Si entra nel vivo del
Progetto More, diretto da Scena Verticale con il sostegno del Mibact, della
Regione e del comune di Cosenza, con L’Amleto del Colletivo Cinetico. L’insolita e originale rivisitazione del dramma shakespeariano ieri sera, al
teatro Morelli, ha
inaugurato il “More Young”, cuore della programmazione 2015/2016 dedicata a
giovani artisti emergenti e under 35. Incontriamo Francesca Pennini, fondatrice di Colletivo Cinetico
che firma regia, concept e drammaturgia
di questo Amleto in chiave talent.
Un Amleto che ha il taglio di un talent show in cui viene scardinato
anche il testo. È possibile fare Amleto senza Amleto?
Senza Amleto personaggio e senza Amleto testo. Perché una parte è tratta dall’Eneide, quindi non c’è
nulla di Shakespeare. Inoltre ci piaceva questa idea di sottrazione totale, di
quelli che in realtà sono dei principi fondanti, scorporati dalla narrazione.
Togliere Amleto sia come testo che come personaggio è stato un modo per
toglierlo dalla narrazione, ma anche per far apparire in qualche modo una diagnosi
sull’opera.
Nell’epoca dei talent show, è ancora possibile il dramma?
Per me ha una connotazione di dramma molto forte, non è
ovviamente una lettura che vorrei imporre, in parte perché c’è uno spirito critico di tutto il
meccanismo, non è nato come critica ai talent show, lo usa come formato
esistente, soltanto che quello che generano, tra l’attore e lo spettatore, la
voglia di vedere la goffaggine, il cinismo che si scatena, in qualche modo si
ricollega ad una situazione drammatica, chiaramente trasposta, che genera delle
morti, morti che sono date dal pubblico, ma che sono comunque la conclusione di
questa relazione.
Chi c’è sotto il sacchetto, la maschera, Amleto o il pubblico?
I personaggi, i perdenti, quelli che sono stati sotto al
sacchetto fino alla fine sono quelli che più incarnano Amleto, il pubblico è
proprio da un’altra parte.
Avete lavorato alla drammaturgia a quattro mani con Angelo Pedroni,
come avete strutturato il lavoro?
Non tanto come scrittura, Angelo lavora con me a tutti i
progetti di Colletivo Cinetico più come dramaturg che come drammaturgo, nel
senso che mi aiuta cercando di demolire il possibile, lui punta delle mine nel
lavoro e nelle idee e io cerco di salvarle. Per l’Amleto è stato più o meno
allo stesso modo, lui è una mente molto analitica per cui fa da filtro e tesse
quelle che sono le linee drammaturgiche, poi il testo è molto funzionale, si
trattava solo di calibrare il linguaggio in un certo modo e il meccanismo,
perché in uno spettacolo aperto l’uso di una parola piuttosto che di un’altra
rischia di generare sulla scena cose incredibili. Da questo punto di vista la
drammaturgia è la calibratura di un istruzione. Il testo è sempre lo stesso,
tranne quello che dico sui candidati, quindi l’azione che accade è sempre un’altra.
Che cos’è il Collettivo Cinetico?
Siamo in movimento anche sul come definirci, nel senso che
ogni tanto siamo travestiti da compagnia di danza, ogni tanto da compagnia di prosa
o di teatro di arte performativa in generale. Quindi siamo un assortimento
forse apparentemente disordinato, un pensiero sulla scena che è mutevole,
perché cambia di volta in volta quello che succede sulla scena come nell’Amleto
e cambia anche l’approccio generale allo spettacolo. Per cui chi viene a vedere
Amleto, se dovesse poi venire a vedere un altro lavoro potrebbe magari
trovarsi davanti ad un lavoro di danza pura.
Ha ricevuto recentemente il
premio Danza & Danza e lavorato con il balletto di Roma, danzatrice
e coreografa sperimentale, qual è il suo rapporto con la danza istituzionale?
A me piace, però prendendola come tutti gli ambiti che
abbiamo toccato, cioè quasi in modo esotico. La dimensione dei ballerini è una
variabile insolita, anche la danza non è data per scontata. La danza non come base
che deve esserci, ma presa come elemento da riconsiderare da zero, secondo me
può entrare nel lavoro di Collettivo Cinetico senza dover ridiscutere la
tradizione o la provocazione a tutti i costi.
Valeria Bonacci
(foto Angelo Maggio)
Nessun commento:
Posta un commento