lunedì 8 febbraio 2010
Alla scoperta di Lorenzo Calogero, poeta calabrese
Ottocentoquattro quaderni. In essi è contenuta non solo la poesia, ma tutta la vita di un poeta contemporaneo: Lorenzo Calogero. Dire di lui “poeta calabrese” è riduttivo, è una figura infatti che deve leggersi in un contesto molto più ampio per poterne apprezzare la qualità. E questo è lo scopo del Convegno Internazionale organizzato per la prima settimana di febbraio dal dipartimento di Filologia dell’Unical, alla presenza di esponenti di prestigio del mondo della cultura e dell’università. Una iniziativa che si distende tra Melicuccà, suo paese d’origine, Palmi e principalmente Arcavacata, in occasione del centenario della nascita. Pensando alla cultura della nostra regione vengono in mente grandi nomi, ma in genere tutti relativi ad epoche passate. È necessario dunque rivalutare le tante figure recenti, per dare l’idea che l’eredità culturale della Calabria sia ancora viva. Calogero, come sottolinea il prof. Cersosimo, dovrà essere oggetto di un investimento culturale straordinario, che permetta di diffonderne la conoscenza, per toglierlo dalla “calabresità” intesa come eccesso localismo, e reinserirlo nella dimensione di poeta italiano, nato per caso a Melicuccà.
Singolare è la vicenda dei quaderni. Su di essi il poeta costantemente segnava, quasi come in uno zibaldone leopardiano, pensieri in prosa, componimenti in versi, racconti, bozze di lettere, e anche alcuni disegni. I quaderni, conservati in vari scatoloni, erano stati affidati alla Casa della cultura di Palmi. Le condizioni in cui si trovavano alcuni di essi erano molto precarie, tanto che di alcuni se ne è potuta fare appena in tempo una scannerizzazione, salvandone così il contenuto. Tutto questo materiale è passato ora alla custodia della nostra Università. Archi-let è il progetto del Dipartimento di Filologia che si propone la conservazione di archivi letterari, e da qualche tempo ha riordinato i quaderni di Calogero, facendone una schedatura, verificandone la condizione, esaminandone gli scritti. E non solo. Si è proceduto infatti anche alla riproduzione digitale del materiale, permettendo così la sua consultazione evitando però di danneggiare ulteriormente i quaderni.
La figura di Lorenzo Calogero ha certamente tutte le potenzialità per suscitare interesse. A iniziare della sua vita. C’è infatti uno strettissimo legame tra la sua vita e le sue opere. Dalle sue poesie emerge quel senso di solitudine che lo accompagnerà sempre, fino alla morte. Morte da suicida, che ancor di più lo pone nell’ambito dei cosiddetti “poeti maledetti”, contribuendo a formare una sorta di mito. Era anche medico, Calogero, ma esercitò pochissimo la professione, preso com’era dalla sua passione per la poesia. La sua arte non è ben riconducibile ad uno stile, ma subisce cambiamenti, è un processo in fieri, e forse anche per questo difficile da comprendere nell’immediato. Su Calogero pesò molto l’essere in qualche modo “emarginato” dalla critica, anche se intratteneva contatti epistolari con molti esponenti della vita culturale del suo tempo. Poche le pubblicazioni in vita, poche quelle postume, ma dai quaderni è emersa una quantità tale di materiale da permettere una più completa analisi della sua poesia. Sul poeta di Melicuccà infatti sono stati creati degli stereotipi che in qualche modo lo hanno anche danneggiato. Bisogna evitare di mettere un personaggio come Calogero “sugli altari”, ma occorre studiarlo, impararlo, e soprattutto capirlo.
Sono molte le iniziative in cantiere. Innanzitutto curare una pubblicazione delle opere. Dunque sia le raccolte pubblicate dallo stesso autore, sia quelle edite dopo la sua morte. Ma soprattutto il materiale inedito riscoperto di recente. E cercare poi di divulgare anche a livello internazionale attraverso traduzioni accurate. A livello di studio si auspica che nasca un gruppo che se ne occupi in modo approfondito, anche con l’istituzione di borse di studio e di una borsa di dottorato. Per diffonderne la conoscenza, oltre che con progetti indirizzati alle scuole è interessante la proposta dell’istituzione di un “parco letterario”, l’idea di un viaggio per conoscere i luoghi del poeta, ad iniziare dal suo paese natale. Progetto che permetterebbe di valorizzare anche i luoghi oltre a una figura sconosciuta al grande pubblico, quella di un grande poeta calabrese di respiro internazionale.
Lorenzo Coscarella
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento