Dopo il successo dei Motus, sulle
tavole del Morelli è andato in scena venerdì scorso il nuovo spettacolo della
compagnia StabileMobile di Antonio Latella
dal titolo "A.H." (Adolf Hitler). Tutta la violenza del secolo alle
nostre spalle si rigenera contaminando l’umanità.
In una intensa performance
Francesco Manetti indaga sull'origine del male: la menzogna. La drammaturgia di
Federico Bellini e Antonio Latella snida nel libro della Genesi la frase che ne
contiene il tutto "Bereshit bara Elohim"(in principio Dio creò),
quella lettera "Beth" disegnata su una tela bianca racchiude, intorno
alla creazione, il baffetto dell'emblema del male. Il foglio viene stracciato
in tanti pezzettini come ad adempire un rituale di memoria, cinquemilioni ottocentoventimila
novecentosessanta vittime dei lager sono ora sparse nel teatro di via Oberdan.
Si presenta di bianco Francesco Manetti e con maestria ed eleganza spiega le
teorie intorno al male, dal verbo che plagia a Tolkien (gli Ainur di Latella dalla
terra di mezzo approdano silenziosamente nella nostra per distribuire tra gli
uomini qualcosa che non hanno mai avuto: la morte!), fin quando la maschera di
Hitler si impossessa di lui, di noi. Come un cane tra ululati di pastori
tedeschi ne disegna con la cioccolata i baffi, poi la capigliatura, in un pater
noster che impreca "dacci oggi la nostra morte quotidiana!". La
parola spetta al corpo sulla scena, un corpo che si trasforma in tutte le armi
del mondo, dalla spada alla bomba atomica, e carneficine, orrore e sangue
imbrattano lo smoking prima candido. A.H. muore innumerevoli volte ma continua
a morire per rinascere altrettante. Un burattino di legno costretto a muoversi
dai fili dell’odio: nulla rimane che un corpo nudo e inerme in un’esplosione di
polvere, perché il male non genera nulla se non la morte e quel che resta è
solo cenere. Si chiude sulle note di Antony And The Johnsons la piecè di
Latella, che lascia alla musica il messaggio “As I search for a piece of
Kidness/and I find Hitler in my heart”.
Continua così il II Atto dei More
Fridays che con l’occhio puntato sui linguaggi della scena contemporanea ci da
appuntamento a mercoledì 13 novembre con Patty Sapdafora & Red Basica in
“Storiacce dal bronx fritte in olio bollente”, il concerto che ci racconterà
storie di vita vissuta in una calabrese New York, il tutto accompagnato da un
gustoso aperitivo; mentre per il teatro il 15 novembre sarà di scena
“Pinocchio” di Babilonia Teatri la diretta testimonianza di tre uomini usciti
dal coma.
Valeria
Bonacci
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