Lo scorso 4 giugno il Consiglio d'Amministrazione dell'Unica ha approvato l'affidamento a privati della gestione delle nuove residenze del Campus. Se ne parlava da tempo, il nostro giornale ha dedicato ampie pagine alla questione fortemente dibattuta fra i vertici dell'ateneo. Alla fine, come sempre, è prevalsa la linea del rettore Latorre che, lo ricordiamo, è in scadenza di mandato. Come fa questo rettore a prendersi una responsabilità del genere, quando le conseguenze ricadranno non su di lui ma su chi gli succederà fra meno di un anno?
Riceviamo e pubblichiamo in proposito un comunicato stampa congiunto dei sindacati.
Le Organizzazioni Sindacali, CGIL, CISL, UIL, CISAL, dell’Università della Calabria manifestano preoccupazioni e sospetti riguardo alla decisione del Consiglio di Amministrazione del 4 giugno.
La cessione della gestione dei servizi residenziali ai privati rappresenta un attacco ai valori fondativi dell’Ateneo. Sin dalla nascita della nostra Università, particolare attenzione è stata posta sul valore della residenzialità e sui servizi ad essa legati. Su queste peculiarità si è sviluppata l’idea di un Campus, che contenesse, nel suo perimetro, sia strutture didattiche e di ricerca sia strutture residenziali.
Proprio per questo motivo, solo all’Università della Calabria è riconosciuta la particolarità di poter attingere a finanziamenti destinati ai servizi residenziali, di cui altri Atenei non possono godere, in quanto non gestori diretti del diritto allo studio, che è, invece, di competenza delle Regioni.
Oltre a ciò, proprio per rafforzare l’idea del Campus, sono state investite risorse pubbliche e risorse proprie per realizzare strutture adeguate ad ospitare non solo la popolazione studentesca ma anche docenti, dottorandi e studenti stranieri.
La decisione assunta in Consiglio di Amministrazione preoccupa e pone una serie di interrogativi: si vuole snaturare il principio di residenzialità contenuto nello Statuto? può un Consiglio di Amministrazione in regime di prorogatio, con i limiti imposti dalla normativa, con una composizione non nella piena consistenza (8 presenti su 13), assumere una decisione di svolta di questo genere? Perché non si è aperta una discussione pubblica su questa vicenda? Il personale che è preposto ai servizi residenziali a cosa verrà destinato?
I sospetti sono tanti: perché tanta fretta? Le nuove residenze verranno messe sul mercato tutte insieme anche se solo una verrà consegnata in tempi brevi. Perché mettere a disposizione dei privati le nuove residenze che non hanno bisogno di manutenzione invece delle vecchie? È politicamente corretto raggiungere la maggioranza necessaria (cinque voti per 8 presenti), su un argomento così controverso, con il voto stesso del Rettore e quello, a questo punto, determinante di uno studente?
Per i motivi sopra evidenziati, le OO.SS. di Ateneo chiedono al Rettore di bloccare la delibera e di convocare, entro 10 giorni, un’assemblea di Ateneo per discutere su tutte le prospettive legate alla residenzialità e su tutte le criticità che stanno emergendo a seguito dell’applicazione della legge 240/2010
Le OO.SS., in attesa di risposte, proclamano lo stato di agitazione del personale tecnico amministrativo
Rende 21.06.2012 - Le segreterie FLC-CGIL – CISL – UIL RUA, CISAL
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