“Notte dei Ricercatori”
o “buio pesto per la ricerca e i ricercatori liberi”: potrebbe
anche mutare nome da quest'anno in Italia l'iniziativa europea che
celebra l'importanza della ricerca dentro e fuori l'Università.
Mentre fervono i preparativi in tutti gli atenei, compresa l'Unical,
da Firenze arriva l'ennesimo macigno sul nostro malandato sistema
universitario con l'arresto per corruzione di sette docenti. La
storia è sempre la stessa, la chiamata di un concorso con il
vincitore già stabilito, ma questa volta l'elemento di disturbo è
un ricercatore con sangue inglese nelle vene, che ha osato ribellarsi
a un sistema di reclutamento tutto italiano.
Philip Laroma Jezzi (in foto), 49 anni, padre italiano, madre inglese, ricercatore di
Scienze Giuridiche all’università di Firenze, ha fatto arrestare
insieme agli altri, l'ordinario che - non sapendo di essere
registrato - gli aveva consigliato di ritirarsi e di non fare
ricorso, altrimenti la sua carriera sarebbe stata rovinata. “Quel
concorso non è il tuo” è una frase che tanti ordinari hanno
pronunciato e che tanti dottorandi e ricercatori si sono sentiti
ripetere; a volte è così scontato che non c'è neanche bisogno di
dirlo, ed è inutile che la ministra Fedeli si sforzi di farci
credere che il caso sia isolato, poiché questa è la prassi
nell'università italiana e non è un mistero per nessuno. Il sistema
è corrotto al punto che, se tutti i concorrenti avessero o avessero
avuto il coraggio di Laroma Jezzi, non sarebbero molti gli ordinari
oggi a piede libero.
La
Notte è questo venerdì 29 Settembre e il programma dell'Università
della Calabria lo trovate qui. Buonanotte.
f.a.c.
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