mercoledì 29 maggio 2013

Rettorato, Mimmo Cersosimo ufficializza la candidatura

Alla fine ha ceduto: Mimmo Cersosimo ha da poco ufficializzato su Mercurio, la newsletter interna dell'Unical, la propria candidatura a Rettore dell'Unical, in rappresentanza del gruppo Unical2020. 
Di seguito pubblichiamo le "10 ragioni per candidarmi a Rettore" diffuse dal prof. Cersosimo.
 

10 ragioni per candidarmi a Rettore dell’Unical 

1. Ho deciso di candidarmi innanzitutto per scelta individuale. Sono calabrese e ho studiato all’Unical. Ho sconfitto, come moltissimi della mia fortunata generazione, la marginalità e l’immobilità sociale con lo studio. Per me la scuola e l’università sono tutto. L’università può cambiare il destino di tanti giovani calabresi, delle loro famiglie, dei loro paesi e città. Mi candido perché voglio alimentare questa ambizione: l’università come occasione straordinaria di miglioramento e trasformazione di singole persone e di comunità locali.

2. Mi candido perché l’Unical è un’istituzione cruciale per la Calabria e per il Paese. L’università è il luogo di accumulazione del patrimonio cognitivo. L’università è un bene pubblico rilevante per la formazione di tanti giovani laureati, di classi dirigenti future, ma anche di cittadini informati, curiosi, consapevoli, con la “testa ben fatta”. Mi candido per rafforzare questa dimensione strategica del nostro Ateneo. 

3. Mi candido perché sono incoraggiato, sostenuto e affiancato da un nutrito gruppo di colleghi che stimo, docenti e personale tecnico-amministrativo, di diverse strutture. Istituzioni complesse come l’Unical non si governano in solitudine. Non basta un Rettore, anche se eccellente. C’è bisogno di punti di vista e di competenze plurali. I buoni risultati si conseguono con buone squadre affiatate, diversificate, a maggior ragione in campi impegnativi, governati da sistemi di regole incerti e mutevoli, come la didattica e la promozione e la valorizzazione della ricerca. Squadre animate da una visione comune ma anche dal gusto dell’esercizio paziente e costante del buon governo. Mi candido perché sento di volere contribuire come parte di un tutto molto più grande.  

4. Mi candido perché posso beneficiare di un denso lavoro di analisi e di proposte accumulato in due anni e più di seminari e incontri organizzati da “unicalduemilaventi” sui temi prioritari dell’agenda universitaria. Altri colleghi di orientamenti scientifici e culturali diversi, in particolare i ricercatori, e organizzazioni sindacali hanno contribuito ad identificare problemi e soluzioni possibili. Abbiamo dunque il quadro delle criticità rilevanti del nostro Ateneo e delle opzioni per affrontarle. Mi candido perché ho riflettuto su come valorizzare questo patrimonio di conoscenze e di idee

5. Mi candido per contribuire a ridefinire, insieme, una strategia per l’Unical. Una strategia basata su tre parole chiave: qualità, partecipazione, autovalutazione. Dopo decenni di crescita quantitativa, ora bisogna concentrarsi sull’innalzamento della qualità: della didattica, della ricerca, delle relazioni tra le persone della comunità universitaria. Dobbiamo accrescere moltissimo la partecipazione, rendere trasparenti i processi decisionali, sollecitare e riunificare le conoscenze diffuse, incoraggiare l’emersione di soluzioni, anche attraverso la promozione di forme di democrazia partecipativa. E’ necessario introdurre a tutti i livelli metodi condivisi di autovalutazione come strumento determinante per migliorare efficienza ed efficacia delle prestazioni di singoli, di strutture e di Ateneo. Mi candido perché credo che la partecipazione conduca a soluzioni qualitativamente migliori. 

6. Mi candido perché l’Unical ha oggi bisogno di cambiamenti profondi che incidano sulla struttura e la ripartizione dei poteri decisionali. Nel nuovo e più difficile contesto economico e istituzionale non è possibile stare fermi. L’Unical ha bisogno di una svolta, vera e non di facciata, concreta e non solo annunciata. Di cambiamenti che orientino ancor più la struttura amministrativa sui bisogni della didattica e della ricerca. Che rompano incrostazioni, rendite e sacche di inefficienza consolidate e tollerate. Mi candido perché credo nella necessità di una  svolta “per” non “contro” qualcuno o qualcosa.

7. Mi candido perché l’Unical ha bisogno di una nuova classe dirigente. Non della riproduzione inerziale della precedente. Non di vecchie teste con nuovi cappelli, né di consunte gerarchie accademiche. Ha bisogno di energie fresche, di promuovere e mettere alla prova nuove soggettività, singole e in gruppo. Mi candido perché non ho il peso di un passato gestionale da difendere, non ho mai diretto strutture né ho mai ricoperto ruoli e funzioni di governo nell’Unical.

8. Mi candido perché l’Unical ha bisogno di fiducia. Il futuro si costruisce rafforzando la fiducia reciproca, la condivisione operosa di tanti, l’appartenenza a un’identica comunità di relazioni.  Alzando la vista oltre le sterili contrapposizioni odierne e le recriminazioni del passato. Legando le eccellenze, rafforzando le vocazioni e le specializzazioni, conferendo massa critica e non frantumando ulteriormente ciò che è già diviso, parcellizzato. Mi candido perché ho fiducia nell’Unical, nei suoi studenti, nei colleghi, negli impiegati e nei tecnici che lavorano per un futuro migliore.

9. Mi candido perché l’Unical diventi sempre più una comunità scientifica aperta. Che promuova l’attrazione di giovani e ricercatori da altri paesi. Che sappia coltivare interazioni e complementarità con il sistema universitario regionale, europeo e globale. Che accresca le opportunità per i nostri studenti e per i nostri ricercatori più giovani di fare esperienze di studio e ricerca all’estero. Mi candido perché credo fermamente che confronto e cooperazione su scala internazionale siano una straordinaria opportunità per la crescita dell’Unical.

10. Mi candido perché l’Unical diventi sempre più una comunità umana tollerante e inclusiva. Che non soffochi il dissenso e il conflitto, che sia capace di ascoltare e valorizzare la diversità. Che sappia riconoscere, motivare e premiare chi sperimenta e chi innova. Mi candido perché siano garantiti i diritti di tutti e a tutti sia data l’opportunità di incidere.

Domenico Cersosimo

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