Le elezioni dei consiglieri del CNSU sono un po’ come le “europee” del mondo universitario. Ovvero è ampio il territorio di riferimento, ma sono bassi l’interesse, l’informazione, e la partecipazione degli elettori-studenti. Più i candidati sono “vicini”, più ci si sente incentivati a recarsi alle urne. Nonostante ciò man mano che le elezioni si avvicinano si inizia a notare l’aria di campagna elettorale. Manifesti, striscioni, locandine di incontri e di iniziative delle varie liste, stanno iniziando a coprire gli annunci di alloggi e di feste universitarie che normalmente foderano le bacheche del ponte. A dire il vero l’Unical ha mostrato nelle varie elezioni una percentuale di partecipazione studentesca abbastanza considerevole, soprattutto comparata con quella di altri atenei nazionali.
Le iniziative si moltiplicano, e facendo un giro delle varie associazioni si possono vedere candidati e supporter impegnati in riunioni, incontri, preparazione di materiale. Segnale della mobilitazione in atto è anche la presenza su facebook di gruppi e pagine fan a sostegno di ciascun candidato. Ognuno vede il proprio gruppo, ed i gruppi delle associazioni che ne sostengono la candidatura, impegnati a fare proseliti virtuali che si spera possano tramutarsi in voti concreti il 12 e 13 maggio. È evidente che i social network ormai sono un mezzo indispensabile anche per le campagne elettorali, specialmente quando gli elettori sono studenti universitari, giovani per i quali internet è diventato un veicolo di socializzazione e di informazione quasi insostituibile.
Il resto della campagna elettorale è un mix di feste e assemblee, incontri per il ponte e aperitivi, telefonate e contatti tra amici. Disì, per la lista “Rete Universitaria Italiana” è impegnato in giri per le altre università del Sud, e presto saranno presenti a sostegno della sua candidatura dei gazebo presso ogni facoltà dell’Unical, presso i quali si terranno delle assemblee e volantinaggio informativo. Intanto mercoledì 28 presso una nota discoteca cittadina si è tenuta la festa a sostegno della sua candidatura. Tra aperitivi e feste continua anche la campagna elettorale di Michele Chiappetta, candidato di “Azione Universitaria”, affiancata a strumenti tradizionali come i manifesti, e soprattutto la presenza assidua sul Ponte e sul resto del territorio. Simili attività per i candidati Martire e Modaffari, rispettivamente di “La Confederazione” e “Unicentro”. Tra le iniziative più pubblicizzate quelle del candidato di “Udu – liste di sinistra, liste democratiche” Nisticò, o meglio Guerino, come è conosciuto e chiamato da tutti, il cui apparato elettorale è al momento senza dubbio il più agguerrito. Dichiarando di avere più intenzione di stabilire un contatto con gli studenti che organizzare feste e festini, Nisticò è impegnato, oltre che in giri per gli altri atenei del collegio, in una serie di assemblee per il Ponte, toccando direttamente i luoghi di vita e le tematiche più vicine degli studenti.
Momento clou della campagna elettorale fino al momento è stata l’assemblea nell’aula Filol8 di mercoledì 28 aprile. Organizzata dall’Udu, vi erano stati invitati tutti e cinque i candidati al CNSU per un dibattito sui programmi e sulle tematiche elettorali. Di cinque candidati solo Nisticò, Chiappetta e Modaffari sono intervenuti. Gli altri due, a detta di qualcuno dei presenti, troppo impegnati e più propensi a partecipare ad iniziative di profilo più istituzionale.
Dopo l’introduzione del moderatore, il primo a prendere la parola è il candidato Modaffari. Poco dopo aver detto di volere una Università di qualità ecco il colpo di scena: il candidato termina il discorso, saluta, e se ne va. Per impegni elettorali precedentemente presi, dice. Al suo alzarsi è seguito da una trentina di supporter, che al suo seguito infilano la porta tra lo stupore e l’ironia degli studenti rimasti.
La discussione continua tra i candidati Nisticò e Chiappetta, che si confrontano sulle recenti riforme del sistema universitario, sui tagli, sul ruolo delle rappresentanze studentesche e del CNSU. Le idee dei due sono ovviamente contrastanti, considerando l’area politica di riferimento opposta in cui militano. In particolare il dibattito tra loro e l’assemblea si fa più interessante sull’espressione “università di tutti ma non per tutti”, sostenuta da Chiappetta e avversata da Nisticò, e sulla tematica dei presunti corsi di laurea “inutili”. Nel corso del dibattito da registrare gli interventi di alcuni sostenitori di Modaffari restati all’assemblea. Dalle loro parole emerge il motivo della fugace apparizione del loro candidato, che avrebbe optato per dire solo brevi parole e poi lasciare a causa della “bolgia” che credeva sarebbe stata l’assemblea.
Un po’ prevenuto il candidato? Forse, e senza ragione, come sostengono i due candidati rimasti. “Riguardo alla bolgia – ha commentato Chiappetta – non esserci è segno di paura. Bisogna cacciare gli attributi e metterci la faccia”. E va sottolineato che a dirlo è l’unico candidato di destra, che ha accettato serenamente di partecipare ad un confronto organizzato da un’associazione dichiaratamente di sinistra. “Gli assenti dimostrano una certa latitanza, non si voleva certo organizzare un’imboscata”, afferma Nisticò, secondo cui “un confronto era utile, soprattutto in assemblee che rappresentano nuove forme di partecipazione come questa. Se però vogliono l’assemblea istituzionale in Aula Magna, noi ci saremo”. Nei giorni che mancano ancora alle elezioni vedremo gli sviluppi di questa campagna, e soprattutto dopo le elezioni si saprà qual è il sistema di condurla che pagherà di più in termini di voti.
Lorenzo Coscarella