E’
stata senz’altro una calda accoglienza quella riservata ieri sera al Ministro
dell’Università Maria Chiara Carrozza, all’Unical per inaugurare il nuovo
complesso residenziale di San Gennaro (non ancora ultimato) e per salutare il
congedo di Giovanni Latorre dopo 14 anni di rettorato.
La cerimonia era ad inviti e una parte degli invitati ha chiaramente declinato, visto che ad attendere il ministro nell’ampio e dispersivo atrio delle residenze, c’era sì e no un centinaio di persone: non mancavano il prorettore vicario Gino Crisci, i delegati del rettore, dipendenti ed ex dipendenti. Assenti invece le autorità locali, e i rappresentanti degli studenti, questi ultimi forse in segno di protesta.
La cerimonia era ad inviti e una parte degli invitati ha chiaramente declinato, visto che ad attendere il ministro nell’ampio e dispersivo atrio delle residenze, c’era sì e no un centinaio di persone: non mancavano il prorettore vicario Gino Crisci, i delegati del rettore, dipendenti ed ex dipendenti. Assenti invece le autorità locali, e i rappresentanti degli studenti, questi ultimi forse in segno di protesta.
L’accoglienza
più calda è stata quella organizzata per strada, dagli studenti di
Controverso e dal centro sociale Rialzo di Cosenza riuniti sotto la sigla "Movimenti contro l'austerity", che hanno portato una
settantina di persone a manifestare, in sintonia con le mobilitazioni nazionali
di questi giorni, il proprio dissenso nei confronti delle politiche di austerità
dell'Europa e del governo Letta, rappresentato in questo caso dalla Carrozza. Slogan,
cartelli – sullo striscione c’era scritto “Assediamo la Carrozza” – fumogeni,
spintoni con le forze dell’ordine, hanno così animato una cerimonia altrimenti
grigia come le divise degli invitati.
La gestione "leggera" dell’ordine pubblico
ha lasciato molto spazio agli attivisti, che hanno guadagnato facilmente
terreno arrivando a bloccare l’unica via d’accesso al luogo della cerimonia e
creando qualche difficoltà al passaggio dell’auto del ministro. Un grosso
bernoccolo in testa a un carabiniere sembra al momento l’unica conseguenza dei
pochi attimi di tensione generati dal contenimento dei manifestanti da parte
dei poliziotti, mentre dall’altro lato partiva un lancio di uova e qualche
sasso.
Giunta
a destinazione, la ministra ha tagliato il nastro inaugurale e ha rilasciato le
interviste di rito. Poi, mentre ascoltava il discorso di Latorre, ha
optato per l’incontro con i manifestanti, e si è avvicinata agli studenti, che
intanto avevano raggiunto l’atrio, per sentire le loro ragioni. Copertura
delle borse di studio, riduzione delle tasse, garanzia che le residenze restino
pubbliche e che non vengano privatizzate: questo chiedono i ragazzi, prima che
da dietro una voce al megafono gridi “dimissioni, dimissioni”. La ministra
risponde a tono: “Dimettetevi voi, il mio Ministero ha messo gli studenti e i
servizi agli studenti al primo posto. Sono contraria come voi al prestito
d’onore e l’ho abolito, informatevi. Queste residenze sono state costruite con
fondi pubblici e pubbliche resteranno, finchè io sarò ministro. Tornatevene a casa sereni”.
Placati
gli animi, la cerimonia è proseguita con la visita alla struttura e il
banchetto finale. La ministra Carrozza, che prima della cerimonia aveva visitato
il resto dell'ateneo, con una sosta a piazza Vermicelli (per vedere il teatro
auditorium e l’incubatore Technest), ha commentato positivamente la
realizzazione del campus calabrese e delle residenze destinate ad alloggi universitari.
“Mi dispiace che gli studenti non abbiano capito”, dirà nel suo breve discorso. Più tardi, su twitter, sarà lei stessa a smorzare la notizia
della contestazione, gonfiata eccessivamente da un’agenzia che descriveva la
sua auto aggredita dai manifestanti. “Nessuno ha lanciato uova sulla mia auto”
ha rassicurato.
Ma ormai la notizia era diventata cronaca nazionale. Una
pessima conclusione di mandato per il rettore uscente.
Daniela Ielasi
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