Riparte la programmazione del Teatro
Auditorium Unical con la rassegna Verso L'attore. Si comincia con quello che è
ormai un classico del teatro italiano, in scena il 19 e 20 novembre alle 20.30,
Filumena Marturano di Edoardo De Filippo.
La regia è a cura di Liliana Cavani, nome illustre del cinema italiano,
che con questo spettacolo debutta nel teatro di prosa.
La regista modenese, si
fa conoscere dal grande pubblico nel 1966 con Francesco d'Assisi per la RAI. Da
allora fino ad oggi ha diretto pellicole caratterizzate da impegno politico,
sociale e civile come I Cannibali, ispirato dall'Antigone di Sofocle, e
L'Ospite un film sulle difficoltà incontrate dai pazienti psichiatrici nel loro
reinserimento sociale (anticipando non
di poco i temi basagliani). Nel 1993 lavora ancora sulla disabilità con Dove
siete? Io sono qui, in cui racconta della ricchezza e unicità della
comunicazione fra sordomuti. Nel 1977 presenta Al di là del bene e del male,
film ispirato agli ultimi anni della vita di Friedrich Nietzsche. Cavani ha
anche un’anima da documentarista, fra i suoi lavori più importanti, tesi a
raccontare al grande pubblico avvenimenti e mutamenti sociali, ricordiamo La
vita militare e Assalto al consumatore ed altri dal carattere più storico come
Storia del Terzo Reich ed Età di Stalin. Ma l'attitudine all'impegno di Cavani
è stemperata da un'insospettabile passione per la commedia e la leggerezza: in
un’intervista concessa ad Antonella Matranga racconterà delle sue simpatie per
lo “strambo e intelligente” personaggio Checco Zalone.
Protagonisti della opera in scena al T.A.U
sono Geppy Gleijeses e Mariangela D'abbraccio, due napoletani che masticano
Edoardo fin dai loro primi passi teatrali. Gleijeses è stato uno degli allievi
prediletti da Edoardo, ed uno dei pochi a ricevere il consenso, direttamente
dal drammaturgo napoletano, di portare autonomamente in scena alcune delle più
grandi opere del maestro. Anche Mariangela D'Abbraccio debutta con la direzione
di De Filippo ed è lei stessa ad acquisire i diretti di Filumena Marturano. Il
suo curriculum è ricco di collaborazioni eccellenti, da Albertazzi a Rosi e
Zeffirelli fino al lungo sodalizio artistico con Francesco Tavassi. In scena
saranno accompagnati da Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero,
Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta, Fabio
Pappacena.
La qualità scenica dello spettacolo è
garantita da cast e regia eccezionali e inoltre le musiche sono del compositore
Teho Teardo. Quest' ultimo muove dalla scena avanguardista italiana fino ad
arrivare nel 2000 alla composizione di colonne sonore per il cinema, di cui
ricordiamo, fra le altre, quelle del Divo di Paolo sorrentino, per le quali gli
viene conferito il David Di Donatello.
Per il suo debutto con il teatro di prosa
Liliana Cavani sceglie uno dei testi, e dei personaggi più amati dallo stesso
De Filippo. Filumena Marturano fa parte della raccolta La Cantata dei giorni
dispari, ispirato da un fatto di cronaca, racconta la vicenda di una ex
prostituta, e della sua lotta per il riscatto sociale, che passa prima di tutto
per il suo riconoscimento/matrimonio con il benestante Domenico Soriano,
donnaiolo impenitente spesso impegnato dalla conquista di belle ragazze. Come
spesso accade nei lavori di De Filippo in evidenza sono le dinamiche
relazionali fra il soggetto e la società che lo ospita e plasma. Inoltre
Filumena Marturano è una delle commedie di De Filippo più rappresentate in
tutto il mondo, da Berlino a New York si contano oltre 50 rappresentazioni, e a
breve potremo gustarlo anche a Cosenza, con un allestimento che ha riscosso
molto successo, sia per quanto riguarda la critica, sia per quanto concerne i
botteghini di tutta Italia.
La rassegna del T.A.U, continuerà con Anelante di Antonio Rezza e
Flavia Mastrella in scena lunedì 5 dicembre alle 20:30 e poi mercoledì 14
dicembre con l'attesissimo Le Sorelle Macaluso di Emma Dante.
Gianbattista Picerno
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