Nel giorno in cui si tiene l’incontro fra i rettori degli
atenei meridionali ed il ministro Maria Chiara Carrozza - spostato all’ultimo minuto da Napoli a Roma
per “motivi di ordine pubblico” – le università del Sud si mobilitano per
sostenere le ragioni dei rettori. I motivi dell’incontro riguardano il blocco
del turn-over e l’assegnazione dei punti organico 2013 agli atenei,
assegnazione che ha prodotto evidenti disparità, specie fra nord e sud, a
discapito di quest’ultimo. I rettori hanno chiesto che venga rivisto il sistema di
finanziamento degli atenei, incontrando una sensibilità da parte del ministro, la quale ha promesso correttivi per il futuro.
Nella mattinata di oggi, in contemporanea con il vertice
romano, iniziative partecipate da docenti, precari e studenti si sono svolte in
quasi tutti gli atenei del sud. All’Unical, l’assemblea
convocata in aula Ssp1 dal collettivo studentesco “Ateneo Controverso” ha visto la partecipazione
di una cinquantina di persone, in maggioranza studenti, ed un gruppo di
ricercatori sensibili al tema. Non c’erano i dipendenti (i sindacati nei giorni
scorsi avevano chiesto un incontro sul tema al rettore) e non c’erano nemmeno i
docenti (che pure sui media locali avevano chiamato i colleghi alla
mobilitazione).
L’assemblea degli studenti è stata l’occasione per ribadire
anche da Arcavacata la netta contrarietà al sottofinanziamento del settore e al
disegno di smantellamento dell’università pubblica italiana in atto ormai da
anni, e per ribadire la difesa di un sistema formativo che, nonostante i
difetti, continua a rappresentare, specie al Sud, un’occasione di importanza
vitale per i giovani.
L’assemblea ha provato anche ad entrare nel merito del dibattito, toccando temi come l’aziendalizzazione dell’università, la sostenibilità dei corsi di laurea, la destinazione delle risorse, la funzione della rappresentanza: le opinioni emerse, a tratti divergenti, costituiscono un utile (ri)avvio di discussione che, se avesse un respiro più lungo, potrebbe tentare di influenzare le scelte concrete che l’Unical, come altri atenei, si troverà a fare nel breve periodo.
L’assemblea ha provato anche ad entrare nel merito del dibattito, toccando temi come l’aziendalizzazione dell’università, la sostenibilità dei corsi di laurea, la destinazione delle risorse, la funzione della rappresentanza: le opinioni emerse, a tratti divergenti, costituiscono un utile (ri)avvio di discussione che, se avesse un respiro più lungo, potrebbe tentare di influenzare le scelte concrete che l’Unical, come altri atenei, si troverà a fare nel breve periodo.
Ma l'attenzione per il momento è tutta concentrata sull'opposizione al decreto ministeriale, decreto sul quale la ministra ha già risposto chiaramente che non può fare marcia indietro.
Die
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