La protesta degli autisti calabresi è scattata
all’improvviso e si è estesa a macchia di leopardo, protraendosi per una
settimana. Ne hanno pagato il prezzo maggiore i cittadini, lavoratori pendolari
e studenti, medi e universitari, costretti a rimanere a terra e impossibilitati
a raggiungere il luogo di lavoro o di studio. C’è chi ha saltato importanti
visite mediche, prenotate da mesi.
Anche questa è Calabria, anche questo è il
mondo del lavoro “sindacalizzato”, dove i sindacati non proclamano con il dovuto
preavviso uno sciopero magari anche giusto, e i lavoratori si alzano una
mattina e decidono tempi e modi della loro protesta, noncuranti di gestire un
servizio pubblico e con la pretesa di essere comunque compresi dagli utenti.
Il trasporto pubblico locale di tutta la regione Calabria ha
vissuto così una settimana di caos ed ancora non se ne vede la fine. Il
servizio da stamattina sembra ripristinato ma la situazione è ancora molto
incerta, d’altronde la crisi del settore si trascina da tempo e ciclicamente il
problema si ripresenta, nelle stesse forme.
Tutto è (ri)cominciato il 21 maggio
scorso, all’indomani di una delibera della giunta regionale che, per questioni
di budget, prevede di ridimensionare ulteriormente i contratti di servizio
stipulati con le aziende private calabresi che gestiscono il Tpl, a partire dal mese di agosto.
I
sindacati sostengono che questa operazione farebbe di fatto perdere un migliaio
di posti di lavoro su tutto il territorio regionale. Hanno pertanto incontrato
la giunta regionale il 24 maggio scorso chiedendo rassicurazioni sul recupero
dei fondi stanziati. Il governatore Scopelliti ha chiesto dal canto suo di
riprendere il servizio in maniera regolare in attesa di trovare una soluzione. Un nuovo incontro è
previsto per giovedì 30 maggio, mentre i sindacati hanno già annunciato, se un
accordo non si dovesse trovare, uno sciopero generale per il 14 giugno.
Intanto, la mancanza di informazione sul problema è
pressocchè totale. L’assessore regionale al ramo, Luigi Fedele, assicura che si
sta facendo il possibile per mantenere un servizio efficiente per i cittadini.
In realtà “efficienza” non è proprio il termine più adatto quando si parla di
trasporti in Calabria: non è un caso che sia ancora quello privato il mezzo di
trasporto di gran lunga più utilizzato dai calabresi.
Die
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