Il
teatro in Calabria fa gioco di squadra ed ottiene in brevissimo tempo un
incontro “interlocutorio, conoscitivo e programmatico” con il presidente della
giunta regionale Mario Oliverio. Venerdì 6 novembre a Catanzaro il governatore
riceverà compagnie e gruppi teatrali: lo ha scritto nero su bianco, rispondendo
in meno di 48 ore alla richiesta che gli avevano inviato. Ventisette
le firme in calce alla lettera indirizzata al presidente: le loro
argomentazioni sono state spiegate stamattina alla stampa, presso il Teatro
Auditorium dell’Unical, da Settimio Pisano ed Emanuela Bianchi; in sala, oltre
ai giornalisti, tanti attori, attrici e registi, da Max Mazzotta a Lindo Nudo,
da Antonello Antonante a Nino Racco, a Ernesto Orrico. E Fabio Vincenzi, direttore artistico del Teatro Auditorium, segno che la questione riguarda anche le strutture, non solo gli artisti.
Il settore
teatrale calabrese punta a riprendere il tavolo di lavoro avviato nel 2013 con il
Dipartimento Cultura, sulla scia di una proficua interlocuzione cominciata in
verità con l’assessore Cersosimo che portò alla nascita delle Residenze Teatrali, linfa
vitale per il teatro calabrese negli ultimi anni. A residenze concluse, il
teatro si trova oggi nella sua storica difficoltà, poiché l’unico riferimento
per gruppi e compagnie rimane la legge regionale numero tre del 2004: strumento
normativo che – a detta degli artisti – presenta forti limiti, sia dal punto di
vista dei requisiti richiesti per l’accesso, sia per quanto riguarda il budget
assegnato, che da oltre un milione di euro (ai tempi aurei del Teatro Stabile)
è passato a soli 200mila euro. Ad essere inquadrati nella legge, al momento,
sono non a caso soltanto quattro compagnie, di cui tre cosentine: Teatro
dell’Acquario, Scena Verticale e Rossosimona.
Da
qui la necessità di rivedere, dopo oltre dieci anni dalla sua nascita, una
norma inadeguata ai tempi e al panorama teatrale calabrese, mutato rispetto al
passato e che ha visto un impoverimento della produzione, a vantaggio
dell’offerta e della fruizione. Per questo il coordinamento guarda anche ai fondi comunitari 2014/2020, e chiede il rilancio dei progetti di Residenza Teatrale e l’elaborazione di “nuovi
progetti in grado di sostenere e sviluppare un Sistema Teatrale
Regionale, che tenda a comprendere il teatro calabrese in tutta la sua
complessità e ricchezza (dalle compagnie storiche alle nuove compagnie e gruppi
teatrali emergenti)”.
L’incontro
di venerdì è sicuramente un primo passo, per sondare le intenzioni di Oliverio,
il quale, non va dimenticato, ha tenuto per sé la delega alla Cultura. Ma
l’interlocuzione dovrà essere duratura nel tempo: per questo le compagnie
auspicano infine un “potenziamento del Dipartimento
Cultura in seno all'Assessorato, attraverso la formazione e l'assegnazione di
almeno tre figure di assistenza tecnica che rendano più efficiente e snello il
gravoso lavoro di dirigenti e funzionari”.
Daniela Ielasi
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