giovedì 25 novembre 2010
Anche dall'Unical segnali di protesta
Anche l'Università della Calabria aderisce, seppur timidamente, alla protesta in atto in tutto il Paese contro la legge Gelmini. Giovedì mattina un gruppo di studenti, dopo aver bloccato il traffico alle pensiline dei pullman per una ventina di minuti, si è diretto verso l'Aula Magna dove era riunito il consiglio di facoltà di Scienze Politiche per seguire in diretta il voto sulla legge previsto in un primo momento il 25 novembre. Dopo aver partecipato all'assemblea dei docenti, gli studenti hanno deciso di occupare l'Aula Magna per mantenere alta l'attenzione fino a martedì 30, data in cui il provvedimento verrà effettivamente votato. Hanno affisso uno striscione "la cultura non si privatizza" e un manifesto di Beata Ignoranza, con l'effige della contestata ministra. E per lunedì 29 è stata indetta un'assemblea d'ateneo alle ore 15 nell'aula magna occupata.
Il 30 novembre sarà invece la volta di Nichi Vendola atteso già da tempo nella stessa Aula Magna per un incontro con gli studenti sulla riforma universitaria. L'incontro resta confermato per le ore 12.
Ma anche i docenti della facoltà di Scienze Politiche hanno inteso esprimere con un documento la propria contrarietà alla legge in vista del voto. "Il sistema universitario italiano - si legge nel documento - necessita di una riforma, ma l’attuale testo di riforma, sostenuto dall’attuale maggioranza, non risolve nessuno dei problemi dell’Università, anzi li aggrava. Infatti, il testo di legge da approvare avrebbe la conseguenza di azzerare l’attuale sistema senza sostituirlo con un nuovo impianto che, per essere attuato, avrebbe bisogno di ulteriori leggi e regolamenti. È facile prevedere che l’instabilità del Governo in questo periodo non determinerà l’approvazione delle norme di attuazione, creando dei vuoti normativi che avrebbero l’effetto immediato di bloccare completamente l’attività universitaria". Pertanto "nell’ipotesi in cui la riforma dovesse essere approvata nel testo attuale, tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali all’interno della Facoltà di Scienze Politiche (Preside, Preside vicario, Presidenti dei Consigli di Corso di Laurea e Direttore della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche) hanno dichiarato la loro disponibilità a rassegnare le dimissioni dai propri incarichi".
In mobilitazione anche la facoltà di Ingegneria, che chiede "al Rettore di sospendere fino al 30 novembre le attività didattiche e, contestualmente, di convocare un’assemblea permanente; ai Presidenti delle commissioni di laurea di svolgere le sedute fino al 30 novembre in orari serali, dando lettura della presente mozione a inizio seduta; di consentire ai docenti che ne facessero richiesta lo svolgimento fino al 30 novembre di forme di didattica alternativa".
Daniela Ielasi
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