Gino
Mirocle Crisci è il nuovo rettore dell’Università della Calabria. L’elettorato
si era espresso in maniera chiara sin dal primo turno, ma l’ordinario di
Petrografia ha dovuto attendere il 31 luglio per avere l’investitura ufficiale:
479,78 voti, pari al 55% dell’elettorato, gli hanno assegnato lo scettro
del vincitore, con uno scarto di 122 voti sull’avversario Marcello Maggiolini, che
si ferma a 357,79 (41,28%). Un’ovazione lo ha accolto ieri in Aula Magna:
accompagnato dalla moglie e visibilmente emozionato oltre che provato dalla
lunga marcia elettorale, ha fatto il suo ingresso quando il risultato era ormai
certo.
Come di consueto il prof seguiva lo spoglio a distanza dal suo ufficio,
costantemente informato dai sostenitori. L’applauso era già partito in sua
assenza quando il presidente del seggio gli aveva assegnato la preferenza
numero 363 da parte del personale docente: applauso e grandi sorrisi
liberatori, dalle prime file di sinistra, dove sedevano fra telefonini e
tabelle Raffaele Perrelli e Paolo Veltri, hanno contaminato l’Aula.
La partita
si è chiusa lì, quando erano passate da poco le 20:00. Lo spoglio dei docenti
sulle prime aveva portato non poca tensione fra quelle stesse file: per i primi
cento voti scrutinati Marcello Maggiolini è sembrato dominare la partita, e il
testa a testa si è conservato con uno scarto ridottissimo fin quasi i duecento.
Il professore di Patologia generale seduto nelle prime file di destra ha
presenziato come sempre per tutta la giornata. Per un momento ha anche sfiorato
il sorpasso, ma il vantaggio del suo avversario, già accumulato fra studenti e
PTA, non gli ha mai lasciato troppe illusioni. Poi la forbice si è
progressivamente allargata togliendo spazio a qualsiasi dubbio. Circondato da
fans e fotografi Gino Crisci si è seduto ad attendere la fine dello spoglio: in
totale hanno votato per lui 84 studenti (24 voti pesati), 322 dipendenti (35
voti pesati) e 420 fra docenti e ricercatori. La partecipazione è stata molto alta, nonostante la vigilia d'agosto (766 i prof votanti, 620 i dipendenti, 112 gli studenti), e non sono mancate schede bianche (13 fra i docenti e 10 fra il PTA) e nulle (13 fra i docenti e 13 fra il PTA). Come già al secondo turno, Crisci
è riuscito ad aumentare il suo consenso fra PTA e soprattutto fra i suoi
colleghi, dove recupera ben 60 voti in più rispetto al 16 luglio, voti provenienti
per forza di cose dall’elettorato di Mimmo Cersosimo e di Patrizia Piro. Maggiolini
può comunque vantare un’ottima affermazione (320 voti fra docenti e
ricercatori, 275 fra il PTA pari a 30 voti pesati, 26 fra gli studenti pari a 7
voti pesati), 143 voti in più del secondo turno, un’affermazione di cui il
nuovo rettore non potrà non tener conto.
Nel
breve discorso che la platea gli chiede a fine scrutinio, Crisci usa non a caso
parole di unità: “In questa campagna elettorale – dice – ho avuto non nemici ma
avversari. Ho conosciuto un’università vivace che ha voglia di partecipare,
quindi il mio ringraziamento va a tutti indistintamente, a chi mi ha votato e
chi non mi ha votato. Da domani dobbiamo andare avanti tutti insieme, perché l’università
vince solo se siamo uniti e se tutti remiamo nella stessa direzione”.
Intanto
il settimo rettore dell’Unical si gode la sua vittoria. Non smette di stringere
mani e baciare tutti, una processione lo seguirà fino a fuori. La stretta di
mano fra i due contendenti, che si era già tenuta su richiesta del presidente
del seggio al sigillo delle urne, si ripete pubblicamente fra gli applausi. Ma
l’abbraccio più commosso è con Raffaele Perrelli, che ritrova il sorriso dopo
giorni di dolore per la malattia e la morte del padre.
63
anni, originario di Portocannone, paesino in provincia di Campobasso, all’Unical
dal ’76, Crisci si insedierà il primo novembre al posto di Giovanni Latorre. Entrerà
di diritto al rettorato (con lo stesso numero di preferenze dell’uscente alla
sua terza elezione, ndr), seppure cosciente del difficile compito che lo
attende: il 40% dell’elettorato avrebbe voluto un rettore diverso, mentre lui
dovrà essere il rettore di tutta l’università. Il primo scoglio da affrontare
sarà lavorare con un Consiglio d’Amministrazione nominato dal suo predecessore,
in cui siede lo stesso Maggiolini. Quest’ultimo in campagna elettorale si era
detto disponibile a dimissioni solo su richiesta del Senato: ma questa era la
campagna elettorale.
Ora
il tempo delle promesse è finito. Così com’è finita l’era Latorre, dopo 14
lunghissimi anni. L’estate di mezzo contribuirà a rasserenare gli animi e poi
tutti a lavoro, aldilà degli slogan, per il bene comune. Noi saremo presenti
con il nostro giornale, a ricordare al nuovo rettore, semmai ne avrà bisogno, i
punti salienti del suo programma, primo fra tutti la rinascita del Campus, a
cui siamo particolarmente legati.
Intanto auguri al Magnifico e buone vacanze a voi.
Intanto auguri al Magnifico e buone vacanze a voi.
Daniela Ielasi
Nessun commento:
Posta un commento