Pubblichiamo la lettera firmata dai sei presidi dell'Unical in cui spiegano le ragioni della loro proposta in Senato accademico.
La recente sentenza del TAR per l’Umbria (in allegato a questa lettera) ha confermato l’interpretazione letterale del testo della legge 240/2010 in materia di proroga dei rettori in carica.
L’interpretazione del giudice amministrativo dell’Umbria del combinato disposto dei commi 9, 5, 6 e 1 dell’articolo 2 della legge 240 (in allegato a questa lettera citati nell’ordine di richiamo e non in quello testuale) fa decorrere la proroga rettorale di 1 anno accademico a partire dall’unica adozione dello Statuto, avvenuta per il nostro Ateneo il 29 ottobre 2011. Sulla base di questa interpretazione, la proroga del Rettore dell’Università della Calabria scade il 31 ottobre 2012 e non il 31 ottobre 2013, come si era fatto pensare al momento dell’approvazione delle modifiche ministeriali dello Statuto adottato dal Senato Accademico. Tale approvazione, infatti, attiene soltanto all’integrazione dell’efficacia e non si deve intendere “alla stregua di seconda adozione dello statuto”.
L’intervento del ministero, invece, avvenuto con una nota non inviata a tutte le università e non firmata dal ministro, aveva introdotto una interpretazione non letterale della legge, considerando il terminus a quo del computo della proroga il momento di adozione delle correzioni ministeriali. Tale interpretazione, autorevole solo per la fonte da cui proviene, unitamente al mancato pronunciamento di altro tribunale amministrativo, ha indotto un ritardo (e per alcuni una rimozione) dell’avvio delle procedure elettorali, la cui responsabilità, in prima applicazione del nuovo statuto, è in capo al Senato Accademico, previo parere del Consiglio di Amministrazione.
Alla luce di quanto sopra, si rende necessario tutelare la legittimità di tutti gli atti che saranno posti in essere dall’Università della Calabria a partire dal primo novembre 2012. Pertanto, anche sulla scorta di quanto emerso nell’assemblea sindacale di tutte le componenti dell’Università della Calabria svoltasi la mattina del sedici luglio, non è oltremodo rinviabile una discussione approfondita negli organi di governo dell’Unical sulla decorrenza della proroga dell’attuale rettore.
Sarebbe da irresponsabili lasciare l’Università nell’indeterminatezza che scaturirebbe all’atto di qualsiasi controversia che mettesse in discussione la legittimità del suo governo. Ogni valutazione di opportunità politica deve cedere il passo davanti all’obbligo della tutela della legittimità dell’operato dell’Università.
Tuttavia, anche riguardo agli aspetti dell’opportunità, che pur vanno collocati in dichiarato subordine alle ragioni di legittimità da tutelare, è bene avanzare sulla scena del dibattito d’Ateneo alcune riflessioni.
Siamo in piena fase di trasformazione dell’Ateneo, tra qualche mese tutta la governance sarà cambiata strutturalmente, con una nuova distribuzione dei poteri, tra i diversi organi, profondamente mutati. Abbiamo già nuovi Direttori di Dipartimento, tra qualche mese avremo un Senato rinnovato (sia sotto il profilo della composizione che per quanto attiene ai membri eletti) ed un nuovo Consiglio di Amministrazione. A questo scenario fa da contraltare il permanere, in regime di proroga, dell’attuale Rettore. Una tale anomala situazione richiederebbe di per sé, per il bene dell’Ateneo, un momento di discussione e di chiarezza, probabilmente tardivo, ma certamente non più rinviabile.
Le elezioni, quando la loro scadenza giunge, non dovrebbero mai essere percepite come una patologia dell’organismo che da esse riceve il nuovo assetto di governo. Inoltre, in considerazione del difficile momento storico dell’università italiana e della nostra in particolare, esse rappresentano oggi l’unica maniera possibile di identificare le scelte da fare e le persone capaci di attuarle. Programmi e progetti condivisi dall’intera comunità universitaria attraverso il confronto elettorale (anche quando questo si risolva, come è ovvio, in una decisione a maggioranza) sono le uniche modalità attraverso cui realizzare la conservazione dello stato presente delle cose o il loro profondo, radicale cambiamento.
Ci auguriamo che non prevalga in nessuno la paura della democrazia che è figlia della desuetudine del confronto elettorale né quell’ ‘estremismo della cautela’ che consegnerebbe, al di là di ogni ragionevole intervallo di tempo, il nostro Ateneo a una guida legittimata solo dalla consuetudine.
Prof. Sebastiano Andò, Preside Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute
Prof. Gino Mirocle Crisci, Preside Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Prof. Guerino D’Ignazio, Preside Facoltà di Scienze Politiche
Prof. Raffaele Perrelli, Preside Facoltà di Lettere e Filosofia
Prof. Franco Rubino, Preside Facoltà di Economia
Prof. Paolo Veltri, Preside Facoltà di Ingegneria
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