“Napolislam” è un
documentario di Ernesto Pagano, prodotto nel 2015 in collaborazione con Sky
arte. Gli studenti di Scienze Politiche lo hanno visto insieme l’altra mattina nell'aula
H4 del Polifunzionale: la proiezione è stata organizzata all'interno dei corsi
di diritto islamico, condotto dal professor Fiorita, e di storia dei paesi
islamici, condotto dal professor Ventura, in collaborazione con il laboratorio
Occhialì, laboratorio calabrese sul mediterraneo islamico.
Il docu-film segue la vita
quotidiana di dieci italiani convertiti all’Islam che abitano nella città di
Napoli, ed esplora il rapporto tra la loro cultura d'origine e la fede che
hanno abbracciato. Il lavoro di Pagano non esamina in maniera sistematica i
motivi delle loro conversioni, ma analizza alcuni aspetti della loro vita
quotidiana che sono inevitabilmente influenzati dal loro essere musulmani. Le
domande a cui tenta di rispondere il film sono molto più semplici e dirette:
chi sono i convertiti italiani di fede islamica? Cosa fanno e perchè lo fanno?
Come e in che misura possono contribuire allo sviluppo culturale del nostro
paese?
Vediamo alternarsi sullo
schermo i volti e le voci di questi musulmani italiani che parlano di se, dei propri
problemi, del proprio modo di vivere la fede e di come essi interpretino la propria
cultura d'origine sulla base di una religione che, secondo una delle
protagoniste, è ''una cultura di vita'' più che una semplice confessione, una
cultura che interessa tutti gli ambiti dell’esistenza, dal modo di vestire al
cibo, fino all'educazione dei figli. Dal racconto di queste persone emerge la
distanza che si crea tra la dimensione “privata” della loro fede (''dio è
verità e giustizia''), rifugio e porto sicuro nel quale ripararsi, e il mondo
al di fuori delle loro comunità, caratterizzato da principi che essi
considerano falsi e ipocriti, dalla corruzione e dal malaffare nella sfera
pubblica, ma anche nei rapporti fra le persone.
Per alcuni di loro l'adesione
all'islam è derivata dal bisogno di trovare consolazione alle circostanze
drammatiche della propria esistenza, come la malattia e la morte di un
familiare; ad altri l'islam ha fornito nuovi valori in cui credere, in
contrapposizione a una società occidentale (in particolar modo quella italiana)
ormai dominata dalle ingiustizie degli uomini e da un consumismo sfrenato e
senza significato in cui non esistono più speranze o ideali a cui aggrapparsi.
Una società dove persino la chiesa cattolica appare complice di questo stato di
cose.
A fine proiezione, il dibattito con gli
studenti ha messo in luce la necessità di affrontare i problemi di integrazione
in un paese sempre più multietnico ma impreparato alle differenze religiose: un
problema molto sentito dalle comunità musulmane è ad esempio la mancanza di
luoghi di culto e la difficoltà ad aprire moschee, con tutte le polemiche e le
strumentalizzazioni politiche che seguono sempre queste discussioni. La realtà
che ci circonda cambia velocemente e noi dobbiamo essere preparati a questo
cambiamento, per capire e cogliere correttamente le sfide future.
Francesco Baleno
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