La stagione del Morelli si è aperta con una storia di
pedofilia. Scritto, diretto e interpretato da Tindaro Granata “Invidiatemi come
io ho invidiato voi” è tratto da un agghiacciante caso di cronaca avvenuto
qualche anno fa nel perugino. Una bambina di due anni e mezzo muore dopo essere
stata stuprata dall’amante della madre.
Tindaro Granata costruisce un dramma
pedagogico, attraverso vari personaggi come la madre, la cognata, l’amante, la
vicina, il marito analizzando i comportamenti umani sia nel luogo intimo delle
mura domestiche che nel tribunale. Entrambi luoghi di sentenze senza fine.
Ognuno racconta il suo punto di vista indagando e colpevolizzando, anche
l’amante/stupratore racconta con una tranquillità raccapricciante le sue
devianze. I protagonisti sono vittime e carnefici di se stessi, la chiave
metaforica che Tindaro Granata porta in scena insieme a Mariangela Granelli, Paolo Li Volsi, Bianca
Pesce, Francesca Porrini e Giorgia Senesi diventa specchio dei nostri
sentimenti. Un paese che ha bisogno di assistere al male degli altri, per
nascondere il proprio, per esaltarsi e sentirsi migliore. Sul palcoscenico la
realtà viene trasfigurata, la pedofilia è il pretesto per analizzare i meccanismi
che scatenano o celano gli atteggiamenti orripilanti della nostra società. La
morte della bambina è la morte dell’Italia, di quei valori ormai calpestati
dall’egoismo che generando solitudine sfociano nell’invidia.
Aggiudicandosi il premio “Mariangela Melato” come artista
emergente, assegnato dall’associazione Mariangela Melato in collaborazione con
“Le maschere del teatro”, Granata costruisce una talentuosa parodia equilibrando ironia e delicatezza. Lo
spettacolo, prodotto da Proxima Res e BIBOteatro, vincitore del premio alla
regia Fersen 2013, mira a sensibilizzare il pubblico cercando un confronto
diretto. Difatti dopo la messa in scena la compagnia ha incontrato gli
spettatori nel foyer del Morelli portando avanti le riflessioni sul tema.
Valeria Bonacci
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