena Marturano di Edoardo De Filippo.  La regia è a cura di Liliana Cavani, nome illustre del cinema italiano, che con questo spettacolo debutta nel teatro di prosa. 
La regista modenese, si fa conoscere dal grande pubblico nel 1966 con Francesco d'Assisi per la RAI. Da allora fino ad oggi ha diretto pellicole caratterizzate da impegno politico, sociale e civile come I Cannibali, ispirato dall'Antigone di Sofocle, e L'Ospite un film sulle difficoltà incontrate dai pazienti psichiatrici nel loro reinserimento sociale (anticipando  non di poco i temi basagliani). Nel 1993 lavora ancora sulla disabilità con Dove siete? Io sono qui, in cui racconta della ricchezza e unicità della comunicazione fra sordomuti. Nel 1977 presenta Al di là del bene e del male, film ispirato agli ultimi anni della vita di Friedrich Nietzsche. Cavani ha anche un’anima da documentarista, fra i suoi lavori più importanti, tesi a raccontare al grande pubblico avvenimenti e mutamenti sociali, ricordiamo La vita militare e Assalto al consumatore ed altri dal carattere più storico come Storia del Terzo Reich ed Età di Stalin. Ma l'attitudine all'impegno di Cavani è stemperata da un'insospettabile passione per la commedia e la leggerezza: in un’intervista concessa ad Antonella Matranga racconterà delle sue simpatie per lo “strambo e intelligente” personaggio Checco Zalone.
Protagonisti della opera in scena al T.A.U sono Geppy Gleijeses e Mariangela D'abbraccio, due napoletani che masticano Edoardo fin dai loro primi passi teatrali. Gleijeses è stato uno degli allievi prediletti da Edoardo, ed uno dei pochi a ricevere il consenso, direttamente dal drammaturgo napoletano, di portare autonomamente in scena alcune delle più grandi opere del maestro. Anche Mariangela D'Abbraccio debutta con la direzione di De Filippo ed è lei stessa ad acquisire i diretti di Filumena Marturano. Il suo curriculum è ricco di collaborazioni eccellenti, da Albertazzi a Rosi e Zeffirelli fino al lungo sodalizio artistico con Francesco Tavassi. In scena saranno accompagnati da Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta, Fabio Pappacena.
La qualità scenica dello spettacolo è garantita da cast e regia eccezionali e inoltre le musiche sono del compositore Teho Teardo. Quest' ultimo muove dalla scena avanguardista italiana fino ad arrivare nel 2000 alla composizione di colonne sonore per il cinema, di cui ricordiamo, fra le altre, quelle del Divo di Paolo sorrentino, per le quali gli viene conferito il David Di Donatello.
Per il suo debutto con il teatro di prosa Liliana Cavani sceglie uno dei testi, e dei personaggi più amati dallo stesso De Filippo. Filumena Marturano fa parte della raccolta La Cantata dei giorni dispari, ispirato da un fatto di cronaca, racconta la vicenda di una ex prostituta, e della sua lotta per il riscatto sociale, che passa prima di tutto per il suo riconoscimento/matrimonio con il benestante Domenico Soriano, donnaiolo impenitente spesso impegnato dalla conquista di belle ragazze. Come spesso accade nei lavori di De Filippo in evidenza sono le dinamiche relazionali fra il soggetto e la società che lo ospita e plasma. Inoltre Filumena Marturano è una delle commedie di De Filippo più rappresentate in tutto il mondo, da Berlino a New York si contano oltre 50 rappresentazioni, e a breve potremo gustarlo anche a Cosenza, con un allestimento che ha riscosso molto successo, sia per quanto riguarda la critica, sia per quanto concerne i botteghini di tutta Italia.
La rassegna del T.A.U,  continuerà con Anelante di Antonio Rezza e Flavia Mastrella in scena lunedì 5 dicembre alle 20:30 e poi mercoledì 14 dicembre con l'attesissimo Le Sorelle Macaluso di Emma Dante. 


Gianbattista Picerno

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